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Sigarette elettroniche e riscaldatori scelti da 3 milioni di italiani

Il report dell'Istituto superiore di sanità indica un aumento della diffusione dei prodotti a rischio ridotto. Un italiano su quattro fuma sigarette tradizionali.

In Italia gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig sono il 2,4% della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone. Lo dicono i nuovi dati di uno studio longitudinale dell’ISS svolto in collaborazione con l’Istituto Farmacologico Mario Negri e presentato in occasione della Giornata mondiale senza tabacco. Sono state realizzate 3 survey su un campione (3.008 persone) di 18-74 anni rappresentativo della popolazione italiana secondo le principali variabili socio demografiche nei seguenti tempi: gennaio 2020 (pre lockdown), aprile 2020 (pieno lockdown), novembre 2020 (parziale lockdown), maggio 2021 (parziali riaperture). Dopo un trend che vedeva negli anni precedenti una diminuzione degli utilizzatori, nel 2022 sembrano essere di nuovo in aumento (erano il 2,5% nel 2017, 2,1 nel 2018, 1,7% nel 2019). “L’81,9% di chi usa la sigaretta elettronica – si legge nel report – è un fumatore, dunque un consumatore duale che fuma le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig. Il 2,8% dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica sono invece persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali. Per quanto riguarda le sigarette a tabacco riscaldato (HTP), queste vengono utilizzate abitualmente o occasionalmente dal 3,3% della popolazione italiana, circa 1.700.000 persone. Il loro consumo è triplicato, passando dall’ 1,1% nel 2019 al 3,3% nel 2022″.
Sono invece 12,4 milioni i fumatori in Italia e rappresentano il 24,2% della popolazione. Gli ex fumatori sono il 14,9% della popolazione italiana e i non fumatori il 60,9%. La prevalenza più alta di fumatori di sesso maschile si registra nella fascia d’età compresa tra i 25 e i 44 anni (42,9), mentre nella fascia d’età 45-64 anni si registra la prevalenza più alta tra le donne (24,5%). Oltre i 65 anni troviamo le prevalenze più basse in entrambi i sessi.
A commento del report, puntualizzando la minore tossicità delle sigarette elettroniche, è intervenuto Andrea Trovè, specialista in malattie dell’apparato respiratorio presso la clinica Villa Mafalda di Roma: “Non solo il vapore delle sigarette elettroniche sembra contenere sostanze meno dannose alla salute rispetto al fumo prodotto dalla combustione del tabacco. Ma la sigaretta elettronica può essere utile per controllare la dipendenza da nicotina dei fumatori, perché permette di evitare il catrame e i molti gas tossici contenuti nel fumo di pipa, sigari e sigarette, esponendo a rischi più limitati“.

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