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“È importante che qualsiasi nuova restrizione sulle sigarette elettroniche monouso trovi un equilibrio tra la necessità di prevenire l’uso da parte dei giovani e quella di incoraggiare la cessazione del fumo, per ridurre al minimo le conseguenze indesiderate, come ad esempio spingere le persone a fumare”. L’accorata raccomandazione destinata al governo britannico proviene da Cancer Research UK, l’organizzazione per la ricerca contro il cancro attiva nel Regno Unito, dove il tema del divieto che incombe sui dispositivi usa e getta continua a essere oggetto di un acceso dibattito.
Il nuovo premier laburista Keir Starmer ha dichiarato più volte di voler proseguire la strada tracciata dal suo precedessore Rishi Sunak e rendere illegali le e-cig monouso, accusate di aver causato un aumento del vaping giovanile grazie alla loro praticità e convenienza economica. Ma esattamente per gli stessi motivi nel Regno Unito, dove sono molto diffusi, questi dispositivi non hanno determinato solo un aumento dello svapo fra i minori, ma anche tassi record di fumatori adulti che sono passati, esclusivamente o in parte, allo strumento meno dannoso. E dunque l’imminente giro di vite sulle monouso preoccupa non poco chi, come Cancer Research UK, fin dalla prima ora ha creduto nella sigaretta elettronica come strumento di lotta al fumo.
L’organizzazione se ne occupa in un report appena pubblicato dal titolo “Disposable e-cigarette. Use and appeal for smoking cessation in adults”, in cui ha sondato le opinioni di 40 partecipanti con diverse storie di fumo e di uso di e-cig monouso. Dalle interviste emerge che questo tipo di dispositivi rappresentano un’alternativa efficace e importante al fumo di tabacco, la loro praticità e il loro costo le rendono più accessibili delle sigarette di tabacco e delle e-cig ricaricabili, che inizialmente costano di più e sono meno facili da usare. Anche il loro aspetto attraente e la relativa accettazione sociale rispetto al fumo, sono visti come un fattore positivo dagli adulti che vogliono smettere di fumare. Dall’altra parte sono emersi anche motivi di preoccupazione, riguardanti l’uso giovanile e potenziali effetti negativi sulla salute e sull’ambiente e ritenevano necessaria una applicazione più severa del divieto di vendita ai minori e multe più alte per i trasgressori.
Sebbene le interviste siano state condotte a dicembre del 2023, cioè prima dell’annuncio ufficiale di un possibile divieto sulle monouso, sono state sondate le opinioni anche su questa possibilità. Gli intervistati ritenevano che vietare le e-cig monouso darebbe l’impressione che queste siano più dannose di quelle di tabacco o comunque più dannose di quanto pensavano inizialmente. Convinzione che si sarebbe estesa a tutte le sigarette elettroniche. Alcuni partecipanti temevano, inoltre che divieti e restrizioni avrebbero determinato un aumento dei dispositivi illegali e dunque non sicuri. Per quanto riguarda i partecipanti, invece, una parte pensava che, in caso di divieto, sarebbe passata alle e-cig ricaricabili, un’altra che sarebbe tornata a fumare o avrebbe fumato di più (fra coloro che non avevano ancora fatto la transizione completa.
Una prospettiva allarmante. “La nicotina – ammonisce infatti l’organizzazione – è un prodotto che crea dipendenza. Le sigarette elettroniche monouso sono solo un sistema di somministrazione della nicotina, ma molti altri sono facilmente reperibili e, a differenza delle sigarette elettroniche, spesso contengono tabacco, che causa il cancro. È difficile prevedere esattamente come le persone che usano sigarette elettroniche monouso reagirebbero a nuove restrizioni, compreso il divieto, se smetteranno completamente di usare la nicotina, passeranno a un altro prodotto contenente nicotina o proveranno a usare prodotti illeciti”.
Per cercare di scongiurare conseguenze funeste, Cancer Research UK formula tre raccomandazioni al governo, dando ormai per scontato il divieto sulle monouso. Prima di tutto bisogna assicurare ai fumatori l’accesso a una vasta scelta di opzioni per smettere di fumare, comprese le sigarette elettroniche ricaricabili e riutilizzabili, che sono le più simili alle usa e getta. Il governo dovrà inoltre impegnarsi per correggere le errate percezioni sui danni per non scoraggiare i fumatori dal passare al vaping. In secondo luogo ci si dovrà adoperare per ridurre l’uso dell’e-cig fa minori e non fumatori, per esempio regolamentando confezioni ed esposizione dei prodotti e offrendo assistenza per evitare che queste persone passino al fumo o al mercato illegale. Il governo deve infine assicurarsi che la sua regolamentazione raggiunga lo scopo prefissato e venga applicata in modo efficace, anche e soprattutto aumentando i finanziamenti agli organi di controllo.
“L’impatto delle misure che riguardano la sigaretta elettronica (compreso il divieto sulle usa e getta) – conclude il rapporto – sul fumo e sull’uso delle sigarette elettroniche deve essere monitorato attentamente, così come i possibili cambiamenti nel comportamento dell’industria, in modo che qualsiasi ulteriore azione possa essere intrapresa rapidamente”. Anche quella di tornare sui propri passi.