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Riceviamo e pubblichiamo:
Vi scrivo come professionista del settore. A seguito del Vaping Expo di Padova, nella quale abbiamo partecipato come B2B, abbiamo purtroppo visto un fenomeno preoccupante per quanto riguarda le usa e getta. In sostanza erano presenti espositori asiatici con i quali era possibile fare affari (anche come privato) e in alcuni casi, anche l’acquisto diretto di prodotti privi di contrassegno (1,5€ a pezzo) e non a norma di legge (nicotina 5%, 5000 puff). Ci domandiamo come professionisti del settore, cosa abbiano a che fare con il mercato italiano espositori che propongono questa tipologia di prodotti a privati e aziende. Ma la domanda più importante è: chi ha permesso che potessero partecipare alla fiera senza preventivamente controllare le autorizzazioni di Pli, Tpd, notifica al Ministero della Salute, ecc? Sarebbe grave se le organizzazioni permettessero a chiunque di partecipare anche se non in possesso dei requisiti di legge per la vendita in Italia. Purtroppo l’impressione che abbiamo avuto, e non solo noi, è che l’organizzazione così facendo abbia voluto “batter cassa” dando spazio a chi di spazio, nel territorio italiano, non lo ha e mai lo avrà.
Medesima situazione al Vapitaly 2022 dove la vendita non era permessa ma veniva comunque effettuata. La preoccupazione è rivolta al 2023, dove l’Italia sarà diretto partner dell’organizzazione fieristica di Shenzen e dove sappiamo che saranno presenti molti espositori. Quali di loro e quanti saranno idonei per il mercato italiano? Questa situazione potrebbe sfuggire di mano creando una bolla mediatica a seguito di un possibile controllo nelle future fiere. Dove i responsabili restano impuniti ma le conseguenze ricadranno direttamente sul mercato di nostra appartenenza. La nostra azienda ha prontamente segnalato il tutto all’organizzazione di settore di nostro riferimento, UniEcig, dove sono al corrente della segnalazione.
Lettera firmata
Medesima situazione al Vapitaly 2022 dove la vendita non era permessa ma veniva comunque effettuata. La preoccupazione è rivolta al 2023, dove l’Italia sarà diretto partner dell’organizzazione fieristica di Shenzen e dove sappiamo che saranno presenti molti espositori. Quali di loro e quanti saranno idonei per il mercato italiano? Questa situazione potrebbe sfuggire di mano creando una bolla mediatica a seguito di un possibile controllo nelle future fiere. Dove i responsabili restano impuniti ma le conseguenze ricadranno direttamente sul mercato di nostra appartenenza. La nostra azienda ha prontamente segnalato il tutto all’organizzazione di settore di nostro riferimento, UniEcig, dove sono al corrente della segnalazione.
Lettera firmata