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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 18 al 24 dicembre

Sarà l'Africa la nuova avanguardia della sigaretta elettronica? Questo e tanto altro nella consueta carrellata di notizie settimanali del vaping di tutto il mondo.

Africa – I divieti sui prodotti a base di nicotina più sicuri non funzioneranno
Le proibizioni di prodotti come le sigarette elettroniche sono una soluzione troppo semplicistica a un problema complesso e non funzioneranno nel continente africano. È quanto sostiene il sito Soko Directory, un organo di informazione che si occupa di investimenti e mercati finanziari in Africa. Questa volta si occupa dei prodotti a base di nicotina alternativi. I pericoli associati al fumo, con oltre 8 milioni di decessi all’anno principale causa di morte evitabile nel mondo, sono ben noti – prosegue l’analisi – e tuttavia, i progressi nella lotta al tabagismo sono stati limitati. La prevalenza del fumo rimane elevata, con circa 1,3 miliardi di consumatori di tabacco in tutto il mondo, e oltre l’80% di questi vive nei Paesi meno sviluppati, Africa compresa. “In questo contesto, è chiaro che sono necessari approcci pragmatici, tra cui la disponibilità di un’ampia scelta di prodotti di cui è stata dimostrata la capacità di ridurre i danni”, conclude l’analisi, “al contrario, le soluzioni semplicistiche alle complesse sfide della salute pubblica possono essere attraenti, ma non funzionano nel lungo periodo. Qualsiasi iniziativa volta a vietare i prodotti per la riduzione del danno, con il conseguente quasi certo aumento dei mercati illeciti, deve essere valutata attentamente, anche attraverso consultazioni aperte con le parti interessate, compresi i consumatori, prima di essere attuata”.

Belgio – Divieti di vaping e fumo nelle 550 stazioni ferroviarie belghe (all’interno e all’esterno)
Anno nuovo, restrizioni nuove per gli svapatori e per i fumatori belgi (ma anche per i tanti stranieri che abitano, frequentano o semplicemente visitano il Paese). A partire dal 1° gennaio 2023 scatta il divieto di fumo e vaping nelle stazioni ferroviarie, sia all’interno che all’esterno, come riportato dal Brussels Times. Il divieto si applicherà a tutte le 550 stazioni del Belgio e le infrazioni costeranno sanzioni pecuniarie. I posacenere saranno rimossi dalle banchine e i cartelli di divieto in luoghi ben visibili indicheranno il divieto. “I nostri figli hanno il diritto di crescere in buona salute, anche senza essere esposti al tabacco. Poiché i bambini vedono sempre meno persone fumare, l’assenza di tabacco sta diventando la nuova norma per loro”, ha dichiarato Marc Michils, portavoce di Generation Smoke-Free. “Generation Smoke-Free accoglie con favore questa misura che ci avvicina alla prima generazione senza tabacco”. “Ogni anno in Belgio ci sono 14.000 vittime del tabacco: questo dato dovrebbe spronarci ad agire”, ha dichiarato il ministro federale della Mobilità Georges Gilkinet. Il divieto “garantirà un’aria più sana sui binari e, soprattutto, ridurrà la pressione sui giovani che hanno smesso o vogliono smettere di fumare”, ha aggiunto. Un peccato che in questa furia proibizionista sia finito anche uno strumento come la sigaretta elettronica il cui utilizzo contribuisce proprio al calo dei fumatori e alla garanzia si aria più sana. Anche sui binari.

Usa – California, in vigore il divieto di aromi
È entrato in vigore in California il controverso divieto di tabacco aromatizzato. La settimana scorsa, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva bloccato il ricorso della R.J. Reynolds Tobacco Company secondo cui la nuova legge statale sarebbe in conflitto con la legge federale. I prodotti del tabacco aromatizzati, tra cui anche le sigarette elettroniche, sigarette tradizionali al mentolo, sigari aromatizzati e altro, non potranno più essere venduti nei negozi. Critiche al divieto arrivano soprattutto dal mondo del vaping. “Se avessero voluto vietare il tabacco aromatizzato o regolamentarlo, credo che avrebbero dovuto selezionare alcuni negozi autorizzati a venderlo”, ha dichiarato Carlo Sharmoug, proprietario di Ziggy’s Smoke Shop a Stockton, “la sigaretta elettronica ha salvato così tante vite, ha aiutato così tante persone ad abbandonare le sigarette”. Sharmoug ha aggiunto che nei suoi 14 anni di attività, il suo negozio non ha mai venduto tabacco a un minore.

Usa – La grande disfida dell’Ohio
Braccio di ferro in Ohio, una disfida che riguarda anche i vaper. La scorsa settimana il Consiglio comunale di Columbus, nello Stato americano dell’Ohio, aveva votato all’unanimità a favore del divieto di vendita di tabacco aromatizzato e prodotti per il vaping all’interno della città. Mercoledì scorso il Senato dell’Ohio ha invece votato una legge che rende illegale quanto fatto dal Comune di Columbus. Il Senato dell’Ohio ha infatti approvato l’H.B. 513 con un voto di 23-8. La legge include un emendamento che proibisce ai governi locali dell’Ohio di emanare leggi sul tabacco o sul vaping più severe di quelle statali, un meccanismo noto come prelazione, secondo quanto riportato da Halfwheel. A causa di questo emendamento, il disegno di legge torna ora alla Camera dei Rappresentanti dell’Ohio, dove deve essere approvato prima di passare sulla scrivania del governatore Mike DeWine. Se approvata, la legge statale annullerà di fatto quella approvata in precedenza dal Consiglio comunale di Columbus. La legge comunale di Columbus entrerà in vigore il 1° gennaio 2024. Le clausole di prelazione sono state uno strumento di successo per bloccare i divieti di vendita dei prodotti di vaping aromatizzati e di altri prodotti del tabacco, osserva in un commento la stampa di settore: la città di Filadelfia ha perso una causa federale che ha annullato il divieto di vendita di tabacco aromatizzato a causa della clausola di prelazione della Pennsylvania.

India – L’occhio del grande fratello, con una app nascono gli “smokebuster”
Il gruppo indiano per il controllo del tabacco ha annunciato il lancio in tempi brevi dell’applicazione “StopTobacco”, basata su Gps, che potrà essere utilizzato per presentare denunce sul fumo nei luoghi pubblici. Lo riporta il quotidiano locale The Hindu. La legge sulle sigarette e gli altri prodotti del tabacco del 2003 (Copta) è stata varata per ridurre il fumo nei luoghi pubblici e proteggere i non fumatori dall’esposizione involontaria al fumo di tabacco. Chiunque violi il Copta potrà a breve essere denunciato utilizzando questa nuova applicazione: gli utenti devono semplicemente caricare una foto del luogo pubblico in cui si trova il fumatore e la squadra antitabacco dello Stato si recherà nell’area ed emetterà una sanzione per il trasgressore. “Non possiamo aspettare che la polizia o le agenzie municipali siano sovraccariche di lavoro. Questa app ci darà l’opportunità di aumentare la consapevolezza della legge e delle regole del Copta nei luoghi pubblici, di aumentare la responsabilità sociale dei cittadini e di avere un impatto positivo sulla salute. L’applicazione rappresenta un buon equilibrio tra sensibilizzazione e applicazione”, ha dichiarato convinto Vishal Rao, membro del Comitato ad alto potere per il controllo del tabacco dello Stato. L’India non è nuova a tali misure. Un sistema pilota simile era stato lanciato nel 2019, consentendo di presentare le violazioni del Copta via e-mail in 10 distretti. Tuttavia, non è stato possibile implementarlo in tutto lo Stato a causa della pandemia. Un alto funzionario ha spiegato in dettaglio al quotidiano indiano come si svolgerà l’intera procedura: “Dopo aver scaricato l’app, è possibile scattare e caricare la foto del luogo pubblico in cui si verifica la violazione, come un negozio, una panetteria, un hotel, una scuola/università, una stazione degli autobus, una stazione ferroviaria, un parco giochi, ecc. In seguito sarà possibile inserire il distretto, e il numero di cellulare del denunciante. La foto arriverà all’unità distrettuale di controllo del tabacco e sarà inoltrata all’unità di controllo del tabacco. Poiché l’applicazione è basata sul GPS, il luogo in cui è stata presentata la denuncia sarà evidenziato sulla mappa e la squadra si precipiterà sul posto”, ha detto, aggiungendo che sono state istituite squadre di sette membri in ogni distretto per agire sulle denunce.

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