© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Le elezioni europee ormai sono solo un ricordo, l’attività di europarlamento e commissione è ricominciata più frenetica che mai. Già da domani, venerdì 21 giugno, si torna a discutere di direttiva sui tabacchi e liquidi da inalazione (Tpd). Il calendario comunitario prevede infatti che entro questa legislatura dovrà essere emanata la terza versione, quella che potrebbe introdurre il divieto di produzione e commercializzazione dei liquidi aromatizzati. Così come per le sigarette, anche nei liquidi da vaporizzazione potrebbero essere vietati i cosiddetti “aromi caratterizzanti” ad eccezione del tabacco. Non vuol dire che gli aromi tout court usciranno dal mercato perché sarebbero ancora consentiti come ingrediente a se stante ma verrebbe impedita la produzione di liquidi pronti all’uso già aromatizzati. Analogo divieto riguarderebbe anche le sigarette elettroniche usa e getta che non potranno più avere gusti come fragola, zucchero filato o pistacchio ma soltanto quelli derivanti dalle diverse varietà di tabacco. In occasione del Consiglio che si terrà domani, le varie delegazioni nazionali discuteranno già di questo. Per la precisione, sarà sottoposto al vaglio dei ventisette una proposta presentata dalla Lettonia e sostenuta da Cipro, Estonia, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia e Spagna per “proteggere i giovani dai danni causati dai nuovi prodotti del tabacco e della nicotina”. Nel documento si afferma che “la legislazione attuale è troppo flessibile e che i paesi dell’Unione europea che hanno deciso di vietare gli aromi non possono realmente far rispettare la norma perché le vendite a distanza transfrontaliere “non sono completamente vietato a livello comunitario”. Il documento rileva inoltre che “l’attuale approccio a livello Ue non è sufficientemente completo, poiché alcuni prodotti del tabacco e della nicotina sono esclusi dalla normativa sugli aromi o sugli aromi caratterizzanti, e ci sono differenze nella regolamentazione tra gli Stati membri”. L’intento è chiaro: inserire all’interno della direttiva europea il divieto di produzione e commercializzazione di tutti i prodotti liquidi aromatizzati. Alla proposta dei dieci paesi si è aggiunto anche un secondo documento redatto dalla delegazione danese, anch’esso richiedente il divieto assoluto di utilizzare gli aromi nei prodotti liquidi da inalazione. Secondo quanto riportato nel documento, la scelta di prodotti a base di tabacco e nicotina è “aumentata in modo esponenziale” e molti sono “commercializzati esplicitamente per attirare bambini e adolescenti“. La Danimarca lamenta anche la possibilità per i consumatori di ordinare prodotti provenienti da altri Paesi che talvolta sono anche vietati nel territorio da cui provengono. In Danimarca i liquidi aromatizzati sono vietati già da tre anni.
Sulla questione, la delegazione italiana non si è ancora pronunciata.