L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Il futuro della sigaretta elettronica tra furbetti, contrabbando e legalità

Riflessioni critiche sugli attori e sulle norme che governano e alimentano il comparto del vaping italiano

Sono ormai diversi mesi che il settore della sigaretta elettronica e liquidi inalazione in Italia è oggetto di critiche su attività, prodotti e prezzi che se prima provenivano maggiormente dagli utilizzatori, oggi fanno eco alle stesse provenienti dall’interno del settore stesso. Critiche spesso legate alle scelte dello Stato che ha di fatto ampliato il monopolio agli aromi, sconfinando fino al divieto di vendita dei prodotti contenenti nicotina sui siti web e che, probabilmente, secondo me proseguirà anche oltre (e non ce lo auguriamo).
Leggi giuste, leggi sbagliate, leggi sempre e comunque criticate: è l’Italia. Ma queste critiche trovano fondamento nelle scelte fatte dai governi (un plurale dovuto perché l’attualità è il risultato del susseguirsi di più governi) oppure sono solo critiche fini a se stesse? È innegabile che in Italia il contrabbando sia sempre stato una realtà, così come è innegabile la filosofia secondo cui quanto più stringi le maglie intorno ad un settore commerciale tanto più questo cercherà vie alternative per sopravvivere. Ecco, l’aumento del contrabbando è una delle anomalie generate dalla nuova sfilza di leggi e – se non ci credete e pensate siano solo dicerie – si fa presto a fare un elenco.
Fatevi un giro mirato su quei social network dove ci sono i più giovani. Osserverete una quantità industriale di, sempre giovani, che invadono l’Italia dei minorenni con prodotti usa e getta, completamente illegali e venduti in diretta streaming. Scrivere una legge che rende le cose illegali è facile, scriverla bene e farla rispettare, a volte, è impossibile. Per fortuna sono numericamente circoscritti: vi eravate accorti che esistono ancora attività commerciali in cui si creano liquidi con basi ed aromi che vengono rivenduti nei negozi a prezzi infinitamente più bassi di quelli previsti senza alcuna norma fiscale o di sicurezza? Contro una maggioranza di attività che invece viene invasa da tasse, divieti, controlli e verifiche? Ah già ci sono i siti internet: qualcuno si è per caso accorto che da quando ai siti internet è stata inibita la vendita della nicotina, gli affari di altrettanti siti internet che operavano nel sottobosco del web, si sono triplicati aggirando ogni tipo di tassa, accisa, controllo e verifica? So che li conoscete e so anche che siete consapevoli del fatto che risulta impossibile per lo stato porre un veto a tali attività per evidenti limiti informatici. Ho iniziato a fumare a 15 anni e come me molti di voi: secondo voi dove compravo le sigarette visto che esisteva il divieto di vendita ai minori di 16 anni? Se per lo Stato il vaping è uguale al fumo, forse lo è anche sotto questo aspetto?
Potrei proseguire ma mi fermo qui con l’elenco e lo concludo con una domanda: se si ratificano leggi che provocano degli tsunami di illegalità difficili se non impossibili da contrastare, non viene da chiedersi se quelle leggi sia stato effettivamente giusto ratificarle? Io so solo che le critiche e le lamentele continuano, così come in alcuni casi continuano sia le speculazioni commerciali a danno dei consumatori sia le scorrettezze commerciali a danno di colleghi operatori che invece quelle scorrettezze non le commettono. E poi ci chiediamo se le critiche siano fondate?
Molti di voi ora staranno pensando che seppure senza leggi, esisterà sempre qualcuno che prevaricherà operatori e consumatori; è vero. Ma è anche vero che inasprire i rapporti tra lo Stato e i lavoratori chiudendo un settore in un recinto di filo spinato, significa ottenere meno introiti per le casse erariali, favorire l’illegalità e il contrabbando ed “impoverire” i lavoratori stessi (ammesso e non concesso che siano effettivamente “i poveri” a lamentarsi).
Un consiglio ai governanti: le leggi non vanno scritte sempre dietro suggerimenti o venti dell’Est, ma vanno pensate affinché sia possibile farle rispettare o siano effettivamente a beneficio di chi le deve rispettare. E un consiglio anche agli operatori e consumatori di sigarette elettroniche: l’illegalità vi fa apparentemente sentire furbi e un po’ più ricchi, ma presto o tardi ne diventerete voi stessi vittime a beneficio di altri che, nell’illegalità, saranno ancora più furbi e più ricchi di voi. Avete presente il famoso serpente che si morde la coda?
Come sempre, detto da un signor nessuno che si limita solo ad osservare.

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