L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 24 al 30 novembre

L'Europarlamento respinge la proposta di vietare il vaping all'aperto, mentre il Messico vuole inserire il divieto di svapo in costituzione.

Unione EuropeaIl Parlamento respinge la proposta di estendere al vaping i divieti di fumo all’aperto
Il Parlamento europeo ha respinto la proposta che mirava a equiparare le sigarette elettroniche a quelle tradizionali, vietandone l’uso negli spazi aperti. Tale proposta, sostenuta da diversi gruppi politici, mirava a estendere i divieti di fumo anche al vapore prodotto dalle sigarette elettroniche, basandosi sull’assunto che entrambi presentano gli stessi rischi per la salute pubblica. Tuttavia, numerosi esperti e parlamentari hanno sottolineato come non esistano prove scientifiche a sostegno di questa tesi. La decisione finale riconosce dunque la differenza tra fumo e svapo e potrebbe aprire la strada a politiche europee più equilibrate e basate sull’evidenza scientifica. La decisione della maggioranza dei parlamentari europei è stata accolta positivamente dalle associazioni dei vaper, che vedono in essa una grande vittoria per i diritti dei consumatori.

L’Europarlamento respinge risoluzione per vietare il vaping all’aperto

Unione EuropeaSventato un divieto liberticida, parola dell’eurodeputato Tosi
L’ideologia voleva prevalere sulla scienza al Parlamento europeo e così la proposta di vietare la sigaretta elettronica all’aperto, un’assurdità liberticida e dannosa per l’economia, è stata fortunatamente respinta. È questo il commento dell’eurodeputato del Ppe (Partito popolare europeo) Flavio Tosi all’esito della votazione nel Parlamento Ue. Il tentativo di parificare lo svapo al fumo tradizionale, senza alcuna base scientifica solida, è un attacco ai diritti dei cittadini e alle imprese, ha aggiunto l’europarlamentare: è invece ora che l’Unione europea si concentri su politiche realmente efficaci per la salute pubblica, basate su evidenze concrete e non su ideologie preconcette.

Divieto sigarette elettroniche all’aperto? “Illiberale e ideologico”

 

Corea del Sud Lounge per svapare negli aeroporti e nei centri commerciali
La Corea del Sud diventa sempre più un punto di riferimento per gli svapatori in un’area geografica – quella del Sud Est asiatico – tradizionalmente molto difficile. L’aumento della popolarità delle sigarette elettroniche ha portato di recente alla creazione di numerose lounge in luoghi pubblici come aeroporti e centri commerciali dedicate esclusivamente allo svapo. L’obiettivo è offrire un ambiente più confortevole e pulito rispetto alle tradizionali sale fumatori. L’aeroporto di Incheon, tra i più grandi al mondo, è un esempio di questa tendenza, con lounge per svapatori molto apprezzate dai viaggiatori. Dall’altro lato, il governo sudcoreano sta anche intensificando i controlli sulla vendita di sigarette tradizionali ai minori, introducendo pene più severe per chi infrange la legge e tutelando in questo modo (e non con leggi liberticide che colpiscono quanti attraverso l’e-cig provano a smettere di fumare) la salute dei più giovani.

La Corea del Sud fa scuola: vape lounge in aeroporto e centri commerciali

 

SpagnaAvviata consultazione pubblica sulla legge restrittiva per le sigarette elettroniche
Il governo spagnolo ha avviato una consultazione pubblica su nuove regole per i dispositivi di vaping. La legislazione proposta vieterebbe l’uso di aromi diversi dal tabacco nelle sigarette elettroniche, con l’obiettivo di rendere questi prodotti meno attraenti per i giovani. Il decreto mira anche a regolamentare l’etichettatura delle sigarette elettroniche senza nicotina: come per il tabacco tradizionale, dovranno contenere un elenco di ingredienti e avvertenze sanitarie che indichino che il loro consumo è dannoso per la salute e dovranno includere un foglietto illustrativo con informazioni sulle controindicazioni e sui possibili effetti avversi.

KirghizistanDa metà 2025 vietate le sigarette elettroniche, pene draconiane per i trasgressori
Partirà dal 1° luglio del prossimo anno il divieto delle sigarette elettroniche in Kirghizistan. Il presidente Sadyr Japarov ha firmato una legge che proibisce l’importazione, la circolazione e l’uso delle e-cig, corredandola con sanzioni pesanti per i trasgressori. Una multa di 115 dollari per i consumatori che verranno sorpresi a svapare, sanzione dai 230 ai 750 dollari per coloro che le venderanno. La pena più draconiana toccherà agli importatori che se acciuffati dovranno pagare una multa fino a 1.390 dollari o sottostare ai lavori forzati, con aggravio di due anni di prigione per l’importazione di grandi quantità.

Mano pesante del Kirghizistan: lavori forzati per chi importa sigarette elettroniche

 

Regno Unito Sondaggio: un terzo degli svapatori è pronto ad aggirare i divieti sugli aromi
Le possibili restrizioni sugli aromi per le sigarette elettroniche nel Regno Unito potrebbero avere conseguenze contrarie a quelle auspicate dal governo. Secondo un sondaggio commissionato dal gruppo di attivisti We Vape, quasi un terzo degli svapatori inglesi avrebbe intenzione di ignorare il divieto, acquistando prodotti aromatizzati online o all’estero. Inoltre, molti svapatori affermano che, senza la possibilità di scegliere aromi diversi, tornerebbero a fumare sigarette tradizionali o produrrebbero autonomamente gli e-liquid. Gli attivisti avvertono che restrizioni troppo severe potrebbero non solo essere inefficaci, ma anche dannose per la salute pubblica, spingendo i consumatori verso prodotti non regolamentati e per questo più pericolosi.

Vietare gli aromi per sigarette elettroniche non significa eliminarli dal mercato

GermaniaSgominata rete che vendeva e-cig usa e getta di contrabbando  ai minori
Operazione anti-contrabbando della polizia di Berlino e del Brandeburgo con perquisizioni in 35 luoghi – principalmente abitazioni – con l’obiettivo di scardinare un’organizzazione che rivendeva sigarette elettroniche usa e getta illegali ad adolescenti. Le autorità hanno sequestrato centinaia di migliaia di sigarette elettroniche non tassate e oltre 200 mila euro in contanti. Si ritiene che il gruppo, composto da otto persone, abbia contrabbandato e venduto questi prodotti online dal gennaio 2024. L’operazione evidenzia il crescente problema del mercato nero delle sigarette elettroniche in Germania, responsabile principale della vendita incontrollata seppur proibita di tali prodotti ai minori. Per di più prodotti illegali e quindi non controllati.

MessicoLa nuova presidente scomoda la Costituzione per la sua campagna contro le sigarette elettroniche
Vietato svapare. Sembra esagerata pure per gli oppositori più strenui della sigaretta elettronica la proposta della presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, di voler inserire addirittura in Costituzione il divieto di utilizzare l’e-cig. Di più, Sheinbaum ha detto che è essenziale che una tale riforma venga adottata”, e che il processo legislativo di approvazioneè in corso. Motivo di una posizione così radicale è la diffusione delle sigarette elettroniche tra i giovani e la convinzione, ormai non supportata dalla ricerca scientifica, della dannosità di questi prodotti. Ma con 12 milioni di fumatori e quasi 50 mila morti ogni anno a causa del fumo, al Messico servirebbero politiche sanitarie esattamente opposte a quelle ora avanzate dalla presidente del Paese. Che invece sembra amare di più la demagogia.

La neo presidente Sheinbaum: “Divieto sigarette elettroniche in Costituzione”

CanadaRights4Vapers chiede un cambio di rotta per politiche di riduzione del danno
Un appello e una richiesta al governo federale canadese di smantellare e togliere i fondi alle cosiddette organizzazioni per il controllo del tabacco e di attuare cambiamenti che riflettano le nuove realtà della riduzione del danno da tabacco. È quanto avanzato da Rights4Vapers, il più grande movimento canadese per i diritti dei vaper e per la nicotina più sicura, che chiede un cambio di rotta nelle politiche governative. “Negli ultimi 10 anni, da quando lo svapo è entrato nel mercato, abbiamo assistito a un preoccupante schema di allarmismo, disinformazione e sforzi deliberati per spingere le persone a tornare a fumare”, ha affermato Maria Papaioannoy, portavoce di Rights4Vapers, “Il fatto è che abbiamo un’ampia varietà di prodotti a base di nicotina a basso danno. È stato dimostrato che sono meno dannosi delle sigarette, dunque perché neghiamo ai canadesi che fumano l’opportunità di salvarsi la vita?”. L’associazione avanza anche un piano di proposte articolate su tre richieste principali: la già citata riforma delle organizzazioni per il controllo del tabacco, una concentrazione a livello federale delle decisioni per il settore e un nuovo quadro legislativo. “Siamo in un momento di svolta. Se continuiamo sulla stessa strada che abbiamo percorso finora, non otterremo un Canada senza fumo – ha concluso Papaioannoy – È evidente che gli approcci obsoleti stanno fallendo. Concentrandoci sul vero cambiamento e ponendo fine alla teatralità, possiamo rendere il Canada un Paese più sano”.

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