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Eurostat: in Francia e Polonia maggiore uso della sigaretta elettronica

L'Italia si colloca a metà classifica, leggermente al di sotto della media Ue sia per il consumo quotidiano che per quello occasionale.

È la Francia il Paese dell’Unione europea in cui si svapa di più, mettendo insieme consumatori quotidiani e occasionali, mentre se lo sguardo si allarga agli Stati extra Ue, il primato va all’Islanda con il 7,7% di vaper. A dirlo sono i dati dell’ultimo rilevamento di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea, pubblicati alla fine del 2022 ma relativi all’anno 2019. Certo, in tre anni molto potrebbe essere cambiato in un settore giovane e movimentato come quello della sigaretta elettronica, spesso soggetto a ondate di informazione distorta che esercitano forte influenza sul pubblico. Vale però comunque la pena di osservare in dettaglio le tendenze riportate da Eurostat per l’Europa.
L’indagine, parte di una più ampia sul fumo, ha messo insieme sigaretta elettronica e altri dispositivi elettronici come le pipe e le pipe ad acqua (e-shisha e e-hooka), distinguendo fra consumatori quotidiani e occasionali. In totale la percentuale degli svapatori di età superiore a 15 anni all’interno dell’Unione europea nel 2019 era pari al 3,6%, con una leggera prevalenza dell’uso occasionale rispetto a quello regolare. Come detto, sommando le due modalità di consumo, è la Francia il Paese dell’Ue con la maggiore diffusione di e-cig (6,6%), seguita dalla Polonia (6%) e dall’Olanda (5,9%). La percentuale più bassa è quella della Spagna, 1%, preceduta da Portogallo e Slovenia (tutti al di sotto del 2%). Anche in questo caso, guardando al di fuori dell’Unione, spicca la Turchia con lo 0,9%di consumatori. L’Italia si colloca in posizione media con una percentuale di utilizzatori pari al 3,1%
Le cose cambiano leggermente se, invece, si disaggregano i dati. Prendendo in considerazione solo gli svapatori quotidiani, nel 2019 era la Polonia a registrare la maggiore percentuale di vaper (4,6%), seguita da un Paese extra Ue (l’Islanda con il 4,1%) e poi da Francia (3,4%) e Irlanda (3,3%). L’Italia era ancora una volta leggermente al di sotto della media Ue (1,7%) con il suo 1,3% di svapatori quotidiani. In coda alla classifica c’era la Romania (0,3%), seguita da Turchia (0,4%) e Spagna (0,5%). I consumatori occasionali di e-cigarette, secondo i dati di Eurostat, erano invece più numerosi in Olanda (5%), Islanda (3,6%) e Francia (3,2%). A fronte di una media Ue dell’1,9%, l’Italia registrava una percentuale dell’1,8%. Gli svapatori quotidiani superano quelli occasionali solo in cinque Paesi dell’Unione (Polonia, Irlanda, Grecia, Francia e Portogallo) e in Islanda.
Interessanti anche le percentuali degli ex consumatori, cioè di quelli che per vari motivi hanno smesso di utilizzare la sigaretta elettronica. In 20 dei 27 Stati membri dell’Ue, nel 2019 essi superavano il numero dei consumatori attuali. Il trend era invece invertito in Lettonia, Croazia, Lituania, Grecia, Olanda, Repubblica Ceca e Irlanda. L’Italia si inserisce nel trend di maggioranza con un 3,6% di ex utilizzatori a fronte, come detto, del 3,1% di svapatori attuali.

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