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Riduzione del rischio, non servono divieti ma strategie di ampio respiro

Alla Camera dei Deputati conferenza stampa dell'intergruppo parlamentare Stili di vita e riduzione del rischio con la partecipazione del Mohre.

Mentre in commissione finanze la Federazione italiana dei tabaccai chiedeva l’esclusività di vendita dei prodotti con nicotina, la sala stampa al piano terra della Camera dei Deputati ospitava l’evento “La riduzione del rischio: dalla libertà personale alla tutela della salute pubblica” organizzato dall’intergruppo parlamentare Stili di vita e riduzione del rischio presieduto da Simona Loizzo (Lega)
Oltre alla presidente, sono intervenuti Matteo Rosso (Fratelli d’Italia), Andrea Longo, (docente di Diritto Costituzionale a La Sapienza di Roma), Fabio Beatrice (direttore scientifico dell’Osservatorio Mohre). La moderazione è stata affidata alla giornalista Johann Rossi Mason, direttore del Mohre. L’evento è nato per discutere il confine mobile tra scelte individuali ed effetti sulla collettività, che riguardano il mondo politico e le sue iniziative a difesa della salute pubblica.
La strada per ridurre il carico di malattie, allentando la pressione sul servizio sanitario nazionale e migliorando la salute degli italiani – ha introdotto Loizzo – passa da informazione corretta, prevenzione e diminuzione delle disuguaglianze. Il sistema sanitario nazionale garantisce a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie, in attuazione dell’articolo 32 della Costituzione, parallelamente le istituzioni si impegnano a promuovere stili di vita più sani e comportamenti meno dannosi, garantendo il giusto bilanciamento di interessi tra scelte individuali e obblighi di legge”. Le persone, ad esempio, possono fumare o bere mettendo a rischio la propria salute. “Si tratta di libertà personali – ha aggiunto Andrea Longo -che hanno però conseguenze collettive e negative, pensiamo al fumo passivo o agli incidenti stradali causati dall’alcol. Come conciliare queste due istanze? Più che con la scure del diritto o dei divieti, serve una strategia che restituisca controllo e responsabilità alle persone  abbiamo due strumenti a disposizione: informazione capillare e continua adattata ai diversi livelli di istruzione oltre a comprensione e strategie mirate“.
a seguire, Fabio Beatrice: “Stress, alimentazione scorretta, consumo di alcol, fumo e sedentarietà sono alcuni stili di vita modificabili il sistema deve offrire alternative percorribili nell’ottica della riduzione del rischio”.
a Johann Rossi Mason le conclusioni della conferenza stampa: “Divieti e punizioni non sono efficaci, dobbiamo pensare a strategie che potenzino la capacità di controllo delle persone e aiutino coloro che non possono o non riescono a smettere di fumare o bere o con stili di vita dannosi, con interventi di riduzione del rischio, specialmente in gruppi a rischio come le persone che hanno una familiarità con il cancro, hanno ricevuto una diagnosi oncologica, soffrono di diabete o malattie cardiovascolari”.

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