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Sigarette elettroniche: aromi non tabaccosi più efficaci per smettere di fumare

A dirlo è uno studio americano ancora in preprint che sta però già suscitando dibattito per alcuni suggerimenti su come normare gli aromi.

Stanno facendo discutere le conclusioni di uno studio sulle sigarette elettroniche recentemente pubblicato in preprint da MedRxiv. Si tratta, dunque, di un lavoro che non ha ancora superato il processo di peer-reviewing necessario per la pubblicazione. Gli autori sono Yoonseo Mok, Jihyoun Jeon e Rafael Meza della Facoltà di epidemiologia della University of Michigan, insieme a David T Levy della Facoltà di oncologia della Georgetown University, entrambe negli Usa. Scopo dello studio, come si evince dal titolo (Associations between e-cigarette use and e-cigarette flavors with cigarette smoking quit attempts and quit success: Evidence from a US large, nationally representative 2018-2019 survey), era valutare l’impatto degli aromi per sigarette elettroniche sulle cessazioni del fumo. Detto in altre parole, i ricercatori volevano capire se i fumatori che usano sigarette elettroniche con aromi diversi dal tabacco per smettere di fumare hanno maggiori o minori possibilità di riuscita.
I dati analizzati sono quelli del Tobacco Use Supplement-Current Population Survey relativi al 2018 e al 2019. I risultati sono molto interessanti. Rispetto ai fumatori che non usavano la sigaretta elettronica, quelli che lo facevano e usavano aromi non tabaccosi avevano maggiori probabilità sia di provare a smettere di fumare che di riuscirci. In particolare, a cercare di abbandonare il fumo era stato il 42,1% dei non utilizzatori di e-cig, il 59% di chi svapava liquidi al tabacco e il 69,9% di chi utilizzava e-liquid aromatizzati escluso il tabacco. Anche il tasso di successo va a favore della sigaretta elettronica e dei liquidi aromatizzati. A riuscire a smettere di fumare è stato il 16,1% fra i non utilizzatori di e-cig; il 20,6% fra gli utilizzatori di liquidi tabaccosi; il 27,2% di utilizzatori di liquidi con aromi diversi dal tabacco; e il 27,8% di utilizzatori di liquidi alla menta o al mentolo. Una piccola differenza a favore di queste ultime aromatizzazioni che però gli stessi autori definiscono “non statisticamente significativa”.
E infatti lo studio conclude che “l’uso di sigarette elettroniche è positivamente associato sia al tentativo di smettere di fumare che a riuscirci, e coloro che usano sigarette elettroniche aromatizzate hanno maggiori probabilità di riuscire a smettere di fumare, senza differenze statisticamente significative tra l’uso di sigarette elettroniche aromatizzate al mentolo o alla menta rispetto all’uso di altri prodotti non aromatizzati al tabacco”. I problemi sorgono, però, nel paragrafo successivo, in cui gli autori affermano che il loro lavoro “suggerisce che il potenziale delle sigarette elettroniche per aiutare le persone che attualmente fumano a smettere, potrebbe essere mantenuto con la disponibilità di sigarette elettroniche aromatizzate al mentolo o alla menta, anche se altri prodotti non aromatizzati al tabacco, che sono associati all’uso di sigarette elettroniche tra i giovani, sono state ritirate dal mercato”.
Una conclusione molto disinvolta, che non tiene conto che il successo della sigaretta elettronica è dovuto in massima parte proprio alla possibilità di adattarla ai gusti del consumatore. Ed è davvero improbabile che chi ama i gusti dolci e cremosi o fruttati, per fare un esempio, possa passare con la stessa soddisfazione a gusti aggressivi e preponderanti come menta e mentolo. Ma è, soprattutto, una conclusione che richiama subito il fatto che  la Food and Drug Administration americana ha finora autorizzato alla vendita solo prodotti per il vaping al tabacco, rifiutando quelli aromatizzati ma lasciando in sospeso quelli alla menta e al mentolo. Ed è certamente un caso che lo studio in questione sia stato finanziato dal National Cancer Institute of the National Institutes of Health e dal Center for Tobacco Products della stessa Fda.
Nella discussione suscitata da questo lavoro, qualcuno insinua che sembra proprio che l’agenzia americana volesse una giustificazione per autorizzare alla vendita solo i prodotti da svapo al tabacco, alla menta e al mentolo, rifiutando tutti gli altri. Ma si sa che a pensare male si commette un grosso peccato. Dunque per il momento ci si può accontentare di un dato che emerge incontrovertibilmente da questo studio: gli aromi diversi dal tabacco nei liquidi per sigarette elettroniche aumentano in maniera sostanziale la possibilità di riuscire a smettere di fumare.

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