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Sigaretta elettronica, Innco contro Bloomberg: “Sei colpevole di omicidio”

La accorata lettera aperta di Charles Gardner al miliardario americano, finanziatore di campagne contro il vaping e la riduzione del danno da fumo.

Sostengo i diritti di 115 milioni di persone adulte che in tutto il mondo usano nicotina più sicura per evitare forme tossiche di tabacco. Siamo ex fumatori che hanno smesso ‘nel modo sbagliato’. Siamo stigmatizzati e ignorati. Siamo esclusi dalla discussione delle politiche che ci riguardano e siamo costantemente (offensivamente e a torto) accusati di essere burattini dell’industria. Questo modello di esclusione e stigmatizzazione è, in parte, dovuto al tuo ottuso rifiuto della riduzione del danno, Mike. Spendi oltre 150 milioni di dollari all’anno per promuovere politiche che impediscono a 1,3 miliardi di persone che usano forme tossiche di tabacco di accedere ad alternative più sicure. E io questo lo chiamo omicidio”.
Usa parole e toni molto forti il direttore esecutivo della rete internazionale di consumatori di nicotina Innco Charles Gardner nella sua lettera aperta rivolta al miliardario americano Michael Bloomberg, accusato di essere il motore della demonizzazione della riduzione del danno da fumo e dei suoi strumenti, come la sigaretta elettronica, non solo negli Stati Uniti ma anche a livello mondiale. L’iniziativa di Gardner è in realtà la citazione di un precedente famoso. Nel 1988 il noto drammaturgo Larry Kramer indirizzò una feroce lettera aperta ad Anthony Fauci, allora direttore dell’Istituto nazionale americano per le allergie e le malattie infettive, accusandolo di omicidio per le politiche sull’Aids. “Vi ho chiamato mostri e poi vi ho chiamato idioti nel mio dramma The Normal Heart – scriveva Kramer – Siete responsabili della supervisione di tutti i programmi di ricerca per il trattamento dell’Aids finanziati dal governo. In nome dei diritti, prendete decisioni che costano la vita altrui. E io questo lo chiamo omicidio”.
La lettera rimbalzò su tutta la stampa americana e poco dopo Fauci incontrò Kramer e cambiò radicalmente, in meglio, la politica dell’Istituto. Ma Gardner non si fa illusioni: “Io non sono un noto drammaturgo. Quindi questa lettera aperta a te, Mike, a sostegno della riduzione del danno sarà probabilmente ignorata dai principali media. Grazie in parte a te, Mike, gran parte dell’informazione non toccherebbe la riduzione del danno da fumo nemmeno con un bastone lungo tre metri”. Non sarà un drammaturgo il direttore di Innco, ma è uno che ha alle spalle 25 anni di esperienza nel settore sanitario, è un neurobiologo che conta un centinaio di pubblicazioni, ha lavorato al Congresso e come diplomatico esperto della salute, oltre ad essere stato consulente dell’Oms e di Unicef e aver prestato la sua opera in diverse fondazioni. Insomma, è certamente titolato a parlare.
Oltre cento istituzioni scientifiche, spiega Gardner, affermano che le sigarette elettroniche riducono i rischi del fumo. Non solo il Ministero della salute e il Royal College of Physicians britannici. Ma anche, e solo per fare qualche esempio, l’attuale direttore del Center for tobacco products dell’Fda, gli americani Cdcs e National Academies of Sciences, Engineering and Medicine, quindici ex direttori della Society for Research on Nicotine and Tobacco. E la stessa Food and Drug Administraton che, sia pure in mezzo a mille polemiche, ha approvato 33 nuovi prodotti, fra cui 23 sigarette elettroniche, giudicandole appropriate per la protezione della salute pubblica. “Non è più in discussione – scrive Gardner – che siano più sicure”. Eppure, anche a fronte i 8.700 studi sul vaping, chi riceve i fondi di Bloomberg continua a sostenere che non vi siano prove scientifiche o che siano insufficienti.

Mike Bloomberg

Mentono al pubblico – accusa Gardner – e tu li finanzi perché mentano. Sostieni una massiccia campagna di disinformazione che inganna i fumatori e genera politiche che scoraggiano la cessazione con alternative più sicure. Questo causerà molte morti”. Ma, come detto, l’influenza di Bloomberg va ben oltre gli Usa. Il miliardario infatti, scrive il direttore di Innco, finanzia le attività di controllo del tabacco dell’Organizzazione mondiale di sanità. “A causa dei tuoi finanziamenti – si legge ancora nella lettera – l’Oms ora ignora la riduzione del danno, descrivendola come un’interferenza dell’industria. Ed è criminale, perché essa è compresa nella definizione stessa di controllo del tabacco nella Convenzione quadro sul controllo del tabacco”.
La lunga invettiva di Charles Gardner si conclude con un’esortazione al miliardario: “Parla con i rispettati esperti di controllo del tabacco che, in numero sempre crescente, sostengono la riduzione del danno. Metti in dubbio chi ora ti sta dando cattivi consigli. E parla anche con ex fumatori informati che usano nicotina più sicura. Siamo milioni”.

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