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Sigaretta elettronica, valido aiuto per fumatori che convivono con Hiv

Uno studio australiano ha indagato sulla fattibilità di promuovere la cessazione del fumo con l'e-cig in questa specifica fascia di popolazione.

L’uso della sigaretta come strumento di riduzione del danno da fumo rappresenta un beneficio per la salute di tutti i fumatori. Ma certamente ridurre il rischio di malattie fumo-correlate è ancora più importante per quelle persone affette da patologie anche serie e che tuttavia non riescono o non vogliono smettere di fumare. La ricerca scientifica si sta occupando anche di questo, cioè di capire i vantaggi che il passaggio dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica, molto meno dannosa, può comportare proprio per chi convive con una determinata patologia.
In questa ottica si inquadra lo studio “Tobacco Harm Reduction with Vaporised Nicotine (THRiVe): A Feasibility Trial of Nicotine Vaping Products for Smoking Cessation Among People Living with HIV”, pubblicato sulla rivista Aids and Behavior e condotto da nove ricercatori provenienti da diverse università australiane, coordinati da Stephanie Edwards della Scuola di salute pubblica presso la University of Queenlands di Brisbane. Partendo dal presupposto che fra le persone che convivono con l’Hiv si registrano alti tassi di fumatori, gli autori si sono chiesti se i prodotti per la vaporizzazione della nicotina possano favorire la cessazione del fumo e/o la riduzione del danno per questa popolazione. Lo scopo del lavoro, dunque, era proprio la fattibilità di promuovere la cessazione del fumo grazie alle sigarette elettroniche con nicotina. Sottolineare che si parla di strumenti con nicotina non è superfluo, visto che in Australia la loro vendita è vietata e per importarli dall’estero è necessaria una complessa e scoraggiante procedura.
Lo studio è stato condotto con metodi misti su 29 persone che vivono con l’Hiv e che consumavano tabacco quotidianamente. I partecipanti hanno testato la sigaretta elettronica e questi sono i risultati ottenuti. Il 35% ha riportato astinenza a breve termine (nessun uso di tabacco per 7 giorni) alla 12esima settimana dello studio, mentre il 31% alla 24esima. Per quanto riguarda l’astinenza a medio termine (8 settimane senza usare tabacco), invece, è stato il 15% dei partecipanti a raggiungerla alla 12esima settimana di studio e il 31% alla 24esima. Altro dato molto importante che riferiscono gli autori è che “la maggior parte degli eventi avversi riportata è stata lieve”, cosa non indifferente per questa tipologia di organizzatori.
Sono risultati e numeri molto incoraggianti e infatti i ricercatori concludono che “i prodotti per la vaporizzazione di nicotina possono rappresentare un aiuto fattibile e potenzialmente efficace a breve e medio termine per smettere di fumare e/o una strategia di riduzione del danno per le persone che convivono con l’Hiv”. Naturalmente, aggiungiamo noi, politica permettendo.

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