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Sigarette elettroniche, caso Triton: la parola passa alla Corte Suprema degli Usa

Ieri le argomentazioni orali del caso Triton. La decisione, attesa fra mesi, troverà però una nuova Fda e una nuova amministrazione.

È durata circa un’ora e mezzo l’udienza della Corte suprema degli Stati Uniti sul caso Fda contro Wages and White Lions Invenstment, noto anche come caso Triton. In sintesi, la più alta corte della magistratura federale degli Usa è chiamata a valutare se l’agenzia federale abbia agito legittimamente quando ha negato l’autorizzazione alla commercializzazione dei liquidi per sigaretta elettronica aromatizzati delle due aziende Triton e Vapetasia o se, come sentenziato dalla Corte d’appello del quinto circuito lo scorso gennaio, la decisione sia stata “arbitraria e capricciosa” e l’Fda abbia obbligato le aziende a “una ricerca senza speranza”, imponendo requisiti dell’ultimo minuto e poi respingendo le richieste. A rivolgersi alla Corte suprema è stata proprio la Food and Drug Administration.
Ieri, dunque, i nove giudici hanno ascoltato le argomentazioni orali sulla questione e per 90 minuti hanno tempestato di domande gli avvocati dell’agenzia e delle due aziende, concentrandosi – riportano gli osservatori – più su questioni tecnicamente procedurali che sulla questione più ampia, cioè se i rischi delle sigarette elettroniche per i minori siano superati dai benefici che offrono agli adulti che li usano per smettere di fumare. Insomma, nonostante i tentativi degli avvocati delle due aziende di portare il dibattito su un livello più generale sui benefici del vaping per i fumatori, la discussione è rimasta perlopiù ancorata alla vicenda specifica.
Tutti e nove i giudici hanno partecipato alla discussione e, scrive Marc Gunther sul magazine Filter, “alcuni hanno mostrato una comprensione sofisticata delle questioni. Altri, non così tanto”. Il giudice Neil Gorsuch e Samuel Alito, hanno approfondito le procedure della Fda, cercando di capire se l’agenzia avesse agito in modo arbitrario. I giudici Elena Kagan, Kentanji Brown Jackson e Sonia Sotomayor, al contrario, sono apparsi più inclini a sostenere il regolatore. La situazione, insomma, appare molto intricata e indecisa, tanto che Cliff Douglas, direttore dell’associazione no-profit Global Action to End Smoking ha commentato: “Si spera che la giustizia scopra che il sistema non funziona, ma non sembra che sarà così”.

Il post di Donald Trump pubblicato su Truth

La decisione della Corte Suprema sul caso Triton non arriverà prima di diversi mesi e potrebbe comunque non essere più fondamentale come si pensava. Troverà, infatti, un nuovo direttore della Fda e una nuova amministrazione, con un presidente, Donald Trump, che si è pubblicamente impegnato con un post sul social media Truth, a “salvare di nuovo la sigaretta elettronica”. Ed è infatti un cauto ottimismo che emerge dalla dichiarazione di Tony Abboud, direttore esecutivo della Vapour Technology Association: “In attesa della decisione della corte, continueremo a lavorare a stretto contatto con la nuova amministrazione Trump, che può porre fine in modo rapido e deciso a tutti i contenziosi in corso, implementando un nuovo standard per i prodotti del tabacco, che stabilisca chiare linee guida scientifiche per l’autorizzazione dei prodotti e un vero percorso verso un’industria dello svapo statunitense ampia e diversificata”.

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