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Usa, Juul Labs pronta a ricorrere in tribunale contro il rifiuto della Fda

La reazione dell'azienda di sigarette elettroniche alla decisione di negare l'autorizzazione alla commercializzazione dei suoi prodotti.

Aggiornamento: venerdì 23 giugno Juul Labs ha presentato un’istanza di emergenza alla Corte d’appello federale per il circuito del distretto di Columbia, chiedendo la sospensione temporanea del divieto di vendita, in attesa della presentazione del ricorso. I giudici hanno accolto la richiesta. Quindi i prodotti di Juul potranno rimanere sul mercato, finché la Corte non avrà esaminato il caso.

Dissentiamo rispettosamente dai risultati e dalla decisione della Food and drug administration e continuiamo a credere di aver fornito informazioni e dati sufficienti, basati su ricerche di alta qualità, per affrontare tutte le questioni sollevate dall’agenzia”. Inizia così la reazione ufficiale dell’azienda di sigarette elettroniche Juul Labs al rifiuto della Fda di concedere l’autorizzazione alla commercializzazione dei suoi prodotti negli Stati Uniti. La notizia, ufficializzata ieri, era già stata anticipata mercoledì da una indiscrezione del Wall Street Journal, e aveva subito suscitato aspre polemiche. La piccola pod mod, infatti, pur essendo stata al centro delle polemiche per l’utilizzo da parte dei minori, è stata per lungo tempo l’e-cigarette più diffusa negli Usa e, dunque, quella che ha aiutato più fumatori a smettere.

Joe Murillo

Il rifiuto è dovuto, ha spiegato l’agenzia, ai dati forniti da Juul giudicati “insufficienti e contrastanti”. Una spiegazione che l’azienda non accetta. “Nelle nostre richieste – continua la nota firmata da Joe Murillo, a capo dell’ufficio regolatorio – che abbiamo presentato più di due anni fa, riteniamo di aver adeguatamente caratterizzato il profilo tossicologico dei prodotti Juul, facendo anche i confronti con sigarette combustibili e altri prodotti del vaping, e riteniamo che questi dati, insieme alla totalità delle prove, soddisfino lo standard previsto dalla legge di essere appropriati per la protezione della salute pubblica”.
A giudicare dalle prime reazioni, l’azienda non è comunque intenzionata a gettare la spugna e ritirare i suoi prodotti dal mercato. “Abbiamo intenzione di richiedere una sospensione e stiamo valutando tutte le opzioni previste dalla legge e dal regolamento dell’Fda, compreso ricorrere contro la decisione e instaurare un dialogo con il regolatore”, dichiara Murillo, che non si trattiene dal rilevare il paradosso di togliere dal mercato i prodotti meno dannosi, lasciando disponibili quelli a tabacco combusto. “Continueremo a fare tutto il possibile per soddisfare i milioni di fumatori adulti americani che hanno utilizzato con successo i nostri prodotti per abbandonare le sigarette combustibili, che rimangono disponibili sugli scaffali di tutto il Paese”, conclude infatti la nota. Si preannuncia, quindi, una dura battaglia legale.

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