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Buone notizie per gli utilizzatori duali, cioè per coloro che utilizzano la sigaretta elettronica pur non avendo ancora abbandonato del tutto quella a tabacco combusto. Si tratta di una fase transitoria che attraversano in molti, prima di passare all’uso esclusivo dell’e-cigarette (che, ricordiamo, è comunque la scelta migliore). Una nuova revisione di studi pubblicata sulla rivista Addiction smentisce una delle tesi preferite dagli oppositori del vaping, cioè che l’uso duale potrebbe non solo non ridurre il danno, ma addirittura aumentarlo. Il lavoro si intitola “Biomarkers of potential harm in people switching from smoking tobacco to exclusive e-cigarette use, dual use, or abstinence: Secondary analysis of Cochrane systematic review of trials of e-cigarettes for smoking cessation” ed è stato condotto da ricercatori delle Università di Oxford e di Londra (Queen Mary University) in Inghilterra, di Auckland in Nuova Zelanda e della Harvard Medical School negli Usa. Il gruppo è stato coordinato da Jamie Hartmann-Boyce, una delle curatrici della revisione sistematica Cochrane sulla sigaretta elettronica.
Lo scopo della revisione era confrontare i biomarcatori di potenziale danno tra le persone che passano completamente dal fumo di sigarette combustibili alle sigarette elettroniche, chi continua a fumare e, appunto, gli utilizzatori duali, attraverso una analisi secondaria a seguito di una revisione sistematica. Sono stati selezionati nove studi condotti in Grecia, Italia, Polonia, Regno Unito e Stati Uniti con dati sulle sostanze tossiche dannose presenti nella saliva, nel sangue e nelle urine. I risultati dimostrano che chi usava esclusivamente la sigaretta elettronica registrava una riduzione significativa di 12 biomarcatori su 13 rispetto ai fumatori esclusivi. Gli svapatori esclusivi ottenevano anche una riduzione di sostanze tossiche rispetto agli utilizzatori duali.
Ma non è tutto. Perché la revisione dimostra che anche gli utilizzatori duali ottengono una riduzione del danno rispetto ai fumatori. Le riduzioni sono state rilevate nelle nitrosammine, negli idrocarburi policiclici aromatici, negli acidi mercapturici e in altri noti cancerogeni. E infatti gli autori della revisione concludono che “il passaggio dal fumo allo svapo o all’uso duale sembra ridurre significativamente i livelli di biomarcatori di potenziale danno”. Una buona notizia per chi ancora non è riuscito a passare totalmente alla sigaretta elettronica.