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Gli svizzeri hanno deciso: basta pubblicità di sigarette e tabacco

Unico quesito referendario sostenuto dagli elettori, non passano gli altri tre su editoria, redditi personali e sperimentazione animale.

La Svizzera ha deciso: basta pubblicità ai prodotti del tabacco. E lo ha fatto chiedendo direttamente il parere ai cittadini attraverso un referendum che si è tenuto ieri. La vittoria è stata di stretta misura: poco più di un elettore su due ma tanto basta per impegnare il governo a riscrivere la legge inserendo il divieto di pubblicità e sponsorizzazione da parte dell’industria del tabacco in tuti i luoghi in cui hanno accesso i minori.
Sede di importanti multinazionali del tabacco, la Svizzera è stata fino ad ora uno dei paesi con le regole più leggere sulla pubblicizzazione del fumo. In Svizzera il 27 per cento della popolazione adulta fuma (più della media degli altri paesi europei). La nuova norma potrebbe ricalcare contenuta nella Direttiva tabacchi (Tpd) già in vigore nei Paesi membri dell’Unione europea, estendendola anche a sigarette elettroniche e liquidi da inalazione con nicotina.
Gli altri tre quesiti sui quali gli elvetici erano chiamati ad esprimersi sono stati invece tutti bocciati e riguardavano l’introduzione del divieto di sperimentazione scientifica sugli animali, il sostegno economico statale alle grandi aziende editoriali, la cancellazione dell’imposta di bollo sui redditi personali.

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