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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 10 al 16 aprile

Il mondo si sta ormai dividendo tra chi sostiene e chi ostacola la diffusione della sigaretta elettronica come strumento a rischio ridotto.

MalesiaUna svolta storica: primo passo verso la legalizzazione delle sigarette elettroniche
Qualcosa comincia a muoversi nel continente asiatico. Il governo malese ha ufficializzato le descrizioni commerciali (cioè certificazione e marcatura) per i prodotti del vaping ai sensi del Trade Description Act del 2011, una regolamentazione che, presumibilmente, precede la revoca del divieto di vendita delle e-cigarette e la loro legalizzazione. Le nuove norme obbligano alla registrazione tutti gli e-liquid e i produttori e gli importatori malesi dovranno garantire che tutti i dispositivi siano certificati ed etichettati. Entreranno in vigore dal prossimo 3 agosto. Per Samsul Kamal Ariffin, presidente di Move (Malaysian Organization of Vape Entities) e da anni organizzatore di campagne a favore del vaping, il momento può definirsi storico: “Regolamentare, non vietare, il vaping non solo salverà vite ai fumatori, ma genererà entrate fiscali tanto necessarie per il nostro Paese, di cui c’è un disperato bisogno dopo la pandemia”

La Malesia si prepara a legalizzare le sigarette elettroniche

 

BrasileAnvisa apre una consultazione sulla sigaretta elettronica agli stakeholder del settore
La National Drug Agency brasiliana Anvisa ha aperto una consultazione pubblica sulle sigarette elettroniche. Lo riporta il sito di informazione Portal Rondonia. L’agenzia ha chiesto a una serie di stakeholder del settore informazioni tecniche e scientifiche come contributo per la formulazione di normative che riguardano tale categoria di prodotti. L’importazione, la vendita e la pubblicità di sigarette elettroniche è al momento vietata in Brasile, ma è noto che i prodotti del vaping all’interno del Paese sono comunque ampiamente disponibili. Gli operatori del settore hanno ancora qualche settimana di tempo per esprimere opinioni e fornire indicazioni: la data di scadenza è l’11 maggio. L’opinione generale resta comunque piuttosto ostile all’e-cig. Contraria è la Società di pneumologia, secondo cui il vaping costituisce un rischio per la salute, mentre la fondazione di ricerca Fiocruz, che gestisce un centro di studi sul tabacco e sulla salute, ha lanciato una campagna sui rischi del rilascio e dell’uso di dispositivi elettronici per svapare in Brasile, avviando una petizione online per negare la legalizzazione della sigaretta elettronica in Brasile.

 

IrlandaSondaggio: maggioranza dei vaper contraria ai divieti sugli aromi
Rischio di esplosione del mercato illegale e di ritorno alla sigaretta tradizionale da parte di molti ex fumatori. Sono questi i timori espressi dalla maggioranza dei vaper irlandesi di fronte all’ipotesi che il governo possa varare una legge per vietare i liquidi con aromatizzazione diversa dal tabacco. Lo rivela un’indagine commissionata dall’associazione irlandese dei consumatori Respect Vapers alla società Red C. L’indagine, intitolata “Understanding how vapers would react to a ban on flavoured vapes”, ha voluto conoscere l’opinione dei diretti interessati, giacché il governo di Dublino sta effettivamente valutando l’approvazione di un divieto per gli aromi nei liquidi per e-cig nell’ambito della legge “Tobacco and inhaling products bill”. In dettaglio, il 54% degli intervistati ritiene che non ci debba essere divieto di alcun tipo, mentre il 42% sarebbe favorevole a vietare solo alcuni aromi indirizzati al mercato giovanile. Cosa succederebbe se gli aromi non fossero più legali? Il 42% degli ex fumatori pensa che tornerebbe a fumare (il 38% lo ritiene improbabile e il 20% non sa), mente il 69% di fumatori incrementerebbe il consumo di tabacco combusto. Inoltre l’84% degli intervistati crede che vietare gli aromi favorirebbe la nascita di un mercato illegale e il 74% pensa che la misura indurrebbe molti giovani ad iniziare a fumare, invece di svapare. Un contrappasso per chi ritiene che vietare gli aromi sia una misura utile per tutelare i più giovani.

Consumatori irlandesi contro il divieto sugli aromi discusso dal governo

 

CinaL’inflazione aggredisce anche i prezzi dei liquidi aromatizzati
L’inflazione non risparmia neppure la sigaretta elettronica, e non potrebbe essere altrimenti. Secondo il quotidiano finanziario Beijing Business Today, il costo di molti liquidi aromatizzati è aumentato fino a 20-30 yuan, una forbice che tradotta in dollari americani vuol dire dai 3,14 ai 4,72 dollari, a seconda del prodotto. La nuova legge voluta dall’Amministrazione Statale del Monopolio del Tabacco, che entrerà in vigore dal 1° maggio introdurrà, fra le varie restrizioni, il divieto di 122 aromi, inclusi numerosi gusti alla frutta e alcolici.

 

AustraliaStudio: passare all’e-cig aumenta la possibilità di smettere di fumare fino al 124%
L’uso della sigaretta elettronica aumenta le probabilità di smettere di fumare in una forbice tra il 68 e il 124%. È il risultato di uno studio australiano dal titolo “Effect of vaping on past-year smoking cessation success of Australians in 2019 – evidence from a national survey” diretto da Mark S. Chambers del National Drug and Alcohol Research Centre della University of New South Wales di Sidney. L’importanza della ricerca è data dal fatto che  Chambers ha voluto appositamente concentrarsi sull’Australia, Paese in cui la legge pone molti ostacoli al reperimento di sigarette elettroniche con nicotina. I risultati indicano che gli australiani che hanno tentato di smettere di fumare con la sigaretta elettronica hanno avuto il 68% di possibilità in più di riuscirci. La percentuale aumenta se dal campione si escludono coloro che hanno provato l’e-cig solo una o due volte. Ma i risultati migliori sono stati ottenuti da quegli australiani che si riforniscono di liquidi da siti esteri, in Australia l’unico modo legale per ottenere miscele con nicotina: per loro le probabilità di riuscire a smettere di fumare aumentano del 124%, se paragonati a chi non ha usato l’e-cig. Lo studio verrà pubblicato prossimamente sulla rivista Addiction, ma è già disponibile online, avendo superato completamente il processo di revisione.

Studio australiano: sigaretta elettronica aumenta cessazione al fumo sino al 124%

 

UsaStudio: una nuova smentita sul legame vaping-fumo tra i giovani
Una nuova ricerca americana conferma l’inaffidabilità della teoria gateway, secondo la quale il vaping introdurrebbe i giovani al fumo. Un’ennesima smentita, questa volta rafforzata da una particolarità dello studio: l’introduzione della variabile dei fattori di rischio, spesso trascurata in molte ricerche. Il titolo del lavoro è “Is Adolescent E-Cigarette Use Associated With Subsequent Smoking? A New Look”, è stato condotto da David Mendez e Kenneth Warner della University of Michigan, coordinati da Ruoyan Sun della University of Alabama di Birmingham e verrà pubblicato nel numero del prossimo maggio della rivista scientifica Nicotine and Tobacco Research. I ricercatori hanno riscontrato che l’associazione fra l’aver usato la sigaretta elettronica e l’aver successivamente iniziato a fumare diminuiva in maniera sostanziale, quando si consideravano le variabili dei fattori di rischio, fino a diventare non significativa. Un approfondimento sulla metodologia dello studio e sui suoi risultati nell’articolo di Sigmagazine.

Ancora uno studio americano che smentisce l’effetto gateway per i minori

 

UsaNon c’è due senza tre: Juul Labs sborsa un risarcimento di 22,5 milioni di dollari allo Stato di Washington
Ancora un risarcimento milionario ottenuto da uno Stato nord americano da Juul Labs. L’azienda americana di sigarette elettroniche pagherà 22,5 milioni di dollari in quattro anni allo Stato di Washington per comporre il contenzioso legale avviato dallo stesso Stato nel 2020. Dopo North Carolina (giugno 2021) e Arizona (ottobre 2021), Washington è il terzo Stato a ottenere un risarcimento. Secondo l’accusa l’azienda avrebbe causato la diffusione della sigaretta elettronica fra i minori, adottando pratiche di marketing deliberatamente indirizzate loro. Pur accettando di pagare le somme, Juul Labs non ha ammesso di aver operato in maniera scorretta, ma ha espresso la volontà di trovare un compromesso per evitare cause in futuro.

Juul Labs pagherà 22,5 milioni di dollari allo Stato di Washington

 

DanimarcaVietare la vendita di sigarette tradizionali ed elettroniche violerebbe la direttiva europea
La vendita di tabacco può essere regolamentata, ma non può essere proibita perché questo è contrario alle regole europee. E dunque l’ipotesi paventata dal governo danese di vietare la vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina alle persone nate dal 2010 dovrà restare nel cassetto. La misura avrebbe comportato la graduale cancellazione del commercio sia delle sigarette tradizionali che di quelle elettroniche. A chiudere probabilmente la partita ci ha pensato lo stesso ministro della salute del governo danese, Magnus Heunicke, ammettendo che l’introduzione del divieto “richiederebbe un emendamento alla Direttiva europea sui prodotti del tabacco perché le norme dell’Ue rendono impossibile per gli Stati membri vietare o limitare la commercializzazione del tabacco”.

Vietare il commercio di tabacco e nicotina? Non si può, lo dice l’Europa

 

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