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Consumatori irlandesi contro il divieto sugli aromi discusso dal governo

Un'indagine commissionata da Respect Vapers dimostra che la misura creerebbe un mercato illegale e farebbe tornare i vaper al fumo.

La maggioranza degli utilizzatori di sigarette elettroniche irlandesi crede che il governo commetterebbe un grave errore a vietare i liquidi con aromatizzazione diversa dal tabacco e ritiene anche che la misura creerebbe un forte mercato illegale e farebbe tornare molti vaper a fumare. Questi sono fra i risultati di un’indagine commissionata dall’associazione irlandese dei consumatori Respect Vapers alla società Red C. E non si è trattato solo di semplice curiosità statistica, perché il governo di Dublino sta effettivamente considerando se approvare un divieto per gli aromi nei liquidi per e-cig, nell’ambito della legge “Tobacco and inhaling products bill”. L’indagine intitolata “Understanding how vapers would react to a ban on flavoured vapes” ha dunque lo scopo di far conoscere alla politica l’opinione dei principali interessati.
Tra il 4 e il 7 marzo, Red C ha condotto delle interviste su strada nei centri di Dublino, Corks e Galway, ascoltando in totale 221 persone che utilizzavano prodotti del vaping, regolarmente, cioè almeno settimanalmente (anche se in realtà l’80% ne faceva un utilizzo quotidiano). Fra queste, l’82% erano ex fumatori (oltre la metà dei quali, il 53%, aveva fumato per più di 10 anni) e il 12% era composto da fumatori attuali, cioè i cosiddetti utilizzatori duali. È interessante notare, però, che fra chi ancora fumava, solo il 21% consumava almeno una sigaretta al giorno, mentre il 79% lo faceva settimanalmente. Il 100% degli ex fumatori ha dichiarato di aver scelto l’e-cigarette per smettere di fumare, mentre gli utilizzatori duali lo hanno fatto per ridurre il fumo. In entrambe le categorie, il 99% dichiara che i prodotti del vaping sono più efficaci per smettere di fumare di gomme e cerotti alla nicotina e il 96% ritiene che lo svapo sia una alternativa meno dannosa al fumo. I liquidi più utilizzati sono quelli con aroma alla frutta (soprattutto dalle donne), seguiti da quelli al tabacco e poi al mentolo. Molto dopo vengono quelli che richiamano il gusto di bevande o dolci.
Veniamo al tema specifico del divieto per gli aromi. Il 54% degli intervistati ritiene che non ci debba essere divieto di alcun tipo, mentre il 42% sarebbe favorevole a vietare solo alcuni aromi indirizzati al mercato giovanile. Cosa succederebbe se gli aromi non fossero più legali? Il 42% degli ex fumatori pensa che tornerebbe a fumare (il 38% lo ritiene improbabile e il 20% non sa), mente il 69% di fumatori incrementerebbe il consumo di tabacco combusto. Ben il 59% di tutti gli intervistati è pronto a procurarsi i liquidi aromatizzati online o dall’estero. Non solo. Come detto, l’84% degli intervistati crede che vietare gli aromi favorirebbe la nascita di un mercato illegale, scoraggiando i fumatori a passare alla sigaretta elettronica (lo pensa il 72%). Un buon 74%, inoltre, pensa che la misura indurrebbe molti giovani ad iniziare a fumare, invece di svapare, e il 67% ritiene che i vaper ritornerebbero alla sigaretta tradizionale.
Insomma, a parere di chi ha maggiore esperienza dei prodotti – i consumatori – vietare gli aromi sarebbe una misura che porterebbe con sé danni maggiori dei benefici che si spera di ottenere. La speranza di Respect Vapers è che il governo di Dublino voglia ascoltare la voce di chi è riuscito a smettere di fumare con la sigaretta elettronica.

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