L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Australia: sigaretta elettronica solo in farmacia ma senza prescrizione

Il governo fa un passo indietro rispetto al modello della prescrizione medica con una soluzione che scontenta tutti.

Passo indietro in Australia. Il Senato ha dato il via libera ieri a una versione edulcorata del Vaping Reforms Bill, che prevedeva la vendita di sigarette elettroniche in farmacia esclusivamente dietro prescrizione medica. La legge sponsorizzata dal ministro della salute laburista Mark Butler, già approvata alla Camera dove il partito di governo ha la maggioranza, non godeva però di abbastanza sostegno parlamentare in Senato ed è stato necessario giungere a un compromesso. Il partito di minoranza dei Verdi ha quindi dato disponibilità a votare per una versione mitigata della legge.
Dal prossimo 1° ottobre, quindi, le sigarette elettroniche in Australia si potranno acquistare esclusivamente nelle farmacie ma come prodotti da banco, senza necessità di prescrizione del medico (che sarà invece ancora necessaria fino a quella data). Il superamento del modello con prescrizione, che aveva fatto precipitare nel caos la situazione australiana, dando vita a un diffuso mercato illegale di prodotti del vaping, è sicuramente una buona notizia. Ma per molti non è abbastanza.
I primi a protestare sono stati i farmacisti, lamentando fra l’altro di non essere stati consultati prima della decisione. In un lungo comunicato rilasciato prima dell’approvazione della legge, l’Ordine dei farmacisti sottolineava la sua perplessità per dover dispensare uno strumento che non rientra nel Registro dei beni terapeutici. “L’aspettativa del Senato che le farmacie diventino rivenditori di vaporizzatori e raccoglitori di rifiuti del vaping è offensiva. Il Senato sta per prendere una decisione sbagliata”, concludeva il comunicato. Proteste e perplessità che sono rimaste inascoltate.

Dott. Colin Mendelsohn

Ma non sono felici nemmeno i sostenitori della sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno da fumo. Secondo Colin Mendelsohn, medico australiano esperto di lotta al fumo, questa soluzione di compromesso dell’ultimo minuto sarà problematica come il modello della prescrizione che sostituisce. Prima di tutto ci sarà da fare i conti con l’opposizione dei farmacisti: non si sa quanti di loro accetteranno di vendere prodotti del vaping e c’è da aspettarsi che offriranno una scelta limitata con scarsa conoscenza del prodotto. La limitazione a tre soli aromi nei liquidi, inoltre, continua, non solo scoraggerà i fumatori dal passare all’e-cig ma non intaccherà il mercato criminale che si è creato negli ultimi anni per questi prodotti.
Il modello basato sulla vendita in farmacia – conclude Mendelsohn – fallirà proprio come quello della prescrizione. Solo regolamentando i vaporizzatori come prodotti di consumo per adulti disponibili nei punti vendita autorizzati, possiamo supportare meglio i fumatori adulti a smettere, frenare lo svapo giovanile ed eliminare il fiorente mercato nero dei vaporizzatori”.

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