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Usa – Studio: la sigaretta elettronica aiuta ad abbandonare il fumo anche a chi non aveva in mente di farlo
L’uso quotidiano dell’e-cigarette ha portato a pianificare di smettere di fumare chi all’inizio non lo aveva in programma. È il risultato di uno studio internazionale coordinato da Karin A. Kasza del Roswell Park Comprehensive Cancer Center di Buffalo, negli Usa, al quale ha partecipato un pool di scienziati candesi, australiani, britannici e americani. Si intitola “Associations between nicotine vaping uptake and cigarette smoking cessation vary by smokers’ plans to quit: Longitudinal findings from the International Tobacco Control (ITC) Four Country Smoking and Vaping Surveys” e si tratta di un lavoro che ha allargato il campo di una precedente ricerca realizzata sempre da Kasza. Questa volta, infatti, i dati analizzati sono relativi al 2016, 2018 e 2020 dell’International Tobacco Control Four Country Smoking and Vaping Survey e coprono quindi quattro Paesi: Stati Uniti, Canada, Australia e Regno Unito. La complessa metodologia applicata per un’indagine che ha coinvolto 2.815 fumatori quotidiani adulti è spiegata con precisione nell’articolo su Sigmagazine linkato alla fine. La conclusione cui i ricercatori sono giunti è che l’uso regolare della sigaretta elettronica riusciva a convincere anche i fumatori più incalliti a cercare di smettere di fumare, aumentando così il numero globale di chi abbandonava una abitudine altamente dannosa.
La sigaretta elettronica spinge a smettere di fumare anche chi non vuole
Usa – Studio: le tasse sulle sigarette elettroniche sono un danno per la salute pubblica
Le tasse sulla sigaretta elettronica spingono i consumatori verso le sigarette tradizionali e sono dunque una misura che danneggia la salute pubblica. È il risultato di un nuovo studio che arriva dagli Stati Uniti e che conferma altre ricerche e analisi realizzate negli ultimi anni non solo da istituzioni sanitarie ma anche da analisti finanziari. Lo studio in questione, finanziato dal National Institutes of Health, si intitola “The effects of e-cigarette taxes on e-cigarette prices and tobacco product sales: Evidence from retail panel data” ed è stato condotto da un gruppo di sei economisti sanitari con esperienza nell’analisi di comportamenti a rischio e abitudini dei consumatori. Primo autore è Chad Cotti, docente di economia presso il College of Business della University of Wisconsin-Oshkosh. Tra gli elementi evidenziati dalla ricerca c’è che il 90% delle tasse sulle sigarette elettroniche viene riversato sul prezzo al dettaglio e che esiste un’elasticità incrociata positiva della domanda fra sigarette elettroniche e sigarette a tabacco combusto. Un’evidenza che i due prodotti sono dei sostituti economici: più si tassa uno, più ci si rivolge all’altro. Insomma, se si tassa l’ecig si favorisce la molto più dannosa sigaretta di tabacco. Lo studio sarà pubblicato nel numero di dicembre del Journal of Health Economics, ma un ulteriore sintesi dei risultati è già adesso presente su Sigmagazine.
Tassare la sigaretta elettronica fa male alla salute pubblica
Bangladesh – Attivisti del vaping: senza e-cig a rischio obiettivo di Paese smoking-free entro il 2040
Il Bangladesh deve mantenere le sigarette elettroniche legali se vuole raggiungere l’obiettivo di diventare un Paese libero dal tabacco entro il 2040. È quanto sostengono gli attivisti per la riduzione del danno da tabacco del Paese asiatico in un articolo pubblicato dal The Daily Star. Intervenendo durante un webinar organizzato dall’associazione Voices of Vapers, con sede in Bangladesh, diversi esperti hanno affrontato la recente proposta del governo di vietare i prodotti del vaping, i riscaldatori di tabacco e altri sistemi alternativi alle sigarette in un nuovo emendamento alla legislazione sul controllo del tabacco. Delon Human, presidente di Health Diplomats, ha affermato che non ci sono prove a sostegno della dichiarazione del Nucleo nazionale per il controllo del tabacco secondo cui la nicotina contenuta nelle sigarette elettroniche sia più dannosa delle sigarette. “È necessaria una strategia credibile di riduzione del danno, come quella praticata da molti Paesi sviluppati”, ha aggiunto Human, “le autorità devono prendere in considerazione la possibilità di regolamentare un’alternativa più sicura, come il vaping, e renderla accessibile ai fumatori che vogliono smettere”. Schumann Zaman, presidente dell’Associazione dei commercianti di sistemi elettronici di somministrazione di nicotina del Bangladesh, ha affermato che non riconoscere i commercianti e gli utilizzatori di sigarette elettroniche come parti interessate avrà conseguenze importanti, poiché molti di questi vaper utilizzano le sigarette elettroniche come strumento per smettere di fumare.
Grecia – Esperti, medici e scienziati chiedono un salto di qualità nelle politiche di riduzione del danno
Puntare sui prodotti a potenziale rischio ridotto, dalle sigarette elettroniche (e-cig) ai dispositivi a tabacco riscaldato, specialmente in quelle aree del mondo dove è ancora molto alto il tasso di fumatori. È il messaggio scaturito da esperti, medici e scienziati riuniti ad Atene per il quinto summit scientifico “Tobacco harm reduction: novel products, research & policy”, promosso dall’associazione internazionale indipendente Scohre. Le politiche di riduzione del danno da tabacco devono fare un salto di qualità, hanno spiegato gli esperti, tanto più importante laddove le strategie finora seguite non sono riuscite a scalfire gli alti numeri di dipendenti dal tabacco. Un ampio resoconto sul summit, con citazioni di alcuni interventi, nell’approfondimento di Sigmagazine.
La lotta al fumo non deve essere punitiva ma compassionevole
Gran Bretagna – La Action on Smoking and Health ha raccolto tutti gli studi che smentiscono la teoria gateway
L’associazione britannica Action on Smoking and Health (Ash) ha raccolto tutti i più importanti studi scientifici che negli ultimi anni hanno smontato con dati empirici la teoria dell’effetto gateway, secondo la quale la sigaretta elettronica avrebbe costituito una sorta di passaggio al fumo di tabacco per i giovani. Teoria su cui si sono basate le tante legislazioni ostili al vaping che, a partire dagli Stati Uniti, hanno limitato l’utilizzo di un sistema al contrario riconosciuto prezioso proprio per smettere di fumare. Il primo studio, di marca britannica, risale al 2017 e a esso ne sono seguiti molti altri, in varie parti del mondo. Sigmagazine prende lo spunto dal lavoro della Ash per farne una veloce ma esaustiva rassegna.
Anche la scienza smentisce il legame tra sigaretta elettronica e fumo
Usa – La guerra infinita tra Juul Labs e Fda, ora l’azienda presenta denuncia in tribunale
Non pare proprio destinata a concludersi la guerra legale fra Juul Labs e l’autorità di controllo statunitense Fda. L’azienda californiana ha infatti presentato denuncia in un tribunale federale di Washington, accusando la Food and Drug Administration di trattenere in modo improprio materiale scientifico fondamentale per comprendere su quali basi l’agenzia ha negato l’autorizzazione alla vendita della sua pod mod. Il 23 giugno scorso, la Fda aveva bocciato la richiesta di autorizzazione di Juul Labs, rendendo illegali tutti i suoi prodotti. L’azienda era poi immediatamente ricorsa in tribunale, ottenendo la sospensione temporanea del divieto e, quindi la permanenza del suo prodotto sugli scaffali dei negozi. Ma la vicenda non si è chiusa lì, perché Juul Labs sospetta motivazioni politiche alla base della decisione della Fda e ha chiesto all’agenzia i documenti della valutazione. Fda ha invocato il cosiddetto “privilegio del processo deliberativo” per non esibire tali documenti. Da qui la decisione di Juul Labs di ricorrere ancora una volta alle vie legali.
Stati Uniti, Juul Labs porta in tribunale la Food and Drug Administration
Germania – Bilancio positivo per il ritorno di Intertabac dove l’e-cig conquista sempre più spazio
Sono stati 160 gli espositori arrivati a Dortmund la scorsa settimana per il ritorno dopo due anni di pandemia di Intertabac, la regina delle fiere del tabacco che ogni edizione amplia i propri spazi alle novità del mondo del vaping. È forse questo il numero che meglio di altri testimonia della grand evoglia di ritrovarsi nelle grandi manifestazioni per presentare i propri prodotti e scoprire le novità. Gli altri numeri sono quelli che fanno tradizionalmente di Dortmund un appuntamento speciale: più di 600 espositori in totale provenienti da 69 diversi Paesi e 12.100 visitatori internazionali. “Per l’industria delle sigarette elettroniche – ha concluso – InterTabac continua a essere la piattaforma ideale per stabilire e mantenere i contatti”, ha confermato Dustin Dahlmann, presidente della tedesca Bündnis für tabakfreien Genuss e dell’associazione dei produttori europei Ieva.
Il ritorno di InterTabac, la sigaretta elettronica è sempre più importante