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Utilizzare una sigaretta elettronica a bordo di un mezzo di trasporto pubblico non è reato. Anzi, se il regolamento aziendale non prevede nulla al riguardo, è addirittura legittimo. Lo ha stabilito il Tribunale dei minorenni di Taranto tramite la sentenza di archiviazione del gip Paola Morelli.
Il fatto risale alla fine di novembre. Due ragazzini a bordo di un autobus di linea della Kyma hanno continuato a utilizzare una sigaretta elettronica nonostante il richiamo del conducente. A questo punto sono stati costretti a scendere dal veicolo in attesa dei carabinieri chiamati dall’autista. Insieme a loro, sono scesi anche tutti gli altri passeggeri costretti a cambiare autobus. I ragazzini sono stati denunciati per molestie e interruzione di pubblico servizio. Ma gli avvocati Gianluca Sebastio e Daniele Lombardi sono riusciti a dimostrare che, non esistendo un regolamento aziendale che vieta l’utilizzo delle sigarette a bordo dei mezzi, il fatto in sè e quelli conseguenti, non possono costituire reato. “La nostra difesa s’è basata, innanzitutto, sul fatto che non esiste un regolamento aziendale che vieta questo tipo di sigarette – puntualizza infatti l’avvocato Gianluca Sebastio – e poi sono dispositivi non contenenti tabacco. Però l’episodio sul bus era stato subito filmato e diffuso in rete e i due minori sono stati attaccati su un sito e denigrati, insomma hanno vissuto un’esperienza pesante. Per questa ragione stiamo anche valutando una possibile richiesta di risarcimento danni. Tra l’altro i miei assistiti non hanno neanche avuto un atteggiamento aggressivo e hanno seguito le indicazioni ricevute”.
Si rafforza ancora una volta, dunque, la prassi consolidata secondo cui vige la libertà laddove non esista un divieto. Ma senza mai però dimenticare la buona educazione e il rispetto per chiunque sia seduto accanto, sia un mezzo di trasporto che un ristorante.