L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Il VapitalyPro 2024 va in archivio, le impressioni del dopo fiera

Come ormai da tradizione, la città di Roma ha ospitato l'evento destinato agli operatori professionali del mercato della sigaretta elettronica.

Cosa è andato storto? Forse il particolare momento di transizione normativa; forse il disimpegno di alcune aziende di produzione e distribuzione; forse l’assenza di novità, soprattutto hardware, capaci di attirare l’interesse dei rivenditori. O forse tutte e tre le cose messe insieme. Ed è così che questa volta il VapitalyPro di Roma ha conquistato meno pubblico e meno espositori delle passate edizioni. Il calo è stato evidente soprattutto nella giornata di sabato 9, compensato solo in parte dalle presenze della giornata successiva. Le abitudini dei visitatori sono però cambiate: mentre in passato si trascorreva l’intera giornata tra gli stand, scambiandosi pareri e strette di mano, adesso le visite sono più “mordi e fuggi”. D’altronde l’assenza di nuovi dispositivi elettronici e la prevalenza di sigarette elettroniche usa e getta e di pod hanno reso praticamente superflua qualunque spiegazione aggiuntiva su funzionamento e caratteristiche.
Dopo i rituali d’apertura con i saluti di Mosè Giacomello (presidente Vapitaly) e Andrea Bizzarri (direzione Accise Adm), il palco centrale messo a disposizione gratuitamente dall’organizzazione è stato utilizzato da una decina di persone che hanno colto l’opportunità di dire a voce alta il loro pensiero e le loro esperienze ma anche le aspettative future. In tutti gli interventi si sono potuti cogliere importanti spunti di riflessione. Isidoro Marchetti (EasyVape) ha puntato il dito contro la lentezza burocratica, in riferimento ai tempi di attesa per l’ottenimento del codici Pla; Umberto Roccatti (Puff) ha espresso il desiderio di vedere negozi e punti vendita sempre più “stilosi”, eleganti e di classe, oltre a illustrare l’attività associativa europea che viene svolta in fase di revisione delle direttive tabacchi e accise; Antonella Panuzzo (Uniecig) ha illustrato i servizi vecchi e nuovi dell’associazione dei rivenditori, mentre l’avvocato Fantozzi (Uniecig) ha chiarito la possibilità di comunicazione e pubblicità commerciale dei negozi; Massimiliano Scicchitano (Cyber Flavour) ha parlato del proprio percorso professionale, proiettando la competenza da aromatiere e gelatiere nella creazione di miscele e liquidi da inalazione; l’avvocato Alberto Gava ha illustrato le nuove sanzioni in materia di contrabbando di liquidi da inalazione mentre il segretario generale di Anafe, Pierluigi Rossi, ha spiegato l’importanza di una governance industriale in grado di interloquire con legislatori e istituzioni; Vito Civello (associazione del vaping della Svizzera italiana) ha spiegato l’innovativa norma a tutela dell’ambiente che consente ai negozianti elvetici di miscelare i liquidi in negozio; Gianluca Giorgetti (Vaporart) ha espresso la soddisfazione per l’obbligo di versare l’imposta di consumo anche sugli aromi, suscitando anche curiosità quando ha anticipato che un’altra importante novità sarà introdotta nel corso del prossimo anno.
Tornando alla fiera vera e propria, la sensazione generale è che, visto l’andamento del mercato proiettato sempre più verso sistemi che non necessitano di grandi spiegazioni, possa essere sufficiente una sola giornata di apertura, razionalizzando così tempi e costi, aggregando di conseguenza maggiormente le presenze. È però innegabile che le fiere di settore siano fondamentali e che la loro esistenza porti vantaggio prima di tutto alle aziende e ai player che vi partecipano. Solo in questo modo vi può essere l’opportunità diretta di interagire con i clienti (sia consolidati ma, soprattutto, potenziali); raccogliere personalmente feedback su prodotti e servizi; costruire relazioni di fiducia sulla base del rapporto diretto e interpersonale. Senza dimenticare che rappresentano anche l’opportunità per osservare e analizzare la concorrenza, studiando le offerte, le strategie di marketing e le tecniche espositive degli altri operatori, acquisendo così importanti spunti per migliorare magari anche la propria attività.

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