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Stati Uniti – National Youth Tobacco Survey: il fumo tra i minori è quasi scomparso. Cala anche l’uso di e-cig
Minimo storico per il tasso di giovani fumatori negli Stati Uniti, mentre anche il numero dei giovani che svapano cala. Con buona pace degli allarmi sul vaping giovanile che spingono legislatori impreparati a misure restrittive nei confronti dei nuovi e meno dannosi strumenti elettronici. Gli ultimi dati arrivano dall’indagine annuale National Youth Tobacco Survey del 2024, pubblicati dalla Food and Drug Administration e dai Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) e certificano che nel 2024 solo l’1,4% degli studenti di scuole medie e superiori segnala il “consumo attuale” di sigarette combustibili. Si ricorda che con “consumo attuale” non si intende un uso regolare, ma in almeno un giorno nell’ultimo mese. Dati che si sommano a quelli diffusi all’inizio dello scorso settembre sull’uso della sigaretta elettronica fra i minori, secondo i quali con il 5,9% di utilizzatori si registrava il tasso di consumo attuale più basso dopo il picco del 2019. Secondo la Fda,è proprio questo significativo calo del vaping fra gli studenti di scuola superiore e media a determinare la diminuzione generale dell’uso dei prodotti del tabacco, categoria che comprende tutti i prodotti con nicotina. Per Deirdre Lawrence Kittner, direttore dell’Office on Smoking and Health dei Cdc, tale risultato rappresenta “una straordinaria pietra miliare per la salute pubblica”.
Fumo quasi scomparso fra i minori americani, calo anche dell’e-cig
Stati Uniti – In Oregon la Corte d’appello dichiara anticostituzionale la legge sulle restrizioni del marketing per e-cig
La Corte d’appello dell’Oregon ha stabilito che il divieto di confezioni colorate per sigarette elettroniche varato dal governo statale viola la libertà di espressione. I giudici hanno così ribaltato la legge sulle restrizioni di marketing ai prodotti del vaping che era stata votata dai legislatori. Tale legge, in vigore dal 2015, vietava ai produttori di sigarette elettroniche di utilizzare confezioni colorate, ma anche slogan e parole ritenute accattivanti per il pubblico dei consumatori, frasi descrittive come light up, hot, trendy e flavorful. Paul Bates, responsabile della società di sigarette elettroniche Division Vapor, ha intentato una causa contro tale normativa nel 2021, sostenendo che le etichette sui loro prodotti erano una forma di libertà di parola. Sebbene abbia perso in prima istanza presso la Corte distrettuale della contea di Maltinoma, il ricorso alla Corte d’appello è stato accolto e i giudici hanno completamente ribaltato la sentenza. “Si tratta di un problema legale”, ha commentato Bates, “ma sono contento che alla fine abbiamo vinto”.
Brasile – Grandi aspettative per la possibile legalizzazione delle sigarette elettroniche
Può apparire un eccesso di ottimismo, ma per l’associazione Smoke Free Sweden, da tempo attiva su scenari geografici lontani dalla Scandinavia, il Brasile è sulla soglia di un miracolo di salute pubblica. Gli esperti sanitari internazionali ritengono ormai prossima la legalizzazione delle sigarette elettroniche nel quadro delle politiche di contrasto al fumo. E la revoca dell’attuale divieto sulle sigarette elettroniche darebbe una mano a milioni di persone che fumano, contribuirebbe a ridurre il commercio illecito dilagante e offrirebbe protezione ai minorenni, affermano gli esperti di Smoke Free Sweden. Sebbene le sigarette elettroniche siano attualmente vietate in Brasile, sono ampiamente disponibili sul mercato nero e i giovani hanno facile accesso a prodotti illeciti non regolamentati e potenzialmente pericolosi. Il Congresso nazionale sta ora valutando un disegno di legge che mira ad autorizzare la produzione, la vendita, l’importazione e l’uso di queste alternative più sicure alle sigarette. “Prove internazionali dimostrano che il piano del Brasile di legalizzare le sigarette elettroniche ridurrà drasticamente i tassi di fumo nel paese e migliorerà la salute pubblica, riducendo al contempo il commercio illecito e i pericoli che rappresenta per i minorenni”, ha detto Delon Human, esperto di riduzione del danno globale e leader di Smoke Free Sweden. “Come Svezia e Nuova Zelanda prima di loro, i legislatori brasiliani possono sconfiggere il fumo rendendo accettabili, accessibili e convenienti alternative più sicure alle sigarette”, ha concluso Human, “essi dovrebbero approvare questa legge e iniziare a salvare vite il più rapidamente possibile”.
Polonia – World Vapers’ Alliance critica l’aumento della tassa sui prodotti del vaping: così si incoraggia il ritorno al fumo
Forti critiche da parte dell’associazione World Vapers’ Alliance (Wva) alla decisione del governo polacco di implementare un nuovo aumento delle accise sui prodotti del tabacco riscaldato e sugli e-liquidi per lo svapo. Secondo l’associazione che tutela i diritti dei vaper il governo di Donald Tusk mira a ridurre la differenza di prezzo tra i prodotti del tabacco e i loro sostituti per limitarne il consumo, eliminando così uno dei principali incentivi per i fumatori a cambiare e smettere di fumare. “Numerosi studi hanno dimostrato che quando il prezzo degli e-liquidi aumenta, molti utenti, in particolare i giovani adulti, tornano alle sigarette tradizionali. Questo effetto di prezzo incrociato mina gli sforzi per la salute pubblica aumentando i tassi di fumo invece di ridurli”, afferma World Vapers’ Alliance in una nota. Michael Landl, direttore di Wva, sottolinea come la tassazione debba essere proporzionale ai rischi dei prodotti: “Il vaping è il 95 per cento meno dannoso del fumo, eppure la tassa polacca lo tratta in modo simile, minando la salute pubblica. I fumatori dovrebbero essere incentivati a cambiare, non spinti a tornare alle sigarette a causa dei prezzi più alti”.
Maldive – In nome della salute pubblica arriva il divieto dello strumento più efficace contro il fumo
Da metà novembre le Maldive diventano off-limits per le sigarette elettroniche. Come ha annunciato il presidente dell’arcipelago situato nell’Ocxeano indiano Mohamed Muizzu, dal 15 del prossimo mese sarà vietata l’importazione dei prodotti del vaping, e dall’inizio di dicembre, quindi appena due settimane dopo, il divieto si estenderà al loro possesso e uso. Il paradosso è che per giustificare le nuove misure il presidente non abbia fatto riferimento ai rischi per i giovani ma a quelli più generali per la salute di tutti. Segno di come disinformazione, carenza di conoscenze scientifiche e permeabilità alle lobby condizionino politiche che al contrario si riflettono negativamente proprio su quella salute pubblica che si vorrebbe tutelare.
Le Maldive vietano anche uso e possesso di sigarette elettroniche
Canada – Canadian Vaping Association contro i tentativi di vietare gli aromi: in pericolo obiettivi riduzione fumo
La Canadian Vaping Association (Cva) ha espresso preoccupazione per i recenti tentativi dei gruppi di lobby per il controllo del tabacco di spingere il governo a vietare a livello nazionale gli aromi per sigarette elettroniche. Secondo la Cva, un tale divieto avrebbe conseguenze negative sulla salute pubblica e comprometterebbe l’obiettivo del Canada di ridurre i tassi di fumo a meno del 5% entro il 2035. “Dobbiamo riconoscere e non ignorare che oltre 1,5 milioni di fumatori adulti in Canada utilizzano prodotti per sigarette elettroniche aromatizzati per smettere di fumare”, ha scritto l’organizzazione in una dichiarazione. La Cva si dichiara favorevole a misure di contrasto allo svapo giovanile, tuttavia avverte che su questo versante è necessario fare di più attraverso l’informazione e dando “a genitori, insegnanti, allenatori sportivi gli strumenti necessari per comprendere perché i giovani svapano e fornire loro soluzioni per risolvere la dipendenza dalla nicotina”. Secondo l’associazione, il Canada ha già alcune delle migliori normative mondiali in materia di sigarette elettroniche, che riguardano etichettatura, confezionamento, marketing, promozioni, segnalazione e limiti di concentrazione di nicotina. E ammonisce sui rischi del mercato illecito dei prodotti per lo svapo che “renderà lo svapo più accessibile ai giovani, a prezzi molto più bassi e con un rischio maggiore per la loro salute”.