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Delocalizzazione Logista Caserta: “Non si torna indietro ma aiuteremo i lavoratori”

L'azienda si dice "pronta ad aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni e punti di incontro" ma "non sussistono più le condizioni adeguate alla prosecuzione delle attività presso il deposito di Maddaloni".

A seguito delle proteste dei lavoratori attualmente impegnati nell’occupazione dello stabilimento di Maddaloni, Logista è prontamente intervenuto chiarendo la propria posizione attraverso una nota aziendale. Sembrerebbe non lasciare spazio a dietrofront sulla decisione di chiusura dello stabilimento ma si dice “pronta ad aprire un tavolo di confronto per trovare soluzioni e punti di incontro” e “fornire immediata proposta di ricollocazione in siti che si trovano nelle vicinanze” ai ventiquattro dipendenti diretti impiegati nel deposito di Maddaloni.
L’aziende, infatti, “ha dovuto prendere atto del fatto che non sussistono più le condizioni adeguate alla prosecuzione delle attività presso il deposito di Maddaloni” la cessazione della cui attività “è prevista entro il mese di ottobre 2022“.
Logista si dice inoltre pronta anche a supportare la società G.L.D., che ha in appalto le attività di movimentazione interna, “per la definizione di un piano di iniziative volto a trovare soluzioni adeguate per i suoi 80 lavoratori, anche con proposte di ricollocazione in siti vicini, confidando nel concorso collaborativo delle organizzazioni sindacali“.
Ma come si è potuto arrivare ad una situazione di crisi, nonostante si tratti dell’azienda leader in Italia nella distribuzione di tabacco e accessori per tabaccherie? “Da anni – dicono da Logista – l’andamento del mercato è in costante calo, con una prospettiva di decrescita del settore prevista anche dal piano d’azione europeo. Il comparto deve, inoltre, subire l’impatto del fenomeno del contrabbando che in Italia, nonostante gli sforzi encomiabili delle autorità preposte al controllo, si attesta oltre il 3% del mercato, con gravi conseguenze oltre che per l’erario, anche evidentemente per la distribuzione legale, con una normativa peraltro depotenziata dalla depenalizzazione prevista per tali fattispecie. A ciò si aggiunge la necessità di interventi normativi volti ad assicurare un’evoluzione equilibrata e sostenibile del settore, anche attraverso l’adeguata regolamentazione di mercati e prodotti ormai consolidati, al fine di  evitare grave rischio per i consumatori e danno per lo Stato e, ovviamente, per gli operatori della filiera. È evidente – conclude Logista – che tale contesto comporta una necessaria riorganizzazione della rete e dell’operatività, anche al fine di garantire la sostenibilità delle attuali attività economiche.

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