© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Il governo italiano ritiene che il divieto di usare la sigaretta elettronica in alcuni luoghi all’aperto, proposta dalla Commissione europea nell’ambito della raccomandazione del Consiglio sugli ambienti senza fumo, manchi di solide basi scientifiche e di un’adeguata valutazione d’impatto. L’affermazione è contenuta in una dichiarazione congiunta dell’Italia e della Romania del 14 novembre e sarà inserita nel verbale dell’incontro del Consiglio occupazione, politica sociale, salute e consumatori (Epsco) del prossimo 3 dicembre.
Pur riconoscendo la necessità di preservare la salute pubblica e di proteggere i cittadini dal fumo passivo, Italia e Romania sono molto critiche sulla procedura applicata per la discussione e l’approvazione di questo provvedimento, che avrebbe richiesto tempi e modalità di discussione più ampi, in modo da raggiungere un consenso tra gli Stati membri. Nella dichiarazione, inoltre, si lamenta anche la mancata di presentazione di una adeguata valutazione dell’impatto di questo provvedimento.
E per quanto concerne l’estensione del divieto di uso all’aperto alle sigarette elettroniche, la dichiarazione afferma: “Per quanto riguarda la valutazione degli aspetti sostanziali delle raccomandazioni incluse nell’Atto, si sottolinea che le misure generalizzate sui prodotti che emettono aerosol in determinate aree esterne, con specifico riferimento agli esercizi di servizio e ai luoghi di lavoro, mancano di una solida base scientifica e di un’adeguata valutazione d’impatto, e di conseguenza non avrebbero dovuto essere incluse nell’Atto”.
I due Paesi ricordano, infine, che da questo atto del Consiglio non rappresenta un obbligo legale per gli Stati membri, che rimangono liberi di scegliere la propria legislazione in materia, tenendo conto delle specificità nazionali. Una conclusione che dà la speranza che il divieto dell’uso della sigaretta elettronica all’aperto non verrà recepito nella normativa italiana, anche qualora dovesse essere approvato dal Consiglio.
Ecco il testo integrale della dichiarazione:
DICHIARAZIONE DELL’ITALIA E DELLA ROMANIA
Raccomandazione del Consiglio su ambienti liberi da fumo e aerosol
L’Italia e la Romania sostengono la necessità di preservare la salute pubblica e concorda sulla necessità di intraprendere azioni adeguate a prevenire i rischi legati al fumo, sostenendo l’obiettivo di proteggere la popolazione dell’Unione Europea dal fumo passivo.
Tuttavia, desideriamo sottolineare che la procedura applicata per la discussione e l’approvazione da parte del Consiglio di questo Atto avrebbe necessitato di tempi e modalità migliori per lo svolgimento del dibattito tra gli Stati membri.
Allo stesso modo, si esprime rammarico per come molti commenti ed emendamenti significativi proposti dagli Stati membri non siano stati adeguatamente considerati e inclusi nel testo, in considerazione di un atto che, per la sua stessa natura e portata, avrebbe dovuto essere discusso e finalizzato al raggiungimento di un consenso tra le parti, tenendo adeguatamente in considerazione le preoccupazioni e le priorità nazionali chiaramente espresse dagli Stati membri. In termini politici, le posizioni basate sul consenso sono sempre la strada più adeguata.
Inoltre, come più volte ribadito, ci rammarichiamo per la mancata presentazione di un’adeguata valutazione d’impatto relativa a quest’atto, come base per la corretta valutazione da parte del Consiglio delle raccomandazioni proposte.
Tenendo conto di quanto sopra, esprimiamo la nostra speranza che le future discussioni all’interno del Consiglio, su questo argomento, terranno conto, più approfonditamente, di tutte le questioni sollevate dagli Stati membri.
Per quanto riguarda la valutazione degli aspetti sostanziali delle raccomandazioni incluse nell’Atto, si sottolinea che le misure generalizzate sui prodotti che emettono aerosol in determinate aree esterne, con specifico riferimento agli esercizi di servizio e ai luoghi di lavoro, mancano di una solida base scientifica e di un’adeguata valutazione d’impatto, e di conseguenza non avrebbero dovuto essere incluse nell’Atto.
Allo stesso modo, l’introduzione di raccomandazioni riguardanti misure ampie e generalizzate riferite alle aree esterne, non chiaramente identificate e associate a concetti come la presenza di traffico pedonale intenso, manca di fondamento giuridico e genera potenziale incertezza sul suo significato e sulla sua corretta attuazione, e di conseguenza non avrebbe dovuto essere inclusa nell’Atto.
Si ricorda infine che da questo Atto adottato dal Consiglio, per sua stessa natura e portata, non deriva alcun obbligo legale per gli Stati membri di definire adeguatamente la propria legislazione nazionale, tenendo conto delle competenze e delle specificità nazionali nell’attuazione, e non viene creato alcun precedente normativo per qualsiasi futura discussione in seno al Consiglio sulla politica europea del tabacco.
Per questo motivo, l’Italia e la Romania mantengono la propria preoccupazione politica sull’adeguatezza di alcune raccomandazioni, come sopra rappresentato, così come ogni ulteriore valutazione, in quanto Stato membro, sulla corretta attuazione nazionale di questo Atto.
LEGGI ANCHE:
Bruxelles detta la linea: vietare fumo e sigarette elettroniche anche all’aperto