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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 23 al 29 aprile

Negli Stati Uniti aumentano gli utilizzatori di sigarette elettroniche e diminuiscono i fumatori: lo dicono i dati dei Cdc. Intanto finalmente anche la Svizzera si adegua e introduce i divieti per i minori.

CinaStudio: benefici anche per il sonno per chi passa dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica
Il passaggio dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica aiuta anche a dormire meglio. La scoperta arriva da uno studio trasversale cinese intitolato “A cross-sectional study on the relationship between electronic cigarette and combustible cigarette use with obstructive sleep apnea among U.S. adults: result from NHANES 2015-2018”. Le firme sulla ricerca sono quelle di Hong Zu e Meng Wu rispettivamente della facoltà di Farmacia e di Chirurgia orale e maxillo facciale della Medical Univestity di Nanchino. Secondo gli autori, l’abbandono del tabacco a favore del vaping costituisce infatti un valido aiuto anche per quei fumatori che soffrono di apnea ostruttiva del sonno (Osa), una condizione medica che consiste in interruzioni nella respirazione durante il sonno dovute all’ostruzione, totale o parziale, delle vie aeree superiori. La metodologia applicata alla ricerca ha permesso ai due docenti universitari cinesi di concludere che, per quanto riguarda questa condizione medica, svapare equivale a non fumare. “I nostri risultati  indicano che la prevalenza dell’apnea ostruttiva del sonno è più alta nei fumatori di sigarette convenzionali rispetto ai non fumatori, mentre non vi sono differenze significative nella prevalenza della condizione fra gli utilizzatori di sigarette elettroniche e i non fumatori”, scrivono Zu e Wu. I dettagli su questo studio nell’approfondimento di Sigmagazine.

Apnea ostruttiva del sonno, non c’è differenza fra svapatori e non fumatori

 

UsaTasso dei fumatori al minimo storico mentre aumenta l’uso della sigaretta elettronica
Non è un caso: sigaretta di tabacco giù, sigaretta elettronica su. È il trend rilevato dai dati preliminari di un’indagine biennale condotta su più di 27 mila americani adulti, presentati dai Centers for disease control and prevention (Cdc), secondo i quali a fronte di un incremento degli utilizzatori di e-cig gli Stati Uniti registrano anche il nuovo minimo storico del tasso di fumatori. Insomma cresce l’uso dello strumento di riduzione del danno, quello che secondo studi britannici riduce fino al 95% i danni alla salute rispetto alle sigarette a combustione, e contemporaneamente diminuisce il fumo. La quota di fumatori registrata nel 2020-2021 è pari all’11%, un calo di 1,5 punti rispetto al 12,5% del 2020. Nello stesso biennio l’uso della sigaretta elettronica è aumentato esattamente della stessa percentuale (1,5 punti), facendo crescere il tasso degli svapatori dal 4,5% al 6%. È un’ulteriore conferma di quanto affermano i sostenitori delle politiche di harm reduction: le sigarette a tabacco combusto e le elettroniche sono sostituti e al calo delle prime corrisponde un aumento delle seconde e viceversa.

Fra gli adulti americani cala il fumo e aumenta l’uso della sigaretta elettronica

 

Gran BretagnaProgetto verde di Ukvia: l’industria vuol contribuire a rendere il vaping eco-sostenibile
La Uk Vaping Industry Association (Ukvia) ha pubblicato un progetto chiamato “Greenprint for Sustainable Vaping” (letteralmente “Impronta verde per il vaping sostenibile”) a seguito di una consultazione a livello di settore. Lo sviluppo di un piano d’azione verde è stato realizzato con il contributo dei principali attori dell’industria dei rifiuti, delle autorità di regolamentazione, del settore della vendita al dettaglio, dei produttori del vaping e degli esperti del comportamento dei consumatori. Il piano è stato elaborato dopo che il settore ha dovuto affrontare un crescente controllo sull’impatto ambientale dei prodotti di svapo, in particolare di quelli monouso noti come “usa e getta”. “Sebbene i dispositivi monouso entry-level favoriscano l passaggio al vaping di un numero record di fumatori adulti grazie alla loro facilità d’uso e convenienza, l’industria si rende conto che è necessario fare molto di più per salvaguardare il loro impatto sull’ambiente“, ha dichiarato John Dunne, ceo di Ukvia. “La Greenprint mira a mobilitare l’azione ambientale per supportare un settore del vaping sostenibile in futuro”, ha proseguito Dunne, che ha illustrato alcuni contenuti delle proposte: dallo sviluppo di infrastrutture di riciclaggio adatte all’industria del vaping, alle innovazioni che rendono i prodotti più riciclabili e riutilizzabili fino al sostegno per incoraggiare una maggiore partecipazione dei rivenditori e dei consumatori allo smaltimento consapevole dei prodotti del vaping.

 

SvizzeraIl Canton Ticino vieta le sigarette elettroniche ai minori
Meglio tardi che mai. Anche il Canton Ticino adegua la propria normativa in materia di vaping a quella europea e dal 1° giugno vieta la vendita di sigarette elettroniche ai minori di 18 anni. Nella norma è anche contenuto il divieto di utilizzare le sigarette elettroniche e i riscaldatori di tabacco nei luoghi pubblici al chiuso. La legge metterà fine molto probabilmente ai cosiddetti “viaggi del vaping” dei giovani che oltrepassavano la frontiera per poter acquistare i prodotti altrimenti proibiti in Italia. Qualche dettaglio in più e le dichiarazioni del Consiglio di Stato nell’articolo di Sigmagazine.

Finalmente anche la Svizzera si adegua: sigarette elettroniche vietate ai minori

 

Gran BretagnaEsperti elogiano la politica Uk sul vaping e chiedono che Londra guidi un fronte internazionale
Un elogio delle politiche a favore della riduzione del danno del governo del Regno Unito, dove il tasso dei fumatori ha raggiunto il minimo storico grazie anche all’atteggiamento positivo verso il vaping, e un invito alle stesse istituzioni britanniche ad assumere un ruolo guida in questo campo anche a livello internazionale. È contenuto nel lavoro firmato da Gerry Stimson e Tomasz Jerzyński per conto dal Global State of Tobacco Harm Reduction (Gsthr), progetto dell’agenzia sanitaria britannica Knowledge Action Change. È intitolato “Estimation of the global number of vapers: 82 million worldwide in 2021” ed è stato pubblicato sulla rivista scientifica Drugs, Habits and Social Policy. Conferma dati resi noti già un anno fa, ma adesso certificati scientificamente dal processo di peer-review cui è stata sottoposta la ricerca, che ha quindi soddisfatto tutti i criteri della scienza ufficiale. Vi si attesta che fra il 2020 e il 2021 in tutto il mondo gli utilizzatori adulti di sigaretta elettronica sono aumentati del 20%, passando da 68 a 22 milioni. Ma la palma del primo della classe spetta proprio al Regno Unito, che secondo gli autori dovrebbe guidare il fronte di coloro che intendono spezzare il granitico muro ideologico dell’Organizzazione mondiale di sanità che continua a opporsi all’uso di prodotti con nicotina più sicuri per smettere di fumare, pur sostenendo la riduzione del danno in altri campi sanitari, come l’abuso di sostanze e la prevenzione dell’Aids. La decima Conferenza delle parti della Convenzione quadro per il controllo del tabacco (Fctc) dell’Oms – la cosiddetta Cop10 – che si svolgerà a novembre a Panama City potrebbe essere l’occasione giusta.

Cop 10, il futuro della sigaretta elettronica parla inglese

 

Gran BretagnaAppello di due parlamentari, alla prossima Cop10 bisogna opporsi alle pressioni dell’Oms
E sulla stessa linea degli esperti si muovono due parlamentari britannici, Andrew Lewer e Mary Glindon, i quali in un intervento sul quotidiano Express spingono affinché la Gran Bretagna faccia valere il suo peso e si opponga, in sede di Cop10, alle politiche proibizioniste sul vaping dell’Organizzazione mondiale di sanità. “Grazie alla sigaretta elettronica oggi nel Regno Unito ci sono circa due milioni e mezzo di ex fumatori”, scrivono Lewer e Glindon, entrambi vice presidenti dell’Intergruppo parlamentare sul vaping: un ruolo che ha consentito loro di verificare i benefici che la sigaretta elettronica offre alla salute di fumatori, come spiegano nel loro articolo su Express. Con riferimento alla prossima Cop10, i due deputati ricordano che il Regno Unito è fin dal principio il maggior contribuente economico della Convenzione per il controllo del tabacco ma che, nonostante questo, non è riuscito a influenzare né l’Oms né a persuadere gran parte dei paesi aderenti sul potenziale del vaping nelle politiche anti-fumo. “Noi sappiamo che funziona e dobbiamo continuare a sostenerlo”, concludono il loro articolo, e se “l’Organizzazione mondiale di sanità e la Cop10, nonostante tutte le prove, sono determinate ad andare in una direzione che non è nel nostro interesse nazionale, dobbiamo seriamente chiederci se sia adatta allo scopo e se vogliamo continuare a usare il denaro dei contribuenti britannici per finanziarli”.

Parlamentari britannici: “Sulla sigaretta elettronica dobbiamo opporci all’Oms”

 

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