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Gran Bretagna: nel 2022 record di utilizzatori di sigaretta elettronica

Secondo l'indagine annuale di Ash, i vaper sono 4,3 milioni, cioé l'8,3% della popolazione. La rivoluzione del vaping è iniziata.

Sono 4,3 milioni, cioè l’8,3% della popolazione, gli utilizzatori di sigarette elettroniche in Gran Bretagna. Si tratta del massimo storico mai raggiunto, con un aumento di 1,2 punti percentuali rispetto allo scorso anno e di addirittura 6,6 punti rispetto al 2012. A dirlo è la tradizionale indagine annuale “Smokefree GB” realizzato da YouGov per la fondazione Ash (Action on smoking and health), che celebra questi dati parlando esplicitamente di “vaping revolution”. Le interviste, che sono state condotte a febbraio e marzo del 2022, offrono un interessante spaccato dei risultati e dello scenario del Paese che più di tutti promuove l’e-cigarette come strumento per ridurre i danni del fumo.
La maggior parte degli svapatori britannici sono ex fumatori (il 57%), quindi persone che sono riuscite ad abbandonare il tabacco combusto proprio grazie al vaping. La percentuale degli utilizzatori che non ha mai fumato, invece, è pari solo all’1,3%. Diminuiscono lentamente anche i fumatori che non hanno mai provato l’e-cig (28% nel 2022), mentre aumentano quelli che usano entrambi (22%). Come negli anni precedenti, il motivo principale che spinge gli ex fumatori a utilizzare la sigaretta elettronica è smettere di fumare (29%), seguito da evitare ricadute (19%), perché piace l’esperienza (14%) e risparmiare denaro (11%). Chi ancora fuma, invece, ricorre all’e-cig prima di tutto per ridurre il tabacco combusto (17%), poi per motivi economici (14%) e per cerca di smettere di fumare (14%). Purtroppo, sottolinea Ash, anche in Gran Bretagna un terzo dei fumatori (32%) ritiene erroneamente che svapare sia dannoso quanto fumare o addirittura di più.
Conferme anche per quanto riguarda i prodotti utilizzati. I dispositivi preferiti rimangono quelli con tank ricaricabili ed è il 65% dei vaper britannici ad indicare questa come la loro sigaretta elettronica principale. Il 17% preferisce invece le pod mod con cartucce precaricate e il 15% le usa e getta. Per queste ultime, però, è necessario considerare bene i dati, perché l’uso delle disposable è cresciuto soprattutto fra i giovani. Nella fascia di età fra 18 e 24 anni, infatti, è il 48% dei consumatori a indicare questo strumento come la sua e-cig principale. Una crescita vertiginosa dal 2,8% del 2021 per il quale Ash aveva già lanciato l’allarme lo scorso luglio. Per quanto riguarda la nicotina nei liquidi, il 50% degli intervistati dichiara di utilizzare la stessa concentrazione di quando ha iniziato ha svapare. È invece il 38% ad averla diminuita nel corso del tempo, mentre il 4,2% l’ha aumentata. Fra chi ha smesso di fumare, però, la percentuale di chi ha ridotto la concentrazione di nicotina sale al 50%.
Insomma, la sigaretta elettronica in Gran Bretagna diventa sempre più diffusa e aiuta un numero sempre crescente di fumatori a smettere di fumare o, almeno, a ridurre il fumo, che spesso è una fase transitoria prima della cessazione totale. Questo accade grazie a uno sforzo corale che ha unito istituzioni sanitarie, politica, amministrazioni locali e operatori del vaping. Un esempio lampante di come la riduzione del danno possa rappresentare una strategia di successo per combattere il fumo.

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