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La sigaretta elettronica provoca aritmie cardiache? Nei topi ma non nell’uomo

Perché i risultati di uno studio sulla sigaretta elettronica non possono essere traslati dai roditori agli esseri umani.

Ci risiamo. Un nuovo studio americano lancia un allarme sull’uso della sigaretta elettronica. Si tratta di un lavoro pubblicato su Nature Communications e condotto da un team di ricercatori della University of Louisville, coordinati da Alex Carll, intitolato “E-cigarettes and their lone constituents induce cardiac arrhythmia and conduction defects in mice”. Dove le parole chiave sono “in mice”, nei topi. Gli studiosi hanno testato sugli incolpevoli animali due ingredienti dei liquidi da inalazione, glicole propilenico e glicerina vegetale senza nicotina, o a liquidi commerciali aromatizzati, scoprendo che ciò causava aritmie cardiache. Da questo i ricercatori concludono che l’uso della sigaretta elettronica può interferire con il normale ritmo cardiaco, aumentando il rischio di fibrillazione atriale o ventricolare a arresto improvviso.
Una metodologia, quella di spostare sugli umani risultati ottenuti dalla sperimentazione sui topi, che non convince molti scienziati. “Il metabolismo dei topi è molto diverso da quello umano e qualsiasi estrapolazione alla salute umana complessiva a lungo termine è, francamente, una supposizione nel migliore dei casi”, commenta il professor Jacob George, docente di medicina e terapia cardiovascolare presso la University of Dundee e autore dell’importante studio Vesuvius. “Se quello che sostiene lo studio fosse vero – continua George – dato il numero significativo di vaper in tutto il mondo, ci saremmo aspettati un’esplosione di casi di aritmia cardiaca che non stiamo affatto vedendo nella pratica clinica”. “La scienza è preliminare, l’estrapolazione è speculativa e la rilevanza per la salute umana, compresi gli effetti della nicotina sui vasi sanguigni, è altamente discutibile. Ampi studi osservazionali sull’uomo su utilizzatori di terapie sostitutive con nicotina hanno dimostrato che queste non aumentano i tassi di eventi cardiaci”, conclude George.
Perplesso su metodologia e conclusioni è anche il professor Peter Hajek, nome notissimo della ricerca sul vaping e direttore della Tobacco Dependence Research Unit presso la Queen Mary University di Londra. “Il motivo per condurre lo studio sui topi non è chiaro – afferma – I modelli animali vengono utilizzati quando l’esperimento non può essere condotto sull’uomo, ma non ci sono ostacoli al confronto della frequenza cardiaca e delle risposte Ecg ai componenti della sigaretta elettronica e al fumo negli esseri umani”. “In questo studio – spiega poi Hajek – i topi sono stati esposti all’aerosol dei componenti di liquidi con e senza nicotina e all’acroleina, una sostanza chimica che può derivare da un liquido surriscaldato. Le esposizioni sono state accompagnate da cambiamenti a breve termine negli elettrocardiogrammi dei topi e da un aumento della frequenza cardiaca. Ci sono diversi problemi con la generalizzazione dei risultati agli esseri umani. I vaper non sono esposti a livelli significativi di acroleina perché l’e-liquid surriscaldato ha un sapore sgradevole e quindi questo viene evitato. Lo studio ha utilizzato i livelli di esposizione alle altre sostanze chimiche tollerate dall’uomo, ma le stesse dosi possono essere dolorose per mammiferi molto più piccoli con un senso dell’olfatto molto più sensibile e una tolleranza molto diversa agli effetti dei farmaci”.
Ma forse il commento più azzeccato al lavoro della University of Louisville è quello di Adam Jacobs, direttore di biostatistica presso Premier Research. “Questo studio – osserva – dimostra che i topi esposti all’aerosol di sigaretta elettronica in spazi chiusi per 90 minuti hanno subito cambiamenti a breve termine nel ritmo cardiaco. Sebbene gli effetti a lungo termine di questi cambiamenti non siano noti, sembra prudente che i proprietari di topi domestici non consentano ai loro topi di usare le sigarette elettroniche. Per gli esseri umani, sebbene lo svapo non possa essere considerato del tutto sicuro, ci sono abbondanti prove che è considerevolmente più sicuro che fumare sigarette di tabacco combustibile, e quindi tutti i fumatori che passano dalle sigarette convenzionali alle sigarette elettroniche ridurranno notevolmente il rischio per la loro salute”.

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