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Sigarette elettroniche usa e getta tra pasta e prosciutti: denunciato commerciante di Olbia

Incurante della normativa italiana e europea, aveva in vendita migliaia di dispositivi privi di contrassegno fiscale e con contenuto di nicotina superiore a quanto consentito.

Un tunnel senza fine? Negli ultimi mesi dilaga la diffusione di sigarette elettroniche usa e getta attraverso i canali paralleli a quelli legittimamente autorizzati. Ultima operazione in ordine di tempo quella condotta dalla Guardia di Finanza di Olbia a carico di un commerciante di alimentari che, ignaro delle norme che regolamentano il comparto dei tabacchi e dei liquidi da inalazione, proponeva in vendita sigarette elettroniche usa e getta. Non soltanto prive di contrassegno fiscale ma anche inosservanti dei limiti sul contenuto di nicotina e delle avvertenze e istruzioni in italiano. In totale sono state rinvenute nel negozio 2.251 sigarette elettroniche usa e getta. Proseguendo con la perquisizione, i finanzieri hanno sequestrato anche un’auto sportiva, utilizzata – come si desume dal comunicato stampa della Gdf –  probabilmente “per trasportare e consegnare le sigarette elettroniche, all’interno della quale è stata rinvenuta una pistola ad aria compressa in metallo, priva di tappo rosso occlusivo e del tutto simile a un’arma reale. Il giovane inoltre è risultato in possesso di beni di lusso per valori non coerenti con il quadro reddituale, tra i quali una moto di grossa cilindrata intestata alla madre dell’indagato, un orologio Rolex e altri beni valore che sono stati sequestrati e per i quali l’indagato dovrà giustificare la provenienza“.
Si ricorda che la normativa europea impone che le sigarette elettroniche usa e getta non possono contenere più di 2 millilitri di liquido con una concentrazione massima di nicotina pari a 20 milligrammi per millilitro (2%); in coerenza con la legge fiscale italiana, devono poi avere nella confezione il contrassegno di idoneità a riprova dell’avvenuto pagamento dell’imposta di consumo.

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