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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 25 al 31 dicembre

Cina-Gran Bretagna-Europa. E' questo l'itinerario percorso dei prodotti che vengono immessi illecitamente sul mercato. Intanto negli Stati Uniti l'industria del vaping è ottimista per il futuro.

UsaL’industria del vaping ottimista per il prossimo biennio, grazie anche ai nuovi equilibri politici
L’industria del vaping statunitense guarda con ottimismo al futuro dopo un periodo decisamente difficile segnato da pandemia e attacchi frontali del mondo politico e delle lobby della disinformazione. E i prossimi due anni in particolare dovrebbero essere migliori di quelli passati, concordano gli operatori di settore nei bilanci di fine anno che sono comparsi questa settimana sulla stampa di settore negli Usa. Improntata all’ottimismo era stata d’altronde anche la previsione generale degli esperti del settore dello svapo, espressa alla fine dello scorso mese durante il webinar 2022 Post-Election Round-Up della Vapor Technology Association (Vta). Tony Abboud, direttore esecutivo della Vta, aveva in quell’occasione detto ai partecipanti che la sua organizzazione aveva lavorato diligentemente con due aziende di Washington D.C., West Front Strategies, un gruppo di lobbying, e Fora Partners, un’agenzia di public affairs, per promuovere gli interessi dell’industria del vaping quando i repubblicani si insedieranno alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti nel 2023. “Abbiamo un programma molto specifico, di cui abbiamo discusso e che stiamo perseguendo“, ha detto, “abbiamo fatto un enorme lavoro di base“. Non è un mistero, d’altronde, che il mondo del vaping abbia una preferenza per l’ambiente politico repubblicano, apparso in questi anni meno attratto dalle strategie proibizioniste che invece, con rare eccezioni, sono state perseguite da esponenti democratici a tutti i livelli legislativi e di governo.

Gran BretagnaIl Canale della Manica è il porto d’ingresso in Europa delle sigarette elettroniche usa e getta cinesi
Sono i porti della Manica gli hub di ingresso nel continente europeo per le sigarette elettroniche illegali usa e getta fabbricate e provenienti dalla Cina. Il materiale, trasportato segretamente attraverso i tradizionali trasporti di navi container, entra nei porti britannici dislocati sulla Manica, viene scaricato a terra e da qui, oltre a rifornire il mercato di contrabbando interno, prende la direzione prima della Francia e successivamente degli altri Paesi dell’Europa centrale e orientale. Un meccanismo ormai oliato e consolidato che spesso ma non sempre viene scoperto dalle autorità di dogana del Regno Unito. Le quali, solo nel mese di dicembre, hanno sequestrato circa 500 mila prodotti contraffatti o non in linea con la normativa anglo-europea vigente, quali il limite di capienza e di concentrazione nicotina rispettivamente di 2 millilitri e 2 milligrammi per millilitro (2%). Le autorità britanniche sono allarmate ma, come spiega una sintetica analisi di Sigmagazine, il problema riguarda tutta l’Europa e, naturalmente, anche l’Italia.

Il viaggio delle usa e getta illegali: dalla Cina alla Manica poi in Europa

 

ScoziaI verdi innalzano la bandiera del proibizionismo contro il vaping
Ci mancava una ventata di proibizionismo in Scozia. A correre ai ripari – si fa per dire – la deputata verde Gillian Mackay, portavoce del partito per i problemi della sanità e della salute. La sua idea è di vietare l’esposizione pubblica delle sigarette elettroniche nei negozi al dettaglio. La parlamentare ecologista vuole che i rivenditori le trattino esattamente come le sigarette di tabacco e che dunque le nascondano alla vista dei potenziali acquirenti. “Questo non è più il tempo in cui si fumava dietro i capannoni delle biciclette: si tratta di un’industria multimilionaria che sta portando la salute della nazione sulla strada del disastro“, ha dichiarato senza timori di eccessi Mackay, “è una bomba a orologeria e, finché non ne sapremo di più, non è un rischio che io o chiunque altro dovremmo accettare“. In realtà saperne di più è oggi possibile, grazie all’ampia letteratura scientifica ormai disponibile, peraltro di ottimo livello proprio nella lingua madre inglese. Ma alla deputata verde poco importa. E secondo quanto riportato dal Daily Record, ha preso carta e penna per informare con una lettera preventivamente i negozianti e i produttori del vaping dell’avvio della sua campagna nel parlamento scozzese.

AustriaIl governo amplierà i luoghi in cui è vietato fumare
Il governo austriaco intende  nel 2023 estendere il divieto di fumo a ulteriori luoghi pubblici all’aperto. Lo riporta il quotidiano The Local. Il nuovo emendamento alla legge sulla protezione del tabacco e dei non fumatori aggiungerà all’elenco delle aree in cui è vietato fumare anche luoghi pubblici come parchi giochi e aree ricreative per bambini e giovani. L’emendamento regolamenterebbe anche le cosiddette buste di nicotina, che sono diventate sempre più popolari tra i giovani. Nel 2019 è stato introdotto il divieto di fumare al chiuso, anche nei bar e nei ristoranti, in grande ritardo rispetto a leggi analoghe in altri Paesi europei. Il nuovo emendamento sarà rivisto all’inizio del 2023.

VietnamEsperti raccomandano al governo di semplificare la struttura delle accise sul tabacco
Gli esperti di tassazione del tabacco hanno raccomandato al governo vietnamita di semplificare la struttura delle accise sul tabacco. L’iniziativa faciliterebbe l’amministrazione fiscale, ridurrebbe le opportunità di elusione ed evasione fiscale, aumenterebbe le entrate del governo e avrebbe un maggiore impatto sulla riduzione del consumo di tabacco. La raccomandazione arriva dopo che il governo vietnamita ha approvato una strategia di riforma fiscale fino al 2030 che stabilisce il processo di passaggio da un sistema fiscale “ad valorem” a un sistema fiscale ibrido per il tabacco e altri prodotti soggetti ad accisa. Alcuni suggeriscono che un sistema fiscale ibrido che includa imposte “ad valorem” e specifiche sia il più semplice ed efficace. Secondo l’Asia Illegal Tobacco Index, nel 2017 in Vietnam sono stati consumati oltre 24,3 miliardi di sigarette illegali, pari al 23,4% del consumo totale di tabacco.

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