© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Le sigarette elettroniche sono più efficaci per smettere di fumare degli altri metodi per la cessazione. È questa la conclusione a cui giunge una revisione a ombrello, cioè una analisi di altre revisioni sistematiche, condotta da Renée O’Leary e Riccardo Polosa del Centro di eccellenza per l’accelerazione della riduzione del danno dell’Università di Catania e Giusy Rita Maria La Rosa della facoltà di Medicina clinica e sperimentale sempre dell’ateneo siciliano. Il lavoro, intitolato “Examining e-cigarettes as a smoking cessation treatment: a critical umbrella review analysis”, sarà pubblicato su Drug and Alcohol Dependence ma è già disponibile in forma pre-proof. Questo vuol dire che ha superato il processo di revisione ed accettato per la pubblicazione, ma potrà ancora essere sottoposto a editing.
Lo scopo degli autori era tentare di portare chiarezza al dibattito sulla sigaretta, fornendo una risposta alla domanda: i sistemi elettronici di somministrazione di nicotina sono più, meno o altrettanto efficaci delle altre terapie o approcci per smettere di fumare? Inoltre, gli autori si sono sforzati di valutare l’affidabilità delle revisioni sistematiche, identificando eventuali bias dei ricercatori.
Per il lavoro sono state incluse 8 revisioni sistematiche con grado di sicurezza moderato o alto, che comprendevano 24 studi clinici randomizzati. L’analisi degli autori ha rilevato che in 8 confronti su 11, le sigarette elettroniche risultavano più efficaci degli altri metodi, mentre 3 confronti non rilevavano differenze. “Nessuna revisione – si legge nello studio – ha concluso che le sigarette elettroniche fossero significativamente meno efficaci di qualsiasi altro trattamento o di nessun trattamento per la cessazione”. Per quanto riguarda il confronto con le sole terapie sostitutive a base di nicotina (cioè gomme, cerotti e inalatori), le prove erano contrastanti e favorivano ancora l’efficacia dei i sistemi elettronici di somministrazione di nicotina.
Veniamo all’affidabilità. Gli autori riportano di aver identificato diversi problemi. Quattro revisioni sistematiche non hanno segnalato modifiche nelle loro analisi dei dati pianificate. Una revisione ha apportato modifiche non segnalate nelle designazioni di esiti primari e secondari e solo 3 delle 8 revisioni sistematiche erano prive di discrepanze nei dati. Problemi anche nella discussione dei risultati che – scrivono gli autori – “ci si aspetta siano conformi agli standard scientifici di imparzialità”. Invece, continua lo studio, gli autori di 5 revisioni sistematiche hanno mostrato distorsione discutendo solo studi che supportavano i loro risultati, mentre 3 non hanno discusso tutti i loro risultati. Elementi, questi, che destano molta preoccupazione.
Ad ogni modo da questo lavoro emerge comunque la maggiore efficacia delle sigarette elettroniche rispetto agli altri metodi per smettere di fumare, anche se i tassi di cessazione sono fra il 10% e il 12% fra 6 mesi e un anno. “Sono urgentemente necessari interventi più efficaci e approcci di riduzione del danno da tabacco – conclude lo studio – per i tanti che non riescono a smettere, per scongiurare il pesante fardello della morbilità e mortalità causata dalle sigarette nel nostro mondo”.