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Addio sigarette elettroniche monouso: il Regno Unito spiega come gestire il divieto

Pubblicate le linee guida - chiare e puntuali - destinate ai rivenditori di e-cig per avvicinarsi al 1° giugno, data di entrata in vigore del ban dei dispositivi usa e getta.

Il governo del Regno Unito pubblica le linee guida che i rivenditori e distributori di sigarette elettroniche dovranno osservare in vista del divieto dei dispositivi monouso che entrerà in vigore dal 1° giugno. Un documento molto dettagliato e chiaramente comprensibile per facilitare l’attività degli operatori in questo periodo di avvicinamento.
La scelta di estromettere dal mercato le sigarette elettroniche usa e getta è stata dettata principalmente per questioni ambientali. “Spesso – si legge nel documento – vengono scartate come rifiuti o gettate nei rifiuti residui (non riciclati). L’abbandono di rifiuti rovina le nostre comunità, introduce sostanze nocive nel terreno, nei fiumi e nei corsi d’acqua e danneggia la biodiversità. Quando le sigarette elettroniche monouso vengono gettate nei bidoni dei rifiuti dell’indistinto, spesso finiscono in discarica o vengono incenerite, il che significa che vengono perse risorse critiche. Possono anche causare incendi mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori addetti alla gestione dei rifiuti, dei vigili del fuoco e delle persone. Per fermare questa tendenza, Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord vieteranno la vendita e la fornitura di sigarette elettroniche monouso a partire dal 1° giugno 2025”.
È interessante notare come il governo abbia voluto dare indicazioni chiare anche sulla definizione di sigaretta elettronica usa e getta, ovvero tutti i dispositivi la cui batteria che non può essere ricaricata, il liquido non può essere ricaricato oppure la pod e la resistenza non possono essere rimosse. Nel caso delle pod precaricate, devono poter essere sostituite con altre facilmente reperibili sul mercato.  Una sigaretta elettronica non è considerata ricaricabile se ha: batteria che non si può ricaricare, resistenza che non si può acquistare separatamente o che non si può facilmente sostituire eventualmente anche attraverso la sostituzione dell’intera pod.
Tutte le componenti della sigaretta elettroniche devono essere sostituibili (pod o resistenza) oppure ricaricabili (batteria e contenitore di liquido): se una sola di queste condizioni non viene soddisfatta significa che la sigaretta elettronica non è ricaricabile e dunque è considerata usa e getta. Per essere considerati riutilizzabili, i componenti sostitutivi (incluse le pod precaricate e i contenitori del liquido) devono essere disponibili separatamente per l’acquisto in negozio o online.

Diversi modelli di sigarette elettroniche monouso

I dispositivi che non si possono vendere, sono invece: dispositivi composti da un unico elemento che comprende drip-tip, contenitore di liquido e batteria; dispositivi che consentono di ricaricare il liquido e la batteria, ma in cui la resistenza è racchiusa nel dispositivo e non può essere sostituita. Questo tipo di dispositivo non è riutilizzabile perché una volta che la resistenza si è bruciata, non è possibile sostituirla con una nuova. E ancora: dispositivi che sembrano riutilizzabili ma per i quali non è possibile per l’utente acquistare separatamente l’e-liquid di ricarica, i pod precaricati o la resistenza di ricambio. “È responsabilità legale di ogni individuo all’interno della catena di fornitura – spiega il documento – fornire la prova che un prodotto è legale. Se sei un fornitore o un rivenditore, devi essere in grado di dimostrare di aver preso misure per verificare che il tuo prodotto sia legale e soddisfi la definizione di dispositivo riutilizzabile”.

Una sigaretta elettronica usa e getta abbandonata a terra (photo Best Edizioni)

In conclusione, un accenno all’obbligo di riciclo. “Le sigarette elettroniche sono articoli elettronici, siano essi monouso o riutilizzabili, il che significa che sono coperti dalle normative sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Se vendi sigarette elettroniche, devi offrire un servizio di ritiro in cui accetti sigarette elettroniche e parti di sigarette elettroniche (come pod, coil o batterie usate) che i clienti restituiscono per il recupero o riciclo. Sono incluse anche tutte le sigarette elettroniche monouso restituite dai clienti dopo l’entrata in vigore del divieto di vendita e fornitura”.  Al fine di evitare “imbuti” o polemiche relative a gestione scorte di magazzino e modalità di smaltimento, il Regno Unito dà alcuni consigli ai rivenditori per avvicinarsi al meglio verso la data del 1° giugno. “Per prepararti al divieto, dovresti: smettere di acquistare nuove scorte di sigarette elettroniche monouso, vendere tutto lo stock esistente; acquistare solo  sigarette elettroniche che rispettano le nuove normative. Dal 1° giugno, se possiedi ancora prodotti monouso per lo svapo, dovrai: separarli dagli altri beni, etichettarli come invendibili, rimuoverli dal tuo negozio o negozio online finché non saranno stati raccolti da un servizio autorizzato di recupero e riciclo di sigarette elettroniche”.
Non c’è da aggiungere altro, anche sulla comunicazione e chiarezza esplicativa, il Regno Unito continua a fare scuola.

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