L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Sigaretta elettronica, una svolta per la salute orale dei fumatori

Un report redatto da dieci medici spiega i vantaggi della riduzione del danno da fumo anche in questo campo sanitario.

Gli strumenti di riduzione del danno da fumo, come la sigaretta elettronica, possono rappresentare una svolta anche per le malattie della bocca, che in tutto il mondo colpiscono 3,5 miliardi di persone. A sostenerlo è un report pubblicato su Tobaccoharmreduction.net (Thr.net), intitolato “Transforming oral health for all. The case for tobacco harm reduction”, redatto da un team internazionale di medici ed esperti sanitari in collaborazione con Smoke Free Sweden, Africa Harm Reduction Alliance, Pan America Harm Reduction Alliance e AsiaHarm Reduction Alliance. La salute della bocca, spiega il documento, va ben oltre il mero dato estetico e le patologie che la riguardano vanno dalle carie alle gengiviti, alle parondititi (che possono portare a problemi ossei e perdita dei denti), fino al cancro orofaringeo. Hanno un fotte impatto sulla qualità della vita di chi ne è affetto e costituiscono un pesante onere economico. Secondo i dati dell’Oms, riportati da Thr.net, l’Italia è fra i Paesi che spende di più per queste malattie con più di 300 dollari americani pro capite.
Il fumo, come noto, è un significativo fattore di rischio per le malattie del cavo orale, cancro compreso. I suoi effetti nocivi, spiega il documento, sono dovuti soprattutto alla combustione, che rilascia sostanze tossiche dannose per il cavo orale. Le misure di controllo del tabacco si concentrano sulla cessazione ma non prendono in considerazione i prodotti alternativi senza fumo, che pure potrebbero ridurre il rischio per quei fumatori che non vogliono o non riescono a smettere di fumare. Gli strumenti principali per la promozione della salute orale sono la Risoluzione dell’Organizzazione mondiale di sanità del 2021 e Strategia globale e il Piano d’azione sulla salute orale (2023-2030). Questi documenti sottolineano l’importanza dei modelli preventivi, degli stili di vita sani e dell’integrazione della salute orale nelle politiche nazionali ma mancano riferimenti espliciti alla riduzione del danno.
Eppure, sottolineano gli autori, integrare la riduzione del danno nelle strategie si salute pubblica può ridurre notevolmente le malattie fumo-correlate. “Le alternative alla nicotina senza fumo – si legge – sono meno dannose delle sigarette tradizionali. I sistemi elettronici di erogazione della nicotina (le sigarette elettroniche, ndr), ad esempio, sono circa il 95% meno dannosi delle sigarette e molti studi dimostrano che aiutano a smettere di fumare, con tassi di astinenza più elevati rispetto ai gruppi di controllo”. I benefici sono importanti anche per la salute della bocca, visto che studi documentano Gli studi documentano un ridotto riassorbimento osseo, una migliore salute delle mucose e una migliore struttura vascolare in coloro che cambiano. Insomma, scrivono gli autori, anche se l’ideale è la cessazione completa, anche in questo campo sanitariole alternative senza fumo possono aiutare a ridurre le morti premature correlate al fumo e a migliorare la qualità della vita.
Un ruolo fondamentale in questo campo è naturalmente quello dei professionisti della salute orale. L’esortazione di Thr.net è si sfruttare il loro ruolo di clinici, educatori, scienziati, leader e costruttori di alleanze per contribuire in modo significativo alla cessazione del tabacco e alla riduzione del danno. Naturalmente, però, è fondamentale che essi dispongano di tutta la formazione e il supporto necessari. “Integrando la riduzione del danno nelle strategie di controllo del tabacco – conclude il rapporto – i governi e gli operatori sanitari possono ridurre l’incidenza delle malattie orali correlate al fumo, migliorare la salute pubblica in generale e garantire una migliore qualità della vita per individui e popolazioni”.
Gli autori del rapporto sono: Mihaela Raescu, docente di Prevenzione orale e dentale presso la Scuola di odontoiatria dell’Università Titu Maiorescu di Bucarest; Amaliya Amaliya, ricercatrice della Facoltà di odontoiatria presso l’Università di Padjadjaran, in Indonesia; Dirk Ziebolz, docente associato di Odontoiatria presso l’Università di Lipsia, in Germania; Alice Alberta Cittone, igienista dentale laureata all’Università di Tor Vergata, Roma; Cristian Niku Cumpata, docente associato di Chirurgia maxillo-facciale presso l’Università Titu Miorescu di Bucarest; Ian Chapple, già direttore della Scuola di odontoiatria presso l’Università di Birmingham nel Regno Unito; Delon Human, medico ed esperto di sanità pubblica; Anoop Misra, medico endocrinologo indiano; Abbas Raza, medico endocrinologo pakistano; Riccardo Polosa, docente di medicina interna presso l’Università di Catania.

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