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A soli tre mesi dall’elezione a capo dei tabaccai italiani, Mario Antonelli conquista anche la Confederazione europea dei dettaglianti di tabacco (Cedt). È stato eletto a segretario generale e siederà accanto allo storico presidente austriaco Peter Schweinschwaller. Completano il board della federazione il vicepresidente francese Philippe Coy e la tesoriera spagnola Elena Viana Ibarra. L’Italia giocherà dunque un ruolo da protagonista nell’interlocuzione con le istituzioni europee alla vigilia della riscrittura delle direttive europee in materia di accise ma soprattutto di tabacchi e prodotti liquidi da inalazione. “Ci aspettano mesi molto faticosi e complessi – è stato il commento a caldo di Antonelli – La crisi economica, l’inflazione, l’aumento dei costi e degli oneri, l’avvio delle nuove proposte di direttive sulle accise e sul tabacco e nuovi prodotti, impongono di rimboccarci le maniche e lavorare sodo, per il bene di tutti, per il nostro futuro e per quello delle nostre famiglie. Perciò il mio compito, fuori dai confini nazionali, sarà quello di favorire il dialogo permanente della Cedt con tutte le istituzioni europee e con tutti gli europarlamentari, per evitare quelle derive demagogiche che, nel recente passato, hanno arrecato parecchi danni a tutta le filiera e che, troppo spesso, sono frutto di scarsa conoscenza del nostro settore, della nostra identità peculiare e del nostro ruolo di presidio di legalità e tutela della salute. Per raggiungere lo scopo è necessario allora farci conoscere un po’ di più dal mondo politico-istituzionale europeo, è necessario esserci, sempre e dovunque. Nei forum, nei dibattiti, nelle consultazioni, nelle stanze delle direzioni generali della Commissione europea, in ogni occasione in cui la nostra voce può essere ascoltata, perché è la voce di oltre 130 mila piccole imprese familiari al servizio della collettività e delle istituzioni, che conosce il mercato e i consumatori. E di certo sarà una bella voce baritonale, fiera e con un timbro marcato, tale da essere sentita anche a Roma dal nuovo Parlamento e dal nuovo governo, ai quali chiederemo di starci accanto in questa nostra difesa europea di un modello distributivo che, ben lungi dall’essere un problema, può essere parte della soluzione, per contenere la propensione al tabagismo, tutelare i minori, preservare il mercato legale ed arginare tutti i fenomeni elusivi, sia per i prodotti del tabacco che per quelli alternativi al fumo tradizionale“.
Insomma, dalle parole di Antonelli trasparirebbe l’intenzione di estendere in tutta Europa il modello autorizzativo italiano, con controllo delle compravendite da parte dello Stato (o sue Agenzie) e prezzi imposti a valle con accise e aggi. Un terreno su cui dovrà certamente confrontarsi con le associazioni che, con altrettanta veemenza, difendono le migliaia di imprese collegate con la filiera dei nuovi prodotti a rischio ridotto. E che in Europa sono riunite sotto la sigla Ieva, al cui vertice ci sono il tedesco Dustin Dahlmann e l’italiano Umberto Roccatti. Si preannuncia dunque un derby italo-germanico da giocarsi in territorio francofono.
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