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Svezia – Tasso di fumatori sotto il 5% nella popolazione nativa, è il successo di politiche di riduzione del danno
Un risultato storico per la Svezia nel contrasto al fumo: il tasso dei fumatori è calato al 4,6% tra la popolazione nativa, ben al di sotto della soglia del 5% necessaria per dichiararsi Paese senza fumo. Questo risultato, ottenuto con 16 anni di anticipo rispetto all’obiettivo europeo, è frutto di politiche lungimiranti che combinano restrizioni al fumo con l’apertura a prodotti di riduzione del danno come lo snus e le sigarette elettroniche. A differenza di altri Paesi che adottano politiche proibizioniste, la Svezia ha puntato infatti su un approccio pragmatico e basato sulla scienza, ottenendo risultati eccezionali. Soddisfazione è stata espressa da operatori sanitari, esperti e sostenitori delle politiche di riduzione del danno, che vedono confermata la bontà delle loro campagne. Questo successo dimostra che l’uso di prodotti alternativi alla nicotina può essere uno strumento efficace per aiutare i fumatori a smettere e ridurre i danni correlati al tabacco. L’esempio svedese dovrebbe spingere altri Paesi, inclusa l’Unione Europea, a rivalutare le proprie politiche e ad adottare un approccio più pragmatico alla riduzione del danno.
Il successo della Svezia: fumo al 4,6% fra i cittadini nati nel Paese
Stati Uniti/Singapore – Il passaggio dal fumo all’uso esclusivo dell’e-cig migliora la salute respiratoria
La sigaretta elettronica, se utilizzata come alternativa esclusiva al fumo tradizionale, può rappresentare uno strumento utile per migliorare la salute respiratoria dei fumatori. Al contrario l’uso combinato delle due tipologie di sigarette non porta alcun beneficio e potrebbe addirittura peggiorare la situazione. A dirlo è uno studio intitolato “Association of Cigarette–E-Cigarette Transitions With Respiratory Symptom Resolution” ed è stato condotto da sei ricercatori: Jonathan Berlowitz, Emelia Benjamin e Andrew Sotkes della Boston University, Alyssa Harlow della University of Southern California, Hasmeena Kathuria della University of Wisconsin e Wubin Xie della Nanyang Technological University di Singapore. Gli studiosi hanno indagato gli effetti del passaggio dalla sigaretta tradizionale alla sigaretta elettronica sulla salute respiratoria, analizzando i dati di un ampio campione di fumatori negli Stati Uniti e seguendoli nel tempo. I fumatori che hanno completamente abbandonato le sigarette tradizionali a favore delle sigarette elettroniche hanno mostrato un significativo miglioramento dei sintomi respiratori, come il respiro affannoso e il sibilo. Chi ha continuato a fumare sia sigarette tradizionali che elettroniche non ha registrato invece miglioramenti significativi nella salute respiratoria. Anzi, in alcuni casi, i sintomi si sono addirittura aggravati. Lo studio è stato pubblicato su Nicotine and Tobacco Research, la rivista edita da Oxford University Press.
Chi passa alla sigaretta elettronica vede salute respiratoria migliorata
Europa – Ieva lancia campagna social di sensibilizzazione sul ruolo delle e-cig nelle politiche di salute pubblica
Ieva (Independent European Vape Alliance), l’associazione dei produttori di fumo elettronico europei, ha dato il via a una campagna social di sensibilizzazione sulla sigaretta elettronica con l’obiettivo di promuovere informazioni basate su evidenze scientifiche e ampliare la consapevolezza sul vaping, facendo chiarezza sul ruolo delle e-cigarette come utile supporto per i fumatori adulti che non riescono o non vogliono smettere di fumare. La campagna si avvale del supporto di grafiche esplicative per affrontare i temi più caldi nel dibattito sul vaping, tra cui quello di spiegare il ruolo fondamentale della sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare e come contributo agli obiettivi di salute pubblica. In Italia la campagna è sostenuta dall’omologa di Ieva, Anafe Confindustria, che diffonde sui suoi canali social gli stessi contenuti in italiano.
Sigaretta elettronica, produttori europei lanciano campagna social
Regno Unito – Presentata petizione inglese contro la tassa sulla sigaretta elettronica
Contro la nuova tassa sulle sigarette elettroniche del governo è stata presentata al Parlamento e al governo britannico una petizione, dal titolo “Non mettete una tassa extra sui prodotti per il vaping”, che ha già raccolto un numero significativo di firme. La petizione chiede l’abolizione di questa tassa extra, sostenendo che potrebbe spingere i fumatori a tornare alle sigarette tradizionali. I suoi promotori sottolineano che i prodotti per lo svapo sono già soggetti a un’Iva più alta rispetto ad altri strumenti per smettere di fumare (tipo gomme e cerotti con nicotina) e che aumentare ulteriormente i costi potrebbe danneggiare gli sforzi per ridurre il fumo. La petizione invita il governo a concentrarsi su misure più efficaci per prevenire l’uso delle sigarette elettroniche da parte dei minori, piuttosto che penalizzare i fumatori adulti che cercano di smettere. Rimarrà attiva e potrà essere firmata fino al 6 maggio 2025. Se si raggiungeranno 10 mila sottoscrizioni il governo dovrà fornire una risposta. Se, invece, si supereranno le 100 mila firme la petizione verrà presa in considerazione come tema di dibattito parlamentare.
Parte petizione inglese contro la tassa sulla sigaretta elettronica
Regno Unito – Ultimi preparativi per l’Ecig Summit 2024, al centro del dibattito la nuova legge britannica
Fervono i preparativi per l’ormai prossimo Ecig Summit 2024, l’evento giunto alla sua dodicesima edizione che si terrà al Royal College of Physicians il 5 dicembre. Gli organizzatori hanno annunciato l’apertura delle iscrizioni e reso noto il panel dei relatori: la maggior parte di essi sarà presente a Londra, ma sono organizzati anche interventi online per coloro che non potranno raggiungere la capitale inglese in quella data. C’è grande attesa per il summit. “L’E-Cigarette Summit di quest’anno si svolge in un momento importante, poiché il governo del Regno Unito ha rimesso sul tavolo nuove norme sulle sigarette elettroniche che cambieranno il modo in cui il tabacco, le sigarette elettroniche e altri prodotti a base di nicotina vengono forniti e regolamentati”, scrivono gli organizzatori e aggiungono: “Mentre l’obiettivo di salute pubblica rimane quello di ridurre o eliminare il fumo, la questione di dove e come le sigarette elettroniche e altri prodotti a base di nicotina si inseriscono in questa aspirazione rimane un dibattito politico e di salute pubblica controverso”. Il governo ha presentato di recente il Tobacco and Vape Bill. Dal 1° giugno del prossimo anno in Inghilterra, Galles e Scozia saranno vietate le e-cig monouso, mentre dall’anno successivo scatterà la nuova tassa sull’e-cig in Inghilterra, i cui contorni sono stati resi noti pochi giorni fa. Molti Paesi stanno cercando di bilanciare la fine del fumo e nel contempo di impedire l’accesso alle sigarette elettroniche per gli adolescenti, prosegue la nota, “e sebbene i Paesi condividano le stesse sfide, le risposte normative e politiche sono state molto diverse”. Il Summit di quest’anno esplorerà quali lezioni si possono imparare gli uni dagli altri e quali dovrebbero essere le priorità normative e politiche per una nuova categoria di prodotti nel contesto del fumo. Gli organizzatori sottolineano l’obiettivo costruttivo dell’evento: facilitare un dialogo rispettoso e un’analisi ponderata delle ultime prove e dare “un’opportunità per esplorare la scienza e come questa dovrebbe essere interpretata per fornire le strategie di salute pubblica e normative più efficaci”.
Svizzera – Vaping, il modello elvetico che esalta l’equilibrio fra esigenze di salute ed economia
Sigmagazine lancia uno sguardo alla Svizzera, che ha adottato un approccio equilibrato alla regolamentazione delle sigarette elettroniche, introducendo norme chiare e precise che tutelano la salute pubblica senza penalizzare eccessivamente il settore. Una interessante analisi, firmata da Vito Civello, presidente dell’Associazione della Svizzera italiana per la tutela del Vaping (Asiv), illustra i contenuti della nuova regolamentazione. In sintesi, da ottobre 2024 i liquidi con nicotina sono tassati e limitati in concentrazione e volume. I dispositivi usa e getta sono più costosi e limitati con l’obiettivo di proteggere la salute, soprattutto dei giovani, e l’ambiente. I negozi possono ancora miscelare liquidi, ma con alcune restrizioni. Questa nuova legge – sostiene Civello – equilibra le esigenze di salute ed economia. La versione completa al link che segue.
Miscelazione in negozio e monouso penalizzate: il modello svizzero