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Abbassare l’Iva sulle sigarette elettroniche da 20 al 5%, allineandola a quella applicata alle gomme e ai cerotti con nicotina. È questa la richiesta fatta al governo britannico dalla Local Government Association (Lga), che rappresenta tutte le amministrazioni locali dell’Inghilterra e del Galles, in occasione della giornata nazionale contro il fumo che si celebra oggi. Secondo la legge attualmente in vigore, spiega il comunicato stampa dell’associazione, i “prodotti farmaceutici che aiutano a smettere di fumare tabacco” sono soggetti all’Iva del 5%. Ma, continua la Lga, “sempre maggiori evidenze indicano che le sigarette elettroniche possono aiutare a smettere di fumare e un recente studio suggerisce che coloro che usano prodotti del vaping, come le e-cigarette, hanno il doppio delle probabilità di smettere di fumare, rispetto a chi usa cerotti con nicotina”.
Dunque rendere i prodotti del vaping economicamente più accessibili, trattandoli alla pari degli altri strumenti per la cessazione, incoraggerebbe un maggior numero di persone a smettere di fumare. Oltre a questa riduzione dell’Iva sull’e-cig, le amministrazioni locali chiedono anche al governo di imporre un prelievo ai produttori di tabacco in vista dell’obiettivo Smokefree 2030, una misura attualmente in discussione. I proventi di questo prelievo potrebbero essere usati per creare nuovi servizi per smettere di fumare nelle aree che ne hanno maggiore necessità. E ridurre il numero dei fumatori, insiste l’associazione, significa ridurre anche le malattie cardiovascolari, le patologie respiratorie e i tumori.
“Le autorità locali – spiega infatti David Fothergill, presidente del Community wellbeing board dell’Lga – si impegnano duramente per ridurre i tassi di fumo nelle aree di loro competenza. Tagliare l’Iva sulla vendita di sigarette elettroniche sarebbe un modo importante per incoraggiare più persone a smettere di fumare e porterebbe le sigarette elettroniche in linea con altri metodi per la cessazione come cerotti e gomme da masticare”. “Ogni sterlina investita dal governo in servizi gestiti dai comuni – conclude Fothergill – contribuisce ad alleviare la pressione su altri servizi come il Servizio sanitario nazionale, la giustizia penale e il welfare. I comuni possono aiutare il governo a raggiungere l’obiettivo di eliminare il fumo in Inghilterra entro il 2030, attraverso il controllo del tabacco e altri servizi di assistenza e salute pubblica, ma hanno bisogno di certezza sui loro finanziamenti a lungo termine”.