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Il governo polacco di Donald Tusk ha presentato una nuova legislazione sulle accise che aumenterà le aliquote su sigarette e altri prodotti da fumo ma, soprattutto, rappresenterà una stangata per le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Lo scopo dichiarato della manovra, oltre a portare il prezzo delle sigarette nella media di quello degli altri Paesi europei, è quello di allineare il costo dei prodotti del vaping con quello del tabacco combusto. Una intenzione che lascia perplessi, visto che il minore costo delle sigarette elettroniche è sempre stato motivato dalla loro minore pericolosità e dovrebbe fungere da incentivo per spingere i fumatori a passare a prodotti che riducono il danno.
Ma tant’è. Secondo le cifre riportate dall’Istituto per il commercio estero, nel prossimo anno i liquidi per sigarette elettroniche subiranno un drastico aumento delle accise del 75%, seguito da un aumento del 50% nel 2026 e del 25% nel 2027. Aumento importante, anche se più contenuto per i prodotti a tabacco riscaldato: 50% nel 2025, 20% nel 2026 e 17% nel 2027. L’aliquota per le sigarette tradizionali, invece, aumenterà nei tre anni rispettivamente del 25%, 20% e 15%. Incrementi simili sono previsti anche per il tabacco da fumo, sigari e sigarilli. Insomma, a partire dal 1° marzo 2025 tutti i prodotti subiranno un aumento di costo ma le sigarette elettroniche saranno di gran lunga quelle più penalizzate. Nel frattempo nel Paese non è tramontata la possibilità di vietare del tutto i dispositivi monouso, come dichiarato lo scorso febbraio dal Ministero della salute.
A criticare le decisioni del governo Tusk è la rete internazionale dei consumatori di prodotti del vaping World Vapers’ Alliance, allarmata soprattutto dall’allineamento dei costi per l’utilizzatore finale. “La tassazione – dichiara il direttore Michael Landl – deve essere proporzionata al rischio dei prodotti. Svapare è del 95% meno dannosa del fumo, eppure questa tassa li tratta in modo simile, mettendo in pericolo la salute pubblica. I fumatori dovrebbero essere incentivati a passare al vaping, non spinti a tornare alle sigarette a causa dei prezzi più alti”. L’associazione invita il governo polacco a riconsiderare il suo approccio, ricordando anche che l’aumento della fiscalità sulle sigarette elettroniche ha spesso conseguenze indesiderate. “Numerosi studi – conclude Landl – hanno dimostrato che quando il costo degli e-liquidi aumenta, molti utenti, in particolare i giovani adulti, tornano alle sigarette tradizionali. Questo effetto sui prezzi incrociato è negativo per la salute pubblica e finisce per far aumentare i tassi di fumo, invece di ridurli”.
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