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Regno Unito – Rapporto Gsthr: c’è corrispondenza tra aumento dell’uso delle e-cig e calo del fumo
La correlazione tra la diffusione dei cosiddetti prodotti con nicotina più sicuri (come la sigaretta elettronica) e il calo del tasso dei fumatori è sempre più evidente in molti Paesi. L’ennesima conferma giunge dal quarto rapporto sulla riduzione del danno pubblicato dall’agenzia sanitaria britannica Knowledge Action Change, intitolato “The Global State of Tobacco Harm Reduction 2024: A Situation Report”. Il rapporto evidenzia proprio il crescente passaggio globale dalle sigarette tradizionali a prodotti a nicotina meno dannosi, tra cui spiccano le e-cig, che sono il prodotto più utilizzato. Molti Paesi registrano una diminuzione del fumo parallela all’aumento dell’uso di questi nuovi prodotti, corrispondenza particolarmente evidente in Svezia, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti, Irlanda, Lussemburgo, Filippine e, in maniera minore, in Austria e Lituania. Tuttavia, l’Organizzazione mondiale della sanità continua a ostacolare questa tendenza, adottando posizioni restrittive nei confronti di questi prodotti alternativi. Gli autori del rapporto sostengono che tale ostracismo limiti la possibilità per i fumatori di ridurre i rischi per la salute e chiedono un approccio più basato sull’evidenza scientifica.
Rapporto Gsthr: le sigarette elettroniche stanno sostituendo il fumo
Kazakistan – Caphra chiede un approccio più aperto alla riduzione del danno da fumo sulò modello giapponese
La Coalition of Asia Pacific Harm Reduction Advocates (Caphra), l’associazione che promuove le politiche di riduzione del danno nella strategica area dell’Asia-Pacifico, ha invitato il governo del Kazakistan a rivedere le sue politiche sui prodotti per la riduzione del danno da tabacco, prendendo a modello il Giappone. Citando uno studio giapponese, che mostra come gli HTP possano prevenire milioni di casi di malattia e far risparmiare miliardi, Caphra sottolinea l’importanza degli strumenti alternativi per ridurre i danni da fumo. Le attuali politiche kazake, trattando tutti i prodotti a base di nicotina allo stesso modo, ignorano il potenziale dei prodotti per la riduzione del danno da tabacco e perdono l’opportunità di salvare migliaia di vite. L’associazione invita il governo a considerare un approccio più progressivo, come quello giapponese, per migliorare la salute pubblica.
Cina – Export di sigarette elettroniche, cresce l’Italia, il primo mercato restano gli Stati Uniti
Il mercato italiano delle sigarette elettroniche prodotte in Cina, seppur non tra i maggiori a livello mondiale, ha registrato una crescita esponenziale nell’ultimo anno, con un aumento del 76,1%. Questo boom è dovuto sia alla ripresa generale del settore sia all’incremento delle vendite online e nei negozi di tabacchi. Nel frattempo, la Cina, principale esportatore mondiale di sigarette elettroniche, ha visto crescere le proprie vendite, con gli Stati Uniti che restano il mercato di sbocco più importante. In totale le esportazioni di prodotti cinesi hanno totalizzato circa 888 milioni di dollari, con un aumento del 3,89 per cento rispetto a settembre e del 2,43 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Sigarette elettroniche dalla Cina: Usa primo mercato, Italia miglior incremento annuale
Nuova Zelanda – Fumo in declino grazie alle sigarette elettroniche
Adottando una politica di riduzione del danno basata sulle sigarette elettroniche, la Nuova Zelanda ha registrato un drastico calo del fumo negli ultimi anni. E le ultime statistiche pubblicate dal Ministero della salute (il New Zealand Health Survey) confermano questa tendenza. Grazie a una campagna informativa efficace e a una legislazione favorevole, sempre più fumatori stanno passando allo svapo, con un conseguente aumento del numero di vaper, soprattutto tra i giovani. Questa transizione ha prodotto un miglioramento significativo della salute pubblica, in particolare tra le popolazioni più vulnerabili. I tassi di fumo, infatti, già in costante declino dal 2011/12, hanno subito una accelerazione dal 2019/20, cioè da quando è stata introdotta la nuova legge che legalizzava le sigarette elettroniche. Il governo neozelandese, soddisfatto dei risultati ottenuti, ha annunciato l’intenzione di rafforzare ulteriormente la normativa sul tabacco e sui prodotti a base di nicotina.
Nuova Zelanda: meno fumo e più vaping in tutte le fasce di età
Regno Unito/Arabia Saudita – Studio: svapatori più ottimisti sulla propria salute rispetto ai fumatori
Gli utilizzatori esclusivi di sigarette elettroniche percepiscono la propria salute significativamente migliore rispetto ai fumatori tradizionali. È il risultato di uno studio intitolato “Comparing self-rated health among exclusive e-cigarette users and traditional cigarette smokers: an analysis of the Health Survey for England 2019” e firmato da Yussuf Adebayo Adebisi del College of Social Sciences presso l’università scozzese di Glasgow e Duaa Abdullah Bafail della Facoltà di medicina presso l’Università Re Abdulaziz di Jeddah, in Arabia Saudita. Questa percezione positiva – sostengono gli autori – potrebbe essere legata alla riduzione del danno associata allo svapo, come ormai accertato da numerose ricerche scientifiche. La sigaretta elettronica, infatti, è considerata un’alternativa meno dannosa al fumo tradizionale, in quanto elimina la combustione responsabile di molte sostanze tossiche. E tale consapevolezza induce gli utilizzatori esclusivi di e-cig a dichiararsi in buona salute rispetto ai fumatori esclusivi di sigarette tradizionali. Questa percezione positiva potrebbe anche riflettere un miglioramento generale della salute pubblica, dato che sempre più persone abbandonano le sigarette tradizionali a favore delle e-cig. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Internal and Emergency Medicine.
Migliore autovalutazione della salute tra chi usa la sigaretta elettronica
Unione Europea – Wva, 100.000 firme per lo svapo: la petizione che scuote il Parlamento europeo
La petizione “Every life counts”, lanciata dalla World Vapers’ Alliance (Vwa), rete internazionale di associazioni dei consumatori di sigarette elettroniche, ha superato le 100.000 firme. La petizione sollecita l’Unione Europea a proteggere il vaping e promuovere la riduzione del danno da fumo. I firmatari chiedono di difendere gli aromi, di adottare strategie efficaci di riduzione del danno e di garantire l’accesso a prodotti alternativi alla sigaretta tradizionale. L’associazione sottolinea con tale iniziativa l’importanza di una normativa che operi una differenziazione fra i prodotti con nicotina in base al loro danno e cita l’esempio della Svezia, dove l’approccio aperto al vaping ha portato a un drastico calo del fumo. La petizione mira a influenzare le decisioni dei politici europei, ora che si è aperta una nuova legislatura, e a garantire ai consumatori il diritto di scegliere alternative più sicure al fumo tradizionale.
Centomila firme per la sigaretta elettronica arrivano a Bruxelles
Global – Studio: nessuna evidenza di danni respiratori negli svapatori esclusivi
Uno studio internazionale guidato dai ricercatori del Coehar di Catania e dai suoi collaboratori internazionali, ha esaminato la salute respiratoria di persone che hanno sempre utilizzato solo sigarette elettroniche, senza una precedente storia di fumo. I risultati, pubblicati su Scientific Reports, mostrano che questi individui non presentano sintomi respiratori significativi. La ricerca, parte del progetto di coorte Veritas, sottolinea l’importanza di distinguere tra gli effetti del fumo tradizionale e quelli dello svapo, fornendo dati cruciali per lo sviluppo di politiche pubbliche basate sull’evidenza scientifica. Lo studio, grazie alla sua ampia portata internazionale e alla raccolta di dati dettagliati sull’utilizzo delle sigarette elettroniche, costituisce un punto di riferimento per future ricerche sul tema.
Nessun sintomo respiratorio rilevante riportato dagli svapatori esclusivi
Emirati Arabi Uniti – Polosa illustra il porogetto Diasmoke: dalla riduzione del danno una speranza per i diabetici fumatori
I fumatori diabetici presentano un rischio più elevato di complicazioni cardiovascolari e metaboliche. Per questo è importante offrire loro alternative meno dannose al fumo tradizionale, come i prodotti a base di nicotina senza combustione. È il messaggio lanciato a Fujairah, negli Emirati Arabi Uniti da Riccardo Polosa, fondatore del centro di ricerca sulla riduzione del danno dell’Università di Catania (Coehar). Polosa ha illustrato il progetto internazionale Diasmoke, coordinato dal Coehar, che ha dimostrato i benefici della cessazione del fumo nei diabetici, promettendo nuove e ulteriori ricerche per comprendere meglio l’impatto del fumo su altre complicanze del diabete, come la retinopatia e la neuropatia.
“La sigaretta elettronica giova alla salute dei fumatori diabetici”