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Un nuovo studio americano si occupa dei fumatori appartenenti alle categorie fragili, scoprendo che il passaggio alla sigaretta elettronica potrebbe portare a queste persone importanti benefici di salute. Il lavoro “E-Cigarette Provision to Promote Switching in Cigarette Smokers With Serious Mental Illness—A Randomized Trial”, pubblicato su Nicotine and Tobacco Research, è stato condotto da sei ricercatori della Geisel School of Medicine at Dartmouth, coordinati da Sarah I. Pratt. La ricerca si è concentrata fra le persone affette da patologie mentali gravi, fra cui si registrano elevati tassi di fumo e bassi tassi di cessazione e, conseguentemente, una forte incidenza di malattie croniche e morti premature. Scopo dello studio prospettico era appunto valutare l’impatto su questa popolazione del passaggio dal fumo a un prodotto con nicotina meno dannoso.
Un campione di 240 fumatori affetti da patologie mentali gravi che avevano provato a smettere di fumare, ma non erano interessati a farlo al momento, è stato diviso casualmente in due gruppi. Ad uno sono state fornite sigarette elettroniche usa-e-getta per otto settimane, all’altro gruppo no. Gli effetti sul consumo quotidiano di sigarette, il monossido di carbonio, la dipendenza da nicotina e gli effetti collaterali sono stati valutati all’inizio dello studio (basale) e poi a 2, 4, 8, 13 e 26 settimane. Il tasso di fumo prima dello studio era simile per entrambi i gruppi con un media di 18,7 sigarette al giorno.
I risultati sono molto interessanti. Alla seconda settimana, il 79% del gruppo con la sigaretta elettronica la usava quotidianamente. Fra la seconda e l’ottava settimana, fra i partecipanti con l’e-cig erano diminuiti sia il consumo di sigarette al giorno sia il monossido di carbonio. In più, una percentuale compresa fra il 19 e il 22% nello stesso periodo ha riportato di non aver fumato affatto, rispetto allo 0% dei partecipanti senza e-cigarette. Fra la tredicesima e la ventiseiesima settimana, la differenza fra i due gruppi del numero di sigarette fumate è rimasta significativa. Inoltre, aggiungono i ricercatori, la dipendenza da nicotina non è aumentata e gli effetti collaterali sono stati trascurabili.
“Fornire sigarette elettroniche per 8 settimane ai fumatori con patologie mentali gravi – scrivono gli autori nelle conclusioni – ha comportato sostanziali riduzioni del consumo quotidiano di sigarette e del monossido di carbonio”. Risultati, quelli di questo studio prospettico, che possono interessare anche altre categorie di fumatori. “La scoperta che la fornitura di sigarette elettroniche ha portato a riduzioni significative del fumo e del monossido di carbonio senza aumentare la dipendenza dalla nicotina – aggiungono infatti i ricercatori – ha implicazioni per la riduzione dei danni non solo tra i milioni di fumatori con malattie mentali gravi che lottano per smettere, ma anche per altri fumatori vulnerabili che non riescono a raggiungere la cessazione”.