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La Spagna ha recentemente introdotto nuove restrizioni sulle sigarette elettroniche che prevedono multe fino a 2mila euro per chi svapa in 38 spiagge di Barcellona e delle Isole Baleari, zone turistiche molto frequentate. Queste misure – a detta del governo – fanno parte di un più ampio piano per limitare l’uso sia delle sigarette tradizionali che delle sigarette elettroniche, con un numero crescente di spazi pubblici in cui l’uso di questi dispositivi è vietato. Tuttavia, l’introduzione di queste normative ha suscitato preoccupazioni tra gli esperti di salute pubblica e di riduzione del danno da tabacco. Molti sostengono che trattare i vapers come fumatori tradizionali invii un messaggio fuorviante.

Infatti, sebbene la Spagna abbia un tasso di svapo relativamente basso, con solo l’1,3% degli adulti che usa sigarette elettroniche (circa 500mila persone), il tasso di fumatori è elevato, con quasi il 28% della popolazione adulta che fuma. Le malattie legate al fumo causano ogni anno più di 57mila morti nel paese. Al contrario, paesi come il Regno Unito e la Svezia, che hanno adottato approcci favorevoli alle alternative alla nicotina, mostrano risultati migliori: il Regno Unito promuove attivamente la sigaretta elettronica come strumento per smettere di fumare e diversi studi hanno evidenziato che i vapers hanno il doppio delle probabilità di smettere rispetto a chi usa terapie sostitutive della nicotina. In Svezia, dove l’uso di snus e sigarette elettroniche è molto diffuso, il tasso di fumo è il più basso d’Europa (4,7%) e le malattie legate al tabacco sono contenute.
L’adozione di politiche restrittive come quelle previste in Spagna potrebbe, tuttavia, avere effetti negativi. La principale preoccupazione è che divieti troppo severi o addirittura totali possano spingere i consumatori verso il mercato nero, aumentando la vendita di prodotti non regolamentati. In alcuni paesi, come l’Australia, sono stati osservati fenomeni simili, con una crescita delle vendite illegali di prodotti del tabacco. Inoltre, la Spagna sta considerando di vietare le sigarette elettroniche aromatizzate, una decisione che potrebbe influenzare anche le politiche a livello dell’Unione Europea. Alcuni paesi, come Danimarca, Estonia e Paesi Bassi, hanno già implementato restrizioni sugli aromi, e se la Spagna dovesse adottare questa misura, diventerebbe il paese Ue con la norma più severa in tal senso, spingendo probabilmente altri a fare lo stesso.
D’altro canto, il governo spagnolo ha pianificato di introdurre normative più rigorose sull’etichettatura delle sigarette elettroniche senza nicotina. I prodotti dovranno riportare un elenco completo degli ingredienti, avvertenze sanitarie e informazioni su potenziali effetti collaterali. Saranno inoltre obbligati a rispettare requisiti di sicurezza, come essere anti-sgocciolamento e infrangibili e a garantire una dose costante di nicotina. Ma tutte queste ultime prescrizioni sono di fatto già previste dalla Tpd e adottate in gran parte dei Paesi dell’Unione.
Tuttavia, le preoccupazioni persistono per il fatto che queste restrizioni potrebbero minare gli sforzi di riduzione del danno da tabacco. Trattare lo svapo alla stessa stregua del fumo tradizionale potrebbe scoraggiare i fumatori dal passare a un’alternativa meno dannosa. Studi scientifici, tra cui quelli condotti da Public Health England (ora Ohid) e dal Royal College of Physicians, hanno confermato che lo svapo è almeno il 95% meno dannoso rispetto al fumo, poiché non produce catrame o monossido di carbonio, le sostanze principali che causano malattie respiratorie e cardiovascolari.
Le politiche che considerano lo svapo allo stesso modo del fumo, come l’imposizione di tasse elevate, divieti di aromi o restrizioni nei luoghi pubblici, rischiano di avere effetti controproducenti. Potrebbero, infatti, disincentivare i fumatori dal passare a una soluzione meno dannosa, spingendo alcuni a tornare al fumo tradizionale o a cercare prodotti nel mercato nero. Piuttosto che scoraggiare lo svapo, le politiche dovrebbero essere basate su solide evidenze scientifiche, favorendo la riduzione del danno e assicurando che la sigaretta elettronica rimanga una valida alternativa per chi desidera smettere di fumare.