L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Studio conferma efficacia della sigaretta elettronica contro il fumo

Un lavoro scientifico saudita esamina percezioni, preferenze e risultati di fumatori che vogliono smettere.

La sigaretta elettronica si conferma un metodo popolare ed efficace per smettere di fumare anche in uno studio condotto in Arabia Saudita. Il lavoro, pubblicato su Cureus del gruppo Springer Nature, si intitola “Perceptions Regarding the Use of E-cigarettes Among Smokers in Saudi Arabia” ed è stato condotto Hani S. Almugti della King Saud bin Abdul-Aziz University for Health Science e Noha A. Alzahrani del Consiglio di medicina preventiva presso il Ministero della salute saudita. L’obiettivo della ricerca mirava a misurare le percezioni dell’uso delle sigarette elettroniche come strumento per smettere di fumare tra la popolazione dell’Arabia Saudita.
A questo scopo, tra ottobre e novembre 2023, i ricercatori hanno condotto uno studio trasversale sulla popolazione generale su importanti piattaforme di social media, attenendosi alle linee guida Strengthening the Reporting of Observational Studies in Epidemiology per comunicare i risultati. I partecipanti sono stati in tutto 376, con un’età media di 35 anni e in stragrande maggioranza di sesso maschile (89,6%). Quasi la metà aveva conseguito almeno la laurea triennale e il 55,6% ha riferito di aver tentato in più occasioni di smettere di fumare in precedenza, senza riuscirci.
Ma veniamo ai risultati. Ben l’88,7% ha segnalato di aver scelto la sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare, il che la conferma come il metodo meglio accolto dai fumatori. Il 70% dei partecipanti, infatti, la percepiva come un metodo efficace per la cessazione. Il tasso di successo fra chi aveva scelto l’e-cig per smettere di fumare è stato del 62,5%, un risultato molto importante. Lo studio ha rilevato anche i tempi che ci sono voluti per smettere completamente di fumare. Il 23,9% ci è riuscito in un periodo che variava da 6 mesi a meno di un anno da quando ha iniziato a svapare. Il 16,8% ha impiegato da 3 a meno di 6 mesi, il 12,8% da 1 a meno di 3 mesi e l’8% meno di un mese. Solo per lo 0,3% è stato necessario un anno.
Inoltre il 60% degli intervistati riteneva che le sigarette elettroniche fossero meno care di quelle a tabacco combusto e il 73,4% le percepiva come più “leggere”. Gli effetti collaterali più segnalati sono stati mal di gola, cambiamenti nell’appetito e mal di testa. Nonostante questi numeri, gli autori rimangono soprendentemente prudenti nelle loro conclusioni. “Sebbene molti utenti percepiscano le sigarette elettroniche come strumenti efficaci per smettere – si legge infatti – il loro effettivo successo in termini di promozione dell’astinenza a lungo termine dal fumo rimane discutibile. Questo studio evidenzia l’importanza di interventi e politiche di sanità pubblica mirati per educare i fumatori sui potenziali rischi e benefici dell’uso di sigarette elettroniche, concentrandosi in particolare sui gruppi ad alto rischio come i giovani adulti e gli individui con un basso livello di istruzione”.

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