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Nel Regno Unito i fumatori toccano il minimo storico, mentre aumentano gli utilizzatori quotidiani o occasionali di sigarette elettroniche. È quanto emerge dal rapporto “Adult smoking habits in the UK: 2022”, appena pubblicato dall’Office for National Statistics e realizzato in collaborazione con l’Office for Health Improvements and Disparities (ex Public Health England). La percentuale dei consumatori di tabacco combusto con più di 18 anni si attesta infatti al 12,9% (che corrisponde a 6,4 milioni di fumatori), in diminuzione rispetto al 13,3% del 2021, già registrato come dato più basso registrato da quando l’istituto ha iniziato a fare le rilevazioni nel 2011.
Fra i Paesi che compongono il Regno Unito, il fumo è più diffuso in Galles (14,1%), Irlanda del Nord (14%) e Scozia (13,9%). Più virtuosa è l’Inghilterra con una percentuale di tabagisti del 12,7%. Gli uomini continuano a fumare più delle donne (14,6% contro 11,2%), un dato che permane dall’inizio delle rilevazioni. La fascia di età in cui il consumo di tabacco combusto è più diffuso è quella fra i 25 e i 34 anni (16,3%), mentre sono gli over 65 a registrare il tasso più basso (8,3%).
Di pari passo alla diminuzione dei fumatori, aumentano gli utilizzatori di sigarette elettroniche. I dati del rapporto relativi al vaping provengono dall’Opinions and Lifestyle Survey che riguarda persone dai 16 anni in poi. L’indagine è limitata solo alla Gran Bretagna (quindi Inghilterra, Scozia e Galles). I vaper, fra abituali e occasionali, hanno raggiunto l’8,7%, equivalente a circa 4,5 milioni di adulti: una percentuale in aumento rispetto al 7,7% del 2021. Scorporando il dato, abbiamo un 5,2% di utilizzatori quotidiani e un 3,5% di occasionali. L’e-cigarette è diffusa soprattutto fra i fumatori (27,1%) e gli ex fumatori (16,5%). Fra coloro che non hanno mai fumato l’uso occasionale o abituale dell’e-cig si attesta al 2,4%, in aumento dall’1,5% dell’anno precedente. La fascia di età in cui si svapa di più è quella fra i 16 e i 24 anni, che raggiunge il 15,5% fra uso occasionale e abituale, seguita da 25-34 anni (10,6%), 35-49 (9,5%) e 50-59 (8,5%). Ancora una volta il consumo più basso, 4,4%, è registrato fra i più anziani, gli over 60.

Insomma, appare chiaro che la politica del Regno Unito di puntare sulla riduzione del danno da fumo, incoraggiando i fumatori a passare al vaping, continua a dar i suoi frutti. “Questi dati sono una buona notizia e mettono a tacere la preoccupazione, spesso ripetuta, che l’uso della sigaretta elettronica favorisca il fumo”, commenta infatti Peter Hajek, docente di Psicologia clinica, direttore della Health and Lifestyle Research Unit presso la Queen Mary University di Londra e autore di importanti studi scientifici sul tema. “Le sigarette elettroniche – continua il docente – non solo aiutano i fumatori a smettere, ma distolgono anche i potenziali fumatori dalle sigarette”. Per poi concludere: “I prodotti con nicotina a basso rischio sono lo strumento migliore che abbiamo mai avuto per sbarazzarci finalmente dei tumori e delle malattie cardiache e polmonari legati al fumo”.
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