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Allarme dal Regno Unito: con le usa e getta è aumentato lo svapo fra i minori

I dati, ancora limitati, sono contenuti nell'indagine di Ash. Associazioni del settore pronte a misure drastiche contro "rivenditori senza scrupoli".

C’è crescente preoccupazione nel Paese più vape-friendly del mondo, il Regno Unito. L’allarme riguarda l’uso della sigaretta elettronica da parte dei minori e a farlo scattare è stata l’indagine annuale condotta da YouGov per la fondazione Ash (Action on smoking and Health), pubblicata pochi giorni fa. Sotto accusa sono soprattutto le e-cig usa e getta, il cui utilizzo fra i vaper è aumentato di sette volte in soli due anni, passando dal 7% del 2020 al 52% del 2022. E con la loro diffusione, secondo Ash, è aumentato anche l’uso minorile. I consumatori attuali fra gli 11 e i 17 anni sono passati dal 4 al 7% fra il 2020 e il 2022, mentre la percentuale di minori che ammette di aver provato a svapare nello stesso periodo è cresciuta dal 14 al 16%.
E, sebbene l’indagine dia per la prima volta un riscontro numerico al dibattito che nel corso dell’anno si è creato sulla popolarità delle disposable fra in giovanissimi, è la stessa Ash a mettere le cose nel giusto contesto. “Gli aumenti rilevati dal sondaggio sono motivo di preoccupazione e necessitano di un attento monitoraggio – commenta la fondazione – Tuttavia, il 92% dei minori che non ha mai fumato, non ha neanche mai svapato e solo il 2% lo ha fatto più di una o due volte”.
Anche Ann McNeill, docente al King’s College London e una dei due autori principali della famosa revisione di Public Health England che stima il vaping del 95% meno dannoso del fumo, invita ad evitare azioni spoprorzionate. “L’aumento dello svapo è preoccupante e dobbiamo capire cosa si cela dietro, se si tratta del packaging, l’accessibilità, il gusto o la dipendenza – commenta – La nostra risposta deve essere proporzionata, considerando che il fumo rappresenta un rischio molto maggiore per la salute dei giovani e vi sono buone evidenze che le sigarette elettroniche possono essere un efficace aiuto per smettere di fumare. Il governo dovrebbe garantire che le leggi esistenti vengano applicate e capire dove le normative potrebbero essere estese. Tuttavia, questo deve essere fatto continuando a garantire un rapido declino dei giovani che iniziano a fumare e aiutando sempre più fumatori a smettere”. Insomma, attenti a non farsi prendere dal panico e buttare il bambino con l’acqua sporca.
Più del 56% dei minori, secondo l’indagine, è consapevole della promozione di sigarette elettroniche, percentuale che sale al 72% fra quelli che hanno mai svapato. Accade soprattutto online e il social media Tik Tok è la fonte più citata (45%), seguito da Instagram (31%). “Sulla carta le piattaforme di social media hanno politiche per prevenire la promozione di e-cig ai minori, ma fanno poco per farle rispettare. Monitoriamo e segnaliamo le violazioni alle piattaforme di social media, ma raramente intraprendono alcuna azione, e Tik Tok è quello che commette più violazioni”, spiega Gillian Golden, direttore di Independent British Vape Trade Association (Ibvta), che raccoglie aziende indipendenti del settore.
C’è da dire però che, sempre secondo Ash, il canale principale attraverso cui i minori vengono in possesso di sigarette elettroniche (che nel Regno Unito non sono vendute solo negli shop specializzati) è quello dei negozi, nonostante il divieto di vendita a chi ha meno di 18 anni. Durante febbraio e marzo scorsi sono stati condotti 442 controlli nei negozi utilizzando minori per tentare di acquistare vaporizzatori usa e getta. Le vendite illegali sono state 145, un tasso pari al 33%, e avvenute soprattutto negli shop di telefonia mobile e nei discount (rispettivamente 50 e 52%). Un quarto dei prodotti acquistati, inoltre, non era conforme agli standard del Regno Unito e non avrebbe dovuto essere in vendita.
Una situazione che ha subito destato la reazione di UKvia, l’associazione dei produttori, che ha chiamato industria, regolatori, educatori e gli organismi preposti all’applicazione della legge a uno sforzo collettivo per “reprimere i rivenditori senza scrupoli”. L’associazione ha già inviato al Dipartimento della salute una serie di proposte che potrebbero colpire chi vende ai minori, continuando a garantire i prodotti ai fumatori adulti. Fra i suggerimenti c’è l’introduzione di un sistema di licenze per rivenditori e distributori, l’aumento delle sanzioni da 2.500 ad almeno 10.000 sterline per chi viola la legge e l’adozione di linee guida rigorosi su nomi ed etichettatura dei prodotti, per evitare che attirino i minori.
Insieme queste azioni aiuteranno lo svapo a svolgere il ruolo vitale che la revisione Khan, pubblicata di recente, vede per la categoria nel rendere obsoleto il fumo nel modo più responsabile – conclude il direttore di UKvia, John Dunne – Industria regolatori, educatori e gli organismi preposti all’applicazione della legge devono collaborare per garantire che i vaporizzatori non cadano nelle mani sbagliate”. Cioè in quelle dei minori.

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