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Il ministero della salute ha diffuso le nuove linee guida per il trattamento dei fumatori che vanno ad aggiornare quelle redatte nel 2008. La revisione si è resa necessaria in virtù dell’ingresso sul mercato dei prodotti di nuova generazione: sigarette elettroniche e riscaldatori di tabacco. Il documento valuta l’efficacia di tutti i trattamenti disponibili, dal counselling alla farmacoterapia agli interventi digitali, formulando le relative raccomandazioni per gli operatori della salute. Le indicazioni prendono in considerazione per la prima volta anche i consumatori di sigarette elettroniche. Secondo quanto riportato, le raccomandazioni sono state sviluppate da un panel multidisciplinare e multiprofessionale, composto da esperti e da membri laici, che hanno rappresentato i valori e le preferenze dei pazienti.
La sezione relativa alle sigarette elettroniche inizia a pagina 11 del rapporto di 138 pagine totali. Vengono suggeriti i comportamenti migliori per affrontare i “pazienti” dipendenti dalla nicotina sprigionata dalle sigarette elettroniche. “Immesse sul mercato come strumento potenzialmente utile ad aiutare i fumatori nella cessazione del fumo – si legge nelle linee guida – il loro uso si è successivamente esteso anche ai non fumatori, diventando molto popolare soprattutto tra i giovani. Attualmente in Italia gli utilizzatori di sigaretta elettronica (abituali e occasionali) sono il 2,4% della popolazione, ovvero circa 1.200.000 persone (Palmi et al., 2022). Tra questi, gli utilizzatori duali sono l’81,9%, ovvero coloro che fanno un uso combinato di sigaretta tradizionale con sigaretta elettronica, mentre coloro che non sono mai stati fumatori e che utilizzano la sigaretta elettronica sono il 5,1%“. Le conclusioni non riservano nessuna sorpresa: il ministero della salute consiglia a tutti i medici di non utilizzare la sigaretta elettronica per aiutare i pazienti che vorrebbero smettere di fumare. Le soluzioni suggerite sono, invece, i farmaci vareniclina e bupropione, i percorsi psicologici e i prodotti alternativa come cerotti e gomme da masticare.
Secondo Simona Pichini, direttrice del centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità, “è molto importante sottolineare che le evidenze scientifiche raccolte attualmente indicano come i nuovi prodotti non rappresentino uno strumento per la cessazione del consumo di sigaretta tradizionale“.
Secondo l’indagine ISS-Doxa pubblicata lo scorso 31 maggio, fuma il 20,5% degli italiani sopra i 15 anni (10,5 milioni di persone, il 25,1% degli uomini e il 16,3% delle donne) ed è in aumento la media del numero delle sigarette fumate: 12,2 sigarette al giorno. A livello regionale, si fuma di più al sud (29,7% uomini, 18,9% donne) rispetto al centro (23,0% uomini, 12,5% donne) e l’età media dei fumatori è 46,7 anni. Per quanto riguarda, infine, le preferenze dei consumatori, l’81,1% usa sigarette confezionate, l’11,2% sigarette fatte a mano, il 14% sigarette a tabacco riscaldato e il 5% le sigarette elettroniche.