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Ancora uno studio scientifico evidenzia come la dilagante disinformazione sulla sigaretta elettronica scoraggi i fumatori dal passare al vaping e crei un danno importante in termini di salute pubblica. Ad occuparsene, questa volta, è stato un team di ricercatori britannici, che ha voluto capire se la percezione del danno del vaping paragonato al fumo fosse associato a cambiamenti nei comportamenti di svapo e di fumo fra i giovani adulti. Lo studio, pubblicato su Nicotine & Tobacco Research, si intitola “Perceived Harm of Vaping Relative to Smoking and Associations With Subsequent Smoking and Vaping Behaviors Among Young Adults: Evidence From a UK Cohort Study” ed è stato condotto da otto ricercatori del King’s College di Londra e dell’Università di Bristol, fra cui Ann McNeill, Jasmine Khouja e Marcus Munafò. Coordinatrice del gruppo di ricerca è stata Katherine East della Brighton and Sussex Medical School.
I dati utilizzati sono quelli dell’Avon Longitudinal Study of Parents and Children, uno studio prospettico di coorte. Gli autori hanno valutato le associazioni longitudinali tra il danno percepito della sigaretta elettronica rispetto al fumo quando i partecipanti avevano circa 24 anni e le loro abitudini di fumo e svapo quando ne avevano circa 30, cioè sei anni dopo. I risultati dimostrano che, nei giovani adulti che all’inizio dello studio fumavano ma non svapavano, la percezione che l’e-cig fosse meno dannosa del fumo era associata all’interruzione del fumo e al passaggio al vaping al follow-up di sei anni dopo. In parole povere, chi aveva una percezione della minore dannosità della sigaretta elettronica rispetto al fumo, passava al vaping.
Nelle sue conclusioni, gli autori sottolineano come i risultati di questo studio sui giovani adulti siano coerenti con lavori precedenti sugli adulti e dimostri “la necessità di interventi per migliorare le percezioni errate diffuse sullo svapo che si osservano attualmente tra i giovani adulti che fumano”.
“Circola molta disinformazione sul fatto che la sigaretta elettronica sia dannosa quanto il fumo o addirittura di più – commenta la prima autrice Katherine East – Sebbene svapare non sia privo di rischi, le prove sono chiare sul fatto che è molto meno dannoso del fumo e può aiutare le persone a smettere di fumare. Purtroppo, le percezioni errate dei danni dello svapo continuano ad aumentare e nel nostro studio abbiamo scoperto che questo potrebbe scoraggiare i giovani adulti che fumano dal passare allo svapo (un comportamento meno dannoso). In Inghilterra nel 2024, l’85% degli adulti che fumavano riteneva erroneamente che svapare fosse ugualmente o più dannoso del fumo o non ne conosceva i danni relativi, un aumento rispetto al 59% di dieci anni prima”.
Secondo Jasmine Khouja, “questo studio dimostra come le convinzioni errare dei fumatori possono impedire loro di passare alla sigaretta elettronica come alternativa meno dannosa”. “È importante che i fumatori capiscano – aggiunge – che, sebbene lo svapo non sia privo di rischi, potrebbe ridurre drasticamente il rischio di sviluppare malattie legate al fumo”. Lo ribadisce Anne McNeill, docente di Dipendenza dal tabacco al King’s College. “Il fumo è particolarmente letale e uccide uno su due fumatori abituali – chiosa – ma la maggior parte dei fumatori non sa che svapare è meno dannoso e può aiutarle a smettere di fumare completamente. Il nostro studio dimostra l’importanza di affrontare le percezioni errate sulla sigaretta elettronica tra le persone che fumano”.



