L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Nessuna nuova imposta per le sigarette elettroniche

Un titolo del Sole 24 Ore sta creando scompiglio tra gli operatori del settore. Ma come al solito si confonde l'ecig con i nuovi riscaldatori di "non tabacco".

Settantaquattro tra messaggi e mail ricevute nelle ultime ventiquattro ore. E tutte dello stesso tenore allarmato: “Ma hanno alzato la tassa sulle sigarette elettroniche?”; “Quando parte la nuova imposta?”; “Hanno fatto tutto di nascosto”. Tutto nasce da un articolo pubblicato su Il Sole 24 Ore a firma dell’avvocato tributarista Benedetto Santacroce. Il titolo è eloquente, sintetico e incisivo, in linea con gli insegnamenti dei manuali di giornalismo: “Nuova imposta per le sigarette elettroniche”. Ancora più eloquente il sottotitolo: “La misura è del 40% dell’accisa gravante sulle sigarette”. Considerando che attualmente l’imposta grava mediamente del 12,5%, significherebbe un aumento improvviso spropositato, per non dire scioccante. Per capire di cosa si tratta, però, occorre leggere attentamento il testo, soprattutto nella parte in cui si spiega che il legislatore “ha previsto una nuova imposta di consumo per tutti i prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze solide diverse dal tabacco, contenenti o meno nicotina“. Occorre ripetere: “prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze solide diverse dal tabacco, contenenti o meno nicotina“. Ergo, non si tratta di liquidi ma di prodotti solidi, il che esclude a priori i liquidi per le sigarette elettroniche. Si tratta invece delle nuove sigarettine di ricarica dei riscaldatori di tabacco che da qualche tempo sono state immesse sul mercato in una modalità innovativa: non contengono tabacco ma una miscela di erbe e nicotina. Come accadde per le nicotine pouches, avendo quindi la nicotina, devono essere vagliate dall’Agenzia delle dogane e monopoli (la commercializzazione dovrà seguire il medesimo iter delle sigarette e dei liquidi da inalazione, contrassegno fiscale e deposito fiscale inclusi). L’imposta gravante sui nuovi prodotti è stata calcolata attraverso l’equivalenza e corrisponde al 40% dell’accisa sul tabacco.
Nessun allarmismo, dunque: i liquidi per sigarette elettroniche non hanno subìto alcun aumento inaspettato. Almeno, così sarà sino almeno alla prossima legge di bilancio.

Articoli correlati
404