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Studio tedesco, sigarette elettroniche: senza combustione nessun danno

“I consumatori di e-cig - scrivono gli scienziati - non sono distinguibili dai non utilizzatori di prodotti a base di tabacco o nicotina”.

Ancora uno studio scientifico, questa volta proveniente dalla Germania, dimostra che l’uso della sigaretta elettronica, rispetto al fumo di tabacco combusto, riduce drasticamente l’esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici. Queste sostanze si creano dalla combustione di materiali organici e rappresentano uno dei pericoli principali del fumo, visto che alcune di esse sono state classificate come cancerogeni certi o probabili per l’uomo. È dunque importante, scrivono gli autori dello studio clinico in questione, “valutare l’esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici con metodi adeguati nei consumatori di prodotti a base di tabacco/nicotina di nuova generazione, destinati a sostituire le sigarette combustibili, una delle principali fonti di esposizione non professionale a queste sostanze”.
Il lavoro si intitola appunto “Assessment of the exposure to polycyclic aromatic hydrocarbons in users of various tobacco/nicotine products by suitable urinary biomarkers” e sarà pubblicato su Archives of Toxicology. A condurlo un team di studiosi tedeschi dell’Analytisch-Biologisches Forschungslabor di Planegg, coordinato da Gerhard Scherer. Per un periodo di 74 ore in confinamento, i ricercatori hanno studiato l’esposizione a naftalene, fluorene, fenantrene, pirene e benzo[a]pirene, misurando poi nelle urine i derivati di questi composti negli utilizzatori abituali di sigarette combustibili, sigarette elettroniche, riscaldatori di tabacco, tabacco orale e prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina (le cosiddette Nrt). A fungere invece da controllo un gruppo di persone che non utilizzava alcun prodotto a base di tabacco o nicotina.
I risultati confermano quelli di molti studi precedenti sulla materia e dimostrano la drastica riduzione del danno per chi passa dalla sigaretta tradizionale a un prodotto a rischio ridotto. Infatti non solo nei fumatori si sono registrati i livelli più alti per tutti i biomarcatori ricercati nelle urine, con risultati significativamente diversi da tutti gli utilizzatori di altri prodotti. Ma essi sono stati anche l’unico gruppo che ha mostrato una relazione significativa tra quasi tutti i biomarcatori e i marcatori di dose come il consumo giornaliero. Cioè, spiegano gli autori, “i fumatori erano l’unico gruppo che mostrava un’esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici dipendente dall’uso del prodotto”. Per quanto riguarda tutti gli altri, continua lo studio, “i consumatori di sigarette elettroniche, riscaldatori di tabacco, tabacco orale e prodotti per la terapia sostitutiva della nicotina non erano distinguibili dai non utilizzatori di prodotti a base di tabacco o nicotina”. Una ulteriore conferma del fatto che la sigaretta elettronica, se usata come alternativa a quella di tabacco, è un prezioso strumento di riduzione del danno.

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