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Potrebbe entrare in vigore prima del previsto 1° ottobre 2026 la nuova tassa sulle sigarette elettroniche del Regno Unito. Secondo un’esclusiva del quotidiano the Guardian, infatti, il nuovo cancelliere dello scacchiere laburista Rachel Reeves starebbe pensando di inserire la misura fiscale nella manovra che sarà presentata questo mese. L’anticipazione è giustificata con la necessità di rendere il prodotto meno accessibile ai minori ma, secondo le stime, dovrebbe anche portare alle casse dello Stato centinaio di milioni di sterline.
Lo scorso marzo l’allora cancelliere dello scacchiere, il conservatore Jeremy Hunt, nel cosiddetto “spring budget” (il bilancio di primavera), annunciò una nuova tassa specifica sui liquidi per sigarette elettroniche che sarebbe entrata in vigore, appunto, a ottobre del 2026. Il prelievo previsto dal governo era incrementale al contenuto di nicotina dei liquidi: quelli senza sarebbero stati soggetti a una tassa di 1 sterlina ogni 10 ml, quelli con nicotina entro gli 11 mg/ml avranno un’imposizione di 2 sterline ogni 10 ml e quelli con nicotina superiore agli 11mg/ml di 3 sterline. Una formulazione che aveva sollevato le critiche di molti esperti, perché avrebbe penalizzato i forti fumatori, scoraggiandoli dal passare al vaping o e spingendoli a comprare liquidi con minore nicotina e quindi a svapare di più.
Ma anche questa formulazione potrebbe essere superata. Sempre secondo le indiscrezioni del Guardian, infatti, il governo laburista entrato in carica lo scorso luglio avrebbe fatto proprie le preoccupazioni degli esperti e optato per una flat tax, che si applicherebbe a tutti i liquidi, indipendentemente dal contenuto di nicotina. Allo stesso tempo si suppone che la tassa sui liquidi da inalazione sarà accompagnata da un aumento del prelievo sul tabacco, in modo da non incoraggiare i consumatori a tornare al fumo.
Accorgimenti che però non convincono i sostenitori della riduzione del danno da fumo. “È stato dimostrato che le sigarette elettroniche sono del 95% meno dannose delle sigarette tradizionali e stanno aiutando milioni di fumatori in tutto il mondo a passare a un’opzione più sicura”, spiega Delon Human, medico e direttore del gruppo di esperti Smoke Free Sweeden. Dopo aver ricordato che Paesi come la Svezia e la Nuova Zelanda hanno quasi sconfitto il fumo, grazie alla disponibilità di prodotti come le sigarette elettroniche, aggiunge: “Qualsiasi politica che limiti l’accesso a queste alternative, sia attraverso la tassazione o altre barriere, minaccia di invertire tale progresso”.
Human sottolinea che, invece di tassare i consumatori, i governi dovrebbero sforzarsi di creare un ambiente in cui gli adulti abbiano facile accesso ad alternative più sicure e siano supportati nei loro sforzi per smettere di fumare. “Esortiamo il governo del Regno Unito a riconsiderare questa proposta di aumento delle tasse e a guardare verso politiche basate su prove che hanno avuto successo in Svezia e in altre nazioni – conclude – Oggi esistono strumenti per creare un futuro più sano e senza fumo. Non dobbiamo sacrificare quegli strumenti, che stanno già aiutando milioni di persone a smettere di fumare per sempre”.
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