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Panama – Gsthr svela il silenzio sulle politiche di harm reduction nei documenti preparatori della Cop10
Per i sostenitori delle politiche di riduzione del danno e per i consumatori del vaping si tratterà di contrastare una vera e propria offensiva da parte dell’Oms alla decima Conferenza delle parti (Cop10) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco, che si svolgerà a novembre a Panama. Il Global State of Tobacco Harm Reduction (Gsthr), progetto dell’istituto Knowledge Action Change, ha pubblicato un documento informativo intitolato “The FCTC COP10 Agenda and supporting documents: implications for the future of tobacco harm reduction”, basato sull’analisi dei documenti preparatori della Conferenza. Da essi emerge la totale assenza della riduzione del danno da tabacco e del suo potenziale nel ridurre le morti e le malattie legate al fumo. In tutta la documentazione i prodotti con nicotina a rischio ridotto, fra cui la sigaretta elettronica, vengono presentati solo come una minaccia al controllo del tabacco e non come potenziali strumenti per supportare il passaggio dal fumo e ridurre il consumo di tabacco. Nei documenti non appare in alcuna riga l’esperienza differente di Paesi come il Regno Unito, la Nuova Zelanda, la Svezia e il Giappone, dove la riduzione del danno è stata adottata come strategia istituzionale oppure è emersa attraverso un passaggio su larga scala guidato dai consumatori verso prodotti più sicuri. In tutti questi Paesi si è assistito a un calo accelerato dei tassi di fumo. Ma questo all’Oms non interessa. Il punto del confronto nell’analisi di Sigmagazine.
Pericolo Oms: alla Cop10 non c’è spazio per la riduzione del danno
Gran Bretagna – Londra pronta a difendere la sigaretta elettronica nell’arena della Cop10
“È essenziale che alla Cop 10 difendiamo i nostri risultati e le nostre politiche come leader mondiali nella riduzione dei danni del tabacco”. È quanto ha sostenuto Craig Whittaker, deputato conservatore di lungo corso, intervenendo questa settimana nel dibattito sul ruolo che assumerà il Regno Unito alla prossima Conferenza delle parti (Cop 10) della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Organizzazione mondiale di sanità, che si terrà a novembre a Panama. Un dibattito riaccesosi dopo la presentazione da parte del governo del nuovo piano per una generazione senza fumo. Whittaker non è l’unico ad aver preso la parola sulla Cop10, durante la quale si attendono richieste da parte dell’Oms di adottare misure più restrittive o addirittura di vietare le sigarette elettroniche. Anche Chris Snowdon, dell’Insitute of Economic Affairs, ha invitato la delegazione britannica a difendere le proprie politiche pro-vaping: “L’opposizione non scientifica e fanatica dell’Oms alle sigarette elettroniche è una minaccia per la salute globale – ha detto Snowdon – e il Regno Unito ha l’opportunità di fare la differenza alla conferenza di Panama, ponendo il veto a qualsiasi proposta anti-vaping”. I diversi interventi della settimana nel resoconto di Sigmagazine.
Il Regno Unito pronto a difendere la sigaretta elettronica dall’Oms
Lettonia – L’imposta sui liquidi aumenterà del 21% annuo fino al 2026
La Lettonia aumenterà le accise sugli e-liquid in media del 21% ogni anno fino al 2026. Le aliquote delle accise sui prodotti a base di tabacco riscaldato e sulle sigarette combustibili sono destinate ad aumentare ogni anno rispettivamente del 5% e del 5,6%. Nel frattempo, l’imposta sugli altri prodotti “sostituti del tabacco”, comprese le bustine di nicotina, aumenterà del 10%. Gli aumenti sui prodotti del vaping hanno sollevato le critiche dei sostenitori della riduzione del danno da tabacco per l’impatto negativo che potranno avere sugli sforzi della Lettonia per frenare il fumo, rendendo le alternative più sicure meno attraenti. “L’aumento della tassazione dei prodotti più sicuri con nicotina scoraggerà i fumatori dal cambiare abitudini e spingerà coloro che sono riusciti a farlo a tornare a fumare”, ha affermato in una nota Alberto Gomez Hernandez, community manager di World Vapers’ Alliance.
Global – YouTube stringe i controlli sul divieto ai minori di contenuti sul vaping
Lo staff di YouTube ha reso noto che nelle prossime settimane provvederà a verificare l’osservanza della norma che prevede l’obbligo di inserire un apposito comando di oscuramento per limite d’età da parte di tutti i creator digitali, in particolar modo di chi recensisce o sponsorizza sigarette elettroniche e liquidi di ricarica. Il settore del vaping è particolarmente sotto osservazione da parte dei controllori della piattaforma, perché, come da regolamento di YouTube, non possono essere visionati dai minorenni. “Alcuni contenuti – si legge infatti nella comunicazione di YouTube – pur non violando le nostre norme, potrebbero non essere appropriati per gli spettatori di età inferiore ai 18 anni”. E tra gli esempi riportati ci sono proprio i “contenuti che recensiscono marchi di essenze nicotiniche e/o sigarette elettroniche”. I contenuti non idonei verranno oscurati senza preavviso e, in caso di recidiva, lo staff di YouTube potrà procedere alla cancellazione del canale.
Youtube: recensioni di liquidi e sigarette elettroniche vanno vietate ai minori
Irlanda – Mannaia fiscale del governo su liquidi, sigarette elettroniche e accessori del vaping
Parlano la stessa lingua ma non quando si tratta di sigarette elettroniche. L’Irlanda si scosta radicalmente dalla via britannica per quanto riguarda l’approccio al vaping e il governo di Dublino annuncia l’introduzione di una nuova tassa sui liquidi per sigarette elettroniche. La misura rientra nel quadro di un giro di vite nei confronti della nicotina, che ha visto un aumento del costo del tabacco. Il pacchetto di sigarette tradizionali ha subìto un aumento di 75 centesimi di euro, mentre la nuova tassa sulle sigarette elettroniche entrerà in vigore soltanto il prossimo anno. Secondo le indiscrezioni della testata Irish Time, dovrebbe essere di circa 10 centesimi di euro per millilitro. “Introdurremo un’imposta nazionale anche sui liquidi, sulle sigarette elettroniche e sui prodotti accessori del vaping nella manovra di bilancio del prossimo anno”, ha detto il ministro delle finanze Michael McGrath. Dopo le indiscrezioni sui liquidi, si attende ora di capire quanto le tasse incideranno sui dispositivi elettronici e sugli accessori. Critiche sono per ora arrivate dall’associazione dei consumatori di nicotina.
La linea dura dell’Irlanda: aumenta il tabacco e nuova tassa sulle sigarette elettroniche
Usa – Studio: il proibizionismo sui liquidi aromatizzati costa alla California fino a 1,27 miliardi di dollari all’anno
I divieti sono spesso l’anticamera del mercato nero e l’abbondante letteratura sul periodo del proibizionismo negli Stati Uniti negli Anni Venti del Novecento sta lì a testimoniarlo. Modificati i prodotti, il risultato non cambia. E se si passa dagli alcolici alle sigarette al mentolo e ai liquidi aromatizzati, le conseguenze sono le stesse: si riduce lo spazio del mercato legale, si apre il baratro del contrabbando e l’utente finale non sa più cosa si svapa (o si fuma). È quel che certifica uno studio condotto dal Wpsm Group, realizzato proprio all’indomani del divieto della California nel 2022 per sigarette al mentolo e aromi nei liquidi. Lo studio ha una sua particolarità empirica: tra maggio e giugno di quest’anno, i ricercatori sono riusciti a raccogliere lungo le strade i cassonetti dei rifiuti di dieci città californiane ben 15.000 pacchetti di sigarette vuoti e 4.529 confezioni di e-liquid, a dimostrazione che i divieti non abbiano scoraggiato i consumatori dal cercare i prodotti prioibiti. Ma più di un quarto di tali prodotti (il 27,6% per l’esattezza) erano non nazionali e non destinati al mercato statunitense, ma provenivano principalmente da duty free statunitensi, cinesi e messicani. Il che, oltre a rappresentare un potenziale rischio per la salute, dal momento che questi prodotti non sono passati al vaglio dei controlli delle autorità Usa, costituisce un serio danno economico. Secondo gli analisti, infatti, i mercati illeciti delle sigarette dei liquidi da inalazione costano alla California fino a 1,27 miliardi di dollari all’anno.
Tabacco e liquidi da inalazione: vietare gli aromi fomenta il mercato nero
Oman – Dalla primavera del 2024 via libera ai pacchetti di sigarette meno attraenti (e con avvertenze)
Il Ministero del commercio, dell’industria e della promozione degli investimenti dell’Oman ha annunciato che lo standard obbligatorio per il confezionamento semplice dei prodotti del tabacco entrerà in vigore dall’aprile 2024. La misura, studiata dal governo arabo per rendere meno attraenti le sigarette a combustione, prevede che almeno il 65% della confezione includa un avviso per la salute pubblica, un’immagine e un messaggio per smettere, mentre il resto della confezione mostri il nome del marchio in un carattere e un colore standardizzati.