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Negli ultimi anni la guerra al fumo delle istituzioni sanitarie internazionali si è velocemente trasformata in una generale guerra alla nicotina, andando a includere anche i prodotti a rischio ridotto, come la sigaretta elettronica e gli altri strumenti senza combustione, che in realtà sono nati per ridurre il danno del fumo. Questa svolta è stata possibile grazie all’equazione fumo=nicotina, accettata non solo da gran parte del pubblico ma anche da una buona fetta della classe medica in tutto il mondo. Eppure, come noto, i principali danni del fumo sono dovuti alla combustione e non al consumo di nicotina. Sulla rivista Sensible Medicine, Brad Rodu, docente di Medicina e titolare della cattedra di ricerca sulla riduzione del danno da fumo presso l’Università di Louisville negli Usa, affronta e confuta le principali leggende metropolitane sulla nicotina.
La prima è, appunto, che consumare tabacco o nicotina equivalga a fumare. Una convinzione fuorviante, spiega Rodu, perché ampi studi finanziati da denaro pubblico dimostrano che i consumatori di prodotti con tabacco per uso orale o da masticare non hanno una mortalità eccessiva per nessuna malattia correlata al fumo. “Lo snus svedese – continua il professore – è molto più sicuro delle sigarette e la Fda ha recentemente autorizzato la vendita di tabacco riscaldato, delle sigarette elettroniche e delle bustine di nicotina, giudicandoli appropriati per la protezione della salute pubblica”.
La seconda leggenda è che la nicotina contribuisca direttamente alle malattie cardiovascolari, al cancro e alla broncopneumopatia cronica ostruttiva, una affermazione ritenuta corretta addirittura dall’80% dei medici americani. Ma, spiega Rodu, “non ci sono prove che la nicotina sia un fattore che negli Stati Uniti uccide 480.317 fumatori ogni anno”.
La terza affermazione ricorrente è che non si sa ancora se nel lungo termine la nicotina faccia male alla salute, la risposta che di solito viene fornita quando si mette confuta la seconda leggenda metropolitana. Eppure, obietta Rodu, solo sul database Ovid Medicine si rintracciano oltre 28 mila studi sulla nicotina. “Non c’è mancanza di conoscenza – chiosa il professore di Louisville – solo una mancanza di coraggio nel riconoscere che la nicotina non è più pericolosa di un’altra droga ampiamente consumata, la caffeina”.
Un’altra obiezione, fra l’altro molto usata contro la sigaretta elettronica, è che la nicotina può danneggiare lo sviluppo del cervello, che continua fino a circa 25 anni. Ma, come più volte ribadito, il danno è stato riscontrato solo in studi sperimentali sugli animali. Invece, aggiunge Rodu, “non sono mai stati misurati deficit di neurosviluppo nei 29 milioni di fumatori attuali e 56 milioni di ex fumatori statunitensi, praticamente tutti i quali hanno iniziato a fumare da adolescenti. Ciò vale anche per i consumatori svedesi di snus”.
In questa rassegna di leggende metropolitane non poteva mancare il gateway effect: gli adolescenti che usano la sigaretta elettronica passeranno al fumo. La teoria del gateway è stata usata anche in passato per demonizzare diverse sostanze. Nel caso dell’e-cig, sostiene però Rodu, la ricerca dimostra che l’eventuale passaggio al fumo è dato solo da una inclinazione a usare entrambi i prodotti. I dati più recenti e molti studi evidenziano, invece come il fumo fra gli adolescenti e i giovani adulti abbia avuto un calo accelerato proprio dall’aumento del vaping.
L’ultima affermazione che il docente si premura di confutare è di Brian King, direttore del Center for Tobacco Products della Fda. “L’uso di prodotti del tabacco durante l’adolescenza aumenta il rischio di effetti negativi sulla salute e dipendenza da nicotina per tutta la vita”, ha affermato King. Una affermazione, quella dipendenza per tutta la vita, ovviamente falsa per i 56 milioni di ex fumatori americani, commenta Rodu. Rimane invece rilevante per i 29 milioni di attuali fumatori americani, che vogliono evitare malattie mortali. A loro King offre “prodotti scientificamente dimostrati come sicuri ed efficaci, tra cui farmaci e dispositivi approvati dalla Fda”, con un tasso di successo molto basso. “Ecco perché l’accesso a prodotti con nicotina sostitutivi delle sigarette soddisfacenti e più sicuri e che non richiedano l’astinenza è fondamentale per i fumatori”, conclude Rodu.